Presentazione
Parco faunistico “Le Cornelle” (Scano Al Brembo BG):
non solo come zoo, ma anche come riserva per ospitare specie di animali in via di estinzione. Nasce a Valbrembo nel 1981 : sulla sponda orientale del fiume Brembo, 100.000 mq di verde a disposizione degli animali e di chi vuole conoscerli. Il nome del parco deriva da un toponimo locale, che indica i sassi del fiume levigati dalla corrente. Il “creatore” del parco è Angelo Ferruccio Benedetti che realizza un parco che accoglie gli animali in ampi spazi di libertà e favorisce l’incontro tra uomo e animale. Seguendo un itinerario ideale si può vivere un’esperienza di tipo didattico ed emozionante, incontrando animali che arrivano da ogni parte del mondo, numerosi uccelli volano liberi e accolgono i visitatori all’ingresso. Le numerose nascite sono una testimonianza della qualità di vita nel Parco.
I valori che il Parco Faunistico Le Cornelle ritiene fondamentali per la propria attività sono la conservazione, la ricerca, l’educazione.
Parco Ittico Paradiso (Zelo Buon Persico):
l’area su cui sorge il Parco Ittico Paradiso si è formata nel tempo da una deviazione del corso del fiume Adda. Negli anni Ottanta era un allevamento ittico, ma è stato poi riqualificato come struttura naturalistica. Il Parco Ittico Paradiso è un’oasi naturale di 13 ettari, immersa in un bosco di circa 6000 piante. I canali d’acqua sorgiva ospitano circa 20 specie di pesci d’acqua dolce, dal piccolo pesce rosso alle bellissime carpe koi, ai grandi siluri e storioni. La particolarità del Parco sono gli osservatori subacquei che permettono di osservare i pesci nel loro ambiente naturale senza disturbarli. Tra le specie ci sono i ciprinidi (cavedani, carassi, carpe, tinche, barbi, carpe koi) e anche qualche “intruso” come il pesce-gatto, il luccio e l’anguilla; un secondo settore è dedicato ai pesci di grandi dimensioni come gli storioni (che raggiungono anche 2 metri di lunghezza) e ai pesci-siluro; un altro ambiente particolare è quello costituito da canali ad acque veloci: qui ci sono i salmonidi (salmerini, trote mormorate e trote fari o) e i timallidi (temoli). Infine, uno specchio d’acqua accoglie diversi fontanili, che fanno defluire alla superficie l’acqua delle falde prealpine, mantenendola ad una temperatura costante di 13°, ottimale per tutti i pesci.
Parco Arcadia (Bareggio) :
Il Parco si estende per circa 200.000 metri quadri all’interno del territorio di Bareggio. È percorribile, a piedi o in bicicletta, attraverso sentieri sterrati e non che permettono di raggiungere tutte le varie parti del Parco. Le origini del Parco Arcadia risalgono ormai a circa 25 anni fa, quando si senti il bisogno di creare un “piccolo polmone verde” che, dagli iniziali 60.000 mq è arrivato a tutt’oggi ad una superficie di circa 200.000 mq. La prima piantumazione avvenne nel 1975 con la posa a dimora di 1560 piante. Ora invece ce ne sono circa 3.000 di diverse specie. Il termine “Arcadia” fa riferimento all’omonima regione greca, quale fu favoleggiata dai poeti bucolici, visto come paesaggio annesso e scenario di vita idilliaca che venne presa a modello da quel movimento letterario che, fondato a Roma alla fine del 1600, venne poi diffondendosi nel resto della penisola sotto la denominazione di Accademia dell’Arcadia.
Parco degli Aironi (Gerenzano) :
è un parco che si estende per circa 45 ettari nel Comune di Gerenzano. Il Parco degli Aironi, raro esempio in Regione Lombardia di recupero di cava, ha ottenuto il riconoscimento dei requisiti ambientali per essere insignito della veste di Parco Locale di Interesse Sovraccomunale (PLIS) ed entrare a far parte della Rete Ecologica Regionale (RER). Si presenta quindi oggi come 45 ettari di verde con circa 14.500 essenze arboree piantate e una notevole varietà di ambienti che vanno da un ampio e complesso bacino lacustre formatosi a seguito della risalita del livello della falda e che ospita numerose specie dell’avifauna tipica degli ambienti umidi lombardi, insieme a quelle migratorie che ivi trovano ristoro, a boschi fitti o ad aree recintate destinate al pascolo di animali unici e difficilmente osservabili in natura come il Cervo, il Daino e il Muflone. Un’occasione irripetibile per conoscere da vicino questi animali, imparare a distinguere le specie vegetali tipiche delle nostre zone da quelle invasive che giungono da lontano per opera dell’uomo.
