Che Trieste sia una città incantevole non vi sono dubbi e non è un caso che grandi letterati come Italo Svevo, James Joyce e Umberto Saba abbiano trovato qui la loro ispirazione. Che si respiri un clima particolare lo si capisce subito: i palazzi asburgici, il mescolarsi di chiese e culture, i suoi vicoli e le sue Piazze (in primis Piazza Unità considerata da molti la più bella d’Italia!!!), il molo Audace – con la sua meravigliosa vista sul golfo da dove, nelle giornate più limpide, è possibile vedere le alpi imbiancate – sono da soli motivi sufficienti per trascorrere alcuni giorni in questa capitale della mitteleuropa.

Ma se c’è qualcosa che non è possibile perdersi nel visitare questa terra di confine è l’altopiano carsico. La sua particolare posizione geografica, di ‘passaggio’ tra il clima atlantico e quello continentale, crea uno spettacolo naturale unico dove le rocce bianche levigate dal vento si mescolano con i colori vivi e densi di una vegetazione varia dal verde al rosso del sommacco.

Per raggiungere il carso ci sono molti modi: si può affittare una macchina – e perdersi tra strade bellissime fermandosi magari nelle famose osmizze (osterie) per gustare gli ottimi vini della zona – o, più semplicemente, si può prendere il tram! Si avete letto bene! Una delle cose più affascinanti di Trieste è infatti l’antica tranvia che dalla centralissima piazza Oberdan conduce a Opicina (si possono anche caricare le bici, info su triestetrasporti.it). Un’esperienza molto bella ed emozionante dato che il percorso che dalla città conduce sulle colline che dominano Trieste tocca pendenze del 26% tanto che il tram viene “spinto” in alcuni tratti da un carro mediante una “fune”. Un po’ di minuti prima di Opicina c’è l’Obelisco – eretto in memoria dell’imperatore d’Austria – e proprio da qui ha inizio la strada Napoleonica (o Vicentina), la splendida passeggiata che vi consigliamo di percorrere per scoprire il carso.

Il percorso è alla portata di tutti (molti triestini vengono qui a fare jogging o, semplicemente, per passare del tempo all’aria aperta con la famiglia). Un largo sentiero di terra battuta (circa un’oretta e mezza di cammino all’andata), interamente in piano, si estende per 5 chilometri ad un’altitudine di 350 metri. Il paesaggio è semplicemente mozzafiato: all’inizio il panorama si estende su Trieste (ed è possibile vedere le coste della vicina Slovenia), per poi lasciare spazio ai colori del mare e, dopo un po’, alla vista del Castello di Miramare – dimora della famiglia asburgica e della principessa Sissi. Dopo circa quaranta minuti il paesaggio cambia completamente e la strada si insinua tra le falesie, monumentali pareti bianche, dove gli appassionati si possono cimentare nelle arrampicate e chi soffre di vertigini si può accontentare di ammirarne la bellezza.

Per il ritorno vi consigliamo di non tornare sui vostri passi, ma di prendere il sentiero più interno che si addentra nel bosco dove sarete subito immersi nei caratteristici colori del carso. Nulla di impegnativo, non vi preoccupate, e nessuna paura di perdervi: la strada è ben segnata con i tratti bianchi e rossi del Cai (sentiero 12). Dopo pochi minuti, e una breve salita, incontrerete la “vedetta d’Italia”, una piccola costruzione in muratura da cui è possibile godere appieno e nella sua interezza del panorama. Più avanti troverete davanti ai vostri occhi il Santuario del Monte Grisa, un edificio monumentale e di grandi dimensioni (se ci fate caso visibile dalla stessa Trieste) dall’architettura affascinante. Fermatevi qui un po’ magari per uno spuntino al bar (prodotti del commercio equo e solidale) o per mangiare un panino sulla terrazza vista mare. Quando riprenderete il sentiero la strada, in lieve discesa, non sarà poi molta e, dopo tre quarti d’ora circa, sarete di nuovo nel piazzale dell’Obelisco, sulla via di Trieste.

Francesco Giorgio

Esploratore di parchi nazionali e regionali recensisco (e racconto sul sito) tutte le mie esperienze in giro per queste mete

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