Presentazione
La Liguria non è soltanto una destinazione di mare e di sole, meravigliosamente accogliente e rilassante. Forse non tutti sanno che, oltre ai suoi più tipici tratti, questo territorio ha molto altro da offrire ai visitatori: in Liguria, terra dalle molteplici sfaccettature, ricca di contrasti e largamente apprezzata, è infatti possibile visitare alcuni piccoli musei, distribuiti qua e là sul territorio.
Eccone alcuni da non perdere.
Nell’antico borgo medievale che domina la Valle Argentina, si trova il museo etnografico e della stregoneria di Triora. La presenza del museo proprio in questa città non costituisce motivo di stupore se si considera che a Triora si tenne, dal 1587 al 1589, un importante processo per stregoneria. La magia, ed è proprio il caso di dirlo, viene amplificata dal fatto che il borgo conserva ancora le caratteristiche di un tempo e, passeggiando fra i vari carugi, si ha l’impressione di aver fatto un tuffo nel passato. Il museo, ideato dallo storico locale padre Francesco Ferraironi e realizzato anche grazie all’aiuto di alcuni giovani genovesi, è nato nel 1982 e raccoglie moltissimi oggetti antichi che venivano utilizzati nell’ambito di una tradizione contadina particolarmente viva e vibrante. Oltre agli oggetti esposti, nel museo è raccolta una vasta collezione di fotografie e cartoline che testimoniano la vita del tempo e le tradizioni di ogni borgata, ognuna caratterizzata da usanze proprie. Più di ogni altra cosa, il museo non vuole essere una mera esposizione di oggetti ed invita perciò il visitatore ad addentrarsi nei vicoli e nella natura del borgo di Triora, assaporando così la vera essenza della vita ai tempi delle streghe. Il museo si fonde quindi con la cittadina, dando vita ad un’esperienza sensoriale unica nel suo genere ed assolutamente imperdibile.
Imperia, terra della produzione dell’olio, ricca di olivi e di favolosi borghi medievali, città dall’anima antica immersa nella vegetazione mediterranea, presenta anche un lato culturale. Qui sorge infatti Villa Grock e il museo del Clown. Come dice il nome della villa, stiamo parlando del Clown Grock, Adrien Wettach, di origini svizzere. Fu uno dei clown più famosi del passato, al punto da ottenere il riconoscimento di “Re Dei Clown” nel 1919 a Parigi. Probabilmente, uno dei motivi che lo resero una leggenda è il fatto che fosse un artista completo: ricopriva i ruoli di giocoliere, equilibrista, acrobata e musicista ma la sua più grande abilità era quella di saper stupire il pubblico. Conobbe Imperia durante una visita ai suoi genitori e se ne innamorò, decise così di comprarvi una casa per le vacanze estive, che divenne poi la dimora in cui rimase fino alla fine dei suoi giorni. È proprio qui che oggi sorge il museo dedicato a questo uomo straordinario; la casa racchiude testimonianze della vita dell’eclettico personaggio e la sua energia può essere tutt’ora avvertita mentre ci si sposta al suo interno.
A due passi da Genova, nella Val Leira, sorge Mele: delizioso paese con origini medievali molto legato alla fede e circondato dalla natura. I pellegrini vi fanno visita per vedere il Santuario di Nostra Signora dell’Acquasanta e Punta Martin, vetta che sovrasta la valle e il golfo di Genova perfetta per ritrovare la pace e prendersi un momento di raccoglimento. Qui, immerso fra splendide ville signorili della seconda metà dell’ottocento, sorge il Museo della Carta, ricavato da un’antica cartiera pronta a mostrare al visitatore come avveniva la produzione della carta fatta a mano, grazie a metodi tramandati dal passato. Nel museo, il percorso espositivo segue quello che facevano i materiali utilizzati per produrre carta, le varie sale sono le stanze dell’opificio ed ogni macchinario ed ingranaggio è stato conservato nel migliore dei modi possibili perchè il visitatore possa vedere come si svolgeva l’attività della produzione della carta in tempi antichi. Il Mastro Cartaio accoglierà i visitatori e mostrerà con grande passione tutti i passaggi del processo. Tuttavia, il percorso nella storia della carta comincia prima di arrivare al museo: percorrendo la valle che vi conduce si possono infatti osservare diverse case frutto della riconversione di antichi opifici e che ne presentano ancora le caratteristiche, come le finestre con le persiane che riproducono quelle degli essiccatoi, tradizionalmente posizionati in alto.
Alle porte della Valbormida, immerso fra la vegetazione della Liguria e i suoi boschi incantati, sorge Altare, area di confine fra la costa e l’entroterra. Questo piccolo paese a 400 metri sul livello del mare è perfetto per chi ama trascorrere le proprie vacanze in pace e tranquillità, senza dover rinuniciare alla vita da spiaggia, infatti il paese è collegato alle maggiori mete balneari della provincia di Savona. Tuttavia, Altare è principalmente conosciuto per la sua lunga tradizione di lavorazione del vetro, introdotta già dal XII secolo dai monaci Benedettini e divenuta sempre più il simbolo di questo comune. Proprio grazie alla sua secolare tradizione, Altare ospita il museo dell’arte vetraria, con sede nella splendida Villa Rosa. All’interno di questo delizioso edificio in stile Liberty sono racchiuse diverse opere che vanno dal 1650 ad oggi e sono testimoni di una tradizione millenaria, oltre a moltissimi esempi di arnesi utilizzati per la lavorazione del vetro. Il museo nasce dalla società artistico vetraria, a sua volta costituita nel 1856 dalle famiglie dei vetriai altaresi e poi ceduta al Comune di Altare, divenendo così il primo nucleo dell’attuale collezione museale.
Fra le colline dell’entroterra di Pietra Ligure, si trova Tovo San Giacomo, grazioso paese racchiuso all’interno dei ruderi di un antico castello, con le sue viti e la sua storia sarà in grado