Oasi Montorfano (Melegnano) : è un’oasi del WWF urbana attrezzata. L’oasi è un intervento di rinaturalizzazione in corso di un’area degradata alla confluenza tra il Lambro e la Vettabbia. Il progetto prevede il ripristino delle varie tipologie forestali caratteristiche del bosco ripariale di pianura.
Nell’Oasi di Montorfano le presenze più importanti sono il Gabbiano comune e la gallinella d’acqua, mentre per la flora: Populus nigra, Populus alba, Almus glutinosa, Salix alba, Salixtriandra, Salix cinerea, Salix purpure, Quercus robur, Carpinus betulus, Prunus padus, Prunus avium, Corylus avellana, Malus syluestris, Viburnum opulus, Crataegus oxyacantha, Evonimus europaeus, Cornus sanguinea, Sambucus nigra, Rhamnuscatharticus, Frangula alnus, Fraxnus spinosa, Cornus mas, Viburnum lantana, Berberis vulgaris.
Oasi di Sant’Alessio (S. Alessio con Vialone – PV) – trovate qui il nostro racconto con tutti i dettagli e la sua storia.
Il Bosco WWF Oasi di Vanzago è una riserva naturale. L’ambiente è in buona parte frutto di un intervento di riqualificazione ambientale operato negli anni da Ulisse Cantoni, originario proprietario della tenuta, che volle farne lascito alla associazione ambientalista, affinché si perpetuasse nel tempo la sua conservazione. La riserva, da un punto di vista geologico, è costituita da depositi di ghiaie e sabbie acquifere del quaternario, di origine fluvio-glaciale, attribuibili al periodo della glaciazione Wurm, alternati a livelli argillosi. Quest’oasi è dimora per numerose specie: fra i mammiferi oltre al capriolo, animale simbolo della riserva, si possono incontrare la lepre, il coniglio selvatico, la faina, il tasso, la volpe ed il riccio; le zone boschive più fitte ospitano inoltre caratteristici piccoli roditori come il ghiro, il topo quercino e il moscardino. Più evidenti sono però gli uccelli, rapaci notturni e diurni, anatre, aironi e numerosi passeriformi, che utilizzano l’oasi come luogo di svernamento, di sosta, di pastura e di nidificazione. Sono presenti infine alcune varietà di rettili, anfibi (fra cui la rara testuggine palustre), insetti e pesci.
Oasi Naturalistica Laghetto Hobbit: (Fontanella BG):
si trova nella zona della bassa bergamasca nelle vicinanze della provincia di Cremona. Il parco di estende per circa 7 ettari a cui si devono aggiungere i 40 ettari relativi all’azienda agricola. Le principali caratteristiche di questo luogo sono la vegetazione rigogliosa, una fauna autoctona e variegata e soprattutto la sensazione di quiete e tranquillità che si respirano in questi luoghi. nel corso della visita all’oasi è possibile conoscere la vita della cascina, osservare la flora e la fauna dell’oasi facendo ricerche interessanti su piante ed animali. E’ inoltre possibile svolgere laboratori di attività legate al mondo agricolo come la semina, la panificazione e la produzione artigianale del formaggio ed inoltre all’interno del parco organizzare matrimoni, comunioni, banchetti ed altri eventi.
Osservatorio eco-faunistico Alpino (Aprica):
si trova in Valtellina a circa 170 km da Milano ed è una specie d’enclave super protetta, di circa 24 ettari, immersa nell’esteso Parco regionale delle Orobie Valtellinesi, sul versante fresco della media Valtellina. All’interno si snoda un itinerario didattico-naturalistico attrezzato, facile da percorrere, dove il visitatore ha l’opportunità di conoscere la Natura ed osservare le specie animali e vegetali presenti nel Parco. Qui si possono ammirare diversi degli animali tipici di questo prezioso ed intatto habitat naturale tra i quali camosci, stambecchi, caprioli, falchi, scoiattoli ed anche un bellissimo esemplare di 200 kili di orso bruno.