Presentazione
Quando si parla di arte, cultura e vegetazione, è impossibile non fare alcun riferimento ai magnifici giardini Napoleonici della Biennale di Venezia. I 29 padiglioni che compongono questa vasta area, ospitano svariate opere artistiche e si articolano lungo aree verdi. A Venezia, dato il clima molto umido e la composizione chimica del terreno con una forte presenza di calcare e una carenza notevole di sostanza organica, la nascita e la crescita delle piante è molto difficile. Proprio per questo motivo, i 60000 metri quadri occupati da questi giardini sono di estrema importanza per la città, poiché ne costituiscono il polmone verde.
Il giardino monumentale di Valsanzibio, in provincia di Padova, è in stile seicentesco ed è stato più volte premiato come il “più bel giardino d’Italia”: grazie al suo grande labirinto di bosso e le numerose statue di pietra che sorgono tra un corso d’acqua e l’altro, questo giardino è diventato molto famoso anche all’estero ed è stato utilizzato come location per girare un video musicale di un noto gruppo italiano.
Poco più a sud, a Firenze, c’è il Giardino di Boboli, uno spazio verde curato in principio dalla famiglia dei Medici; questa vasta area è stata fonte di ispirazione per molti, in quanto è riuscita ad imporsi come modello esemplare del giardino all’italiana; anche in questo caso, all’interno del giardino, sono posizionate statue, fontane e grotte e l’aria che si respira è tipicamente rinascimentale. Le opere architettoniche più importanti presenti nel Giardino sono l’anfiteatro di Boboli, che ha mantenuto quasi inalterata la sua struttura originale e la Grotta Grande, realizzata da famosi artisti del tempo, tra cui anche il Vasari.
Nel punto più ad est dell’Italia, precisamente a Trieste, Massimiliano d’Asburgo ha realizzato un’immensa riserva verde, chiamata Parco di Miramare. La vegetazione presente in questo giardino è sistemata secondo canoni differenti: alcune zone sono progettate come i giardini formali, mentre altre sono lasciate più al naturale. La particolarità di questo parco è proprio quella di essere composto da elementi geometrici (anche artificiali) alternati ad elementi più bucolici.
Entrare nei Giardini Reali di Torino, significa letteralmente attraversare la storia: nati da un’idea iniziale di Emanuele Filiberto, questi giardini, un tempo “all’italiana”, trovarono il loro splendore grazie agli interventi di ampliamento e riprogettazione eseguiti dall’architetto André Le Nôtre, che si ispirò allo stile paesaggistico francese. Questo luogo ospita numerose specie di alberi, tra cui, le querce rosse, i platani, i pini bianchi e gli ippocastani ed anche opere in pietra, come la famosa fontana dei Tritoni.
A Merano, in Trentino-Alto Adige, sorge il meraviglioso castello di Trauttmansdorff, circondato da 12 ettari di giardini botanici i quali ospitano una grande varietà di piante, provenienti da ogni parte del globo, ma non solo! Queste aree verdi sono composte anche da parchi tematici, serre e tanto altro. La zona dei giardini botanici che più colpisce è sicuramente l’area mediterranea, ricca di vegetazione tipica del sud Italia: passeggiando infatti nei “Giardini del sole” si è circondati da specie vegetali molto profumate e da panorami mozzafiato.
Sul Lago Maggiore, nell’Isola Bella, sorge Palazzo Borromeo, contornato dai suoi famosi giardini all’italiana. Questa grande area verde è composta da aiuole regolari e geometriche che ospitano numerosi esemplari di piante tropicali, camelie e magnolie; non mancano alcune imponenti strutture in pietra, come ad esempio, l’Atrio di Diana.
Negli anni ‘50 in provincia di Napoli, più precisamente a Forio, l’architetto Russell Page, realizzò per i coniugi Walton, il Giardino La Mortella; qui è possibile trovare specie locali come il mirto (da cui deriva il nome del giardino) ed anche vegetazione proveniente da altre aree del mondo, come palme, orchidee e rare ninfee rampicanti asiatiche.
In Borgo Valsugana, dentro ai boschi della Val di Sella, è stato creato un vero e proprio “museo naturale”: camminando nel bosco infatti, è possibile osservare molte opere d’arte contemporanea, spesso realizzate con materiali provenienti dalla terra, come tronchi, pietre e vegetazione. In questo percorso arte e natura si uniscono completamente, tanto da confondersi l’una con l’altra.
Non esistono però soltanto giardini classici formali, con statue rinascimentali d’ispirazione greca e aiuole perfettamente curate e regolari. Può sembrare piuttosto insolito, ma a Bomarzo, in provincia di Viterbo, c’è un giardino realizzato verso la metà del 1500, che raffigura non soltanto dei e ninfe, ma anche giganti e animali mitologici. Il Parco dei mostri, denominato anche Sacro Bosco, si distingue certamente da ogni altro tipo di giardino dell’epoca grazie a queste particolari statue realizzate seguendo precisi riferimenti letterari. L’aggettivo più corretto per definire il Parco dei mostri è “grottesco”, in quanto l’ambiguità delle opere d’arte è opposta al paesaggio naturale, prevalentemente formato da foreste di latifoglie.
In Italia è possibile trovare parchi straordinari, progettati da architetti e botanici dotati di grande abilità ed ambizione, che hanno saputo rendere spazi incolti ed anonimi delle vere opere d’arte, non solo gradevoli alla vista ma anche ricche di significati, storia e cultura.