Fossalon di Grado, Friuli-Venezia Giulia - Italia

In bici a Grado per riserve naturali

Dopo avervi parlato di mare, terme e spiagge oggi vi portiamo su ciclabili e riserve naturali....

Leggi tutto...

           percorsi per biciclette

Servizi e informazioni

Servizi:

Mappa dell'isola di Grado

Presentazione

Piste Ciclabili

Fin dal primo giorno ho imparato che a Grado ci si muove in bicicletta. Diverse sono le piste ciclabili che si possono percorrere per scoprire la città e i dintorni. Grado è una città costruita a misura d´uomo. Prendete la vostra bicicletta e iniziate a muovermi e a scoprire nuovi posti. Pedalate pedalate pedalate, osservate la natura e la bellezza dei paesaggi che incontrate sul vostro percorso. Ogni angolo, ogni colore, ogni profumo godetevelo e fatelo vostro. I giri in bici che ho fatto per Grado, sarà il mare, sarà il sole che mi scaldava, sarà la bellezza di questo posto ma non li dimenticherò mai.

Inoltre Il percorso cicloturistico di 400 Km, che congiunge Grado a Salisburgo e si snoda attraverso borghi pittoreschi e paesaggi incantevoli, è stato eletto nel 2015 come migliore pista ciclabile.

Riseva Naturale Valle Cavanata

Potevamo non visitare una riserva naturale? E cosi partendo da Grado e pedalando pedalando per 10 km si arriva in questo paradiso. E’ un interessante percorso naturalistico a contatto con la natura su piste ciclabili e strade secondarie a scarso traffico veicolare. Pochi tratti sterrati.

La Riserva naturale regionale della Valle Cavanata è stata istituita nel 1996. La Riserva comprende oltre alla Valle Cavanata anche il Canale Averto e la fascia di bosco che lo circonda. La riserva è situata nella parte orientale della laguna di Grado che è stata arginata, dotata di chiuse regolabili comunicanti con il mare e trasformata in una valle da pesca che ha funzionato fino al 1995.

La Valle Cavanata è stata riconosciuta di valore internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar, in particolare quale habitat per uccelli acquatici con ottime potenzialità per la sosta e la nidificazione di molte specie di uccelli. Il simbolo della Riserva è l’oca selvatica (Anser anser), che è stata reintrodotta nel 1984 e dal 1987 si riproduce regolarmente. Oggi in Riserva la popolazione dell’oca selvatica conta un centinaio di individui.

Il percorso, della lunghezza di circa 14 chilometri (andata e ritorno) e della durata complessiva di poco più di un’ora (andata e ritorno), completamente pianeggiante, consente di ammirare alcuni degli ambienti più suggestivi di queste zone.

Il punto di partenza è il Centro Visite, ma prima ancora un punto di di osservazione degli animali è stato creato poco prima del centro visite. Un punto aperto al pubblico sempre dove chiunque può andare li è “appostarsi” e osservare questa meraviglia sperando di fotografare o vedere qualche animale. Da qui percorrete tutta la strada e poi andate a destra per proseguire con la strada asfaltata che costeggia questa riserva. Lo potete vedere dai miei video: solo natura, sole e acqua; un vero paradiso! In fondo a questa strada trovate delle scalinate in cemento, salite sull’argine e dare uno sguardo al panorama.

La parte più interna della Riserva è costituita dalla valle da pesca, un insieme di specchi d’acqua e canali, interrotti da zone fangose periodicamente sommerse dall’acqua (velme) e da isolotti (barene). Come valle da pesca, venne creata da zone lagunari poco profonde attorno alle quali furono costruiti argini per isolarla idraulicamente dall’ambiente circostante. Chiuse regolabili consentivano di mantenere il livello dell’acqua ottimale per la caccia e la pesca.
Ancora oggi il livello dell’acqua nella valle può essere modificato tramite le chiuse, chiamate chiaviche, che regolano l’ingresso di acqua durante l’alta marea o lo svuotamento in fase di bassa marea.
Il livello medio dell’acqua attualmente viene mantenuto più basso rispetto ad un tempo, per favorire la sosta di un numero di specie di uccelli, soprattutto limicoli, che nella zona della ex valle da pesca trovano zone adatte alla ricerca del cibo. Proprio qui infatti sono riuscita a vedere diversi volatili ed è stata la parte più emozionante del percorso.
La valle è un luogo di ricovero per i pesci durante la stagione invernale, anche grazie all’apporto di acqua meno fredda proveniente dai pozzi artesiani e che evita il congelamento delle acque basse.
Durante l’estate le chiuse vengono periodicamente aperte in modo da garantire il ricambio e l’ossigenazione delle acque.
Le specie ittiche maggiormente presenti sono quelle che meglio tollerano gli sbalzi di salinità e di temperatura, come il cefalo, il branzino, l’orata e l’anguilla. Le terre emerse presenti all’interno della Valle sono ricoperte da vegetazione alofila, cespugli e radi canneti. Le isole di origine artificiale ospitano una colonia di gabbiano reale che conta circa 600 coppie. Vi nidificano anche il cigno reale, l’oca selvatica e il germano reale.

Insomma una vacanza a Grado fa bene alla salute e all´umore!

In bici per la riserva naturale di Torre Canavata #followgrado

Dormire in Albergo Diffuso

Come vi ho raccontato ho avuto la possibilità di dormire negli alberghi diffusi di Laguna D’oro. Dalla riqualificazione degli antichi casoni dei pescatori è nato un bellissimo progetto: il private Island Resort Laguna D’oro. I casoni diventato un nuovo modo di vivere la laguna. La possibilità di emozionarsi davanti ad un tramonto o ad un’alba e la possibilità di vivere a stretto contatto con la natura. E anche un modo per capire come si viveva una volta. Sono 7 i casoni in cui poter soggiornare.

Eccovi un video del tramonto dal casone Valle del Moro

Tramonto dalla laguna di Grado dalla Valle Del Moro #followgrado #tbnet

Mangiare

Consigliamo il Ristorante Zero Miglia. Una cooperativa di pescatori che ha aperto anche il ristorante dove poter mangiare i prodotti direttamente pescati dal mare. Un angolino di paradiso sulla laguna dove i piatti sono genuini, fatti con prodotti tipici e con la passione del proprio territorio e del proprio lavoro.

Qui abbiamo potuto assaggiare un piatto tipico lagunare, ma soprattutto tipico della vita dei pescatori: il boreto. Un piatto povero nato dagli scarti, dal pesce invenduto, dall’aceto che ‘copre i sapori e da un’unica e sola spezia, meritevole di esaltarne il sapore: il pepe. Solo aglio, aceto, sale e pepe accompagnato da polenta bianca e da del buon vino 🙂

Io l’ho provato proprio qui!  A seconda delle preferenze del cuoco e della disponibilità di pesce fresco, può essere preparato con una sola qualità di pesce oppure più qualità, e abbinato a polenta bianca.

Video presentazione

Marinella Scarico

Sono una Google Local Guide esperta di promozione turistica e web marketing. Viaggio raccontando il lato green del turismo.

Condividi questo articolo:   Facebook Whatsapp Telegram Twitter Email

Lascia un commento

Nei dintorni di Fossalon di Grado

Leggi anche

[crp limit=3 heading=0 show_excerpt=1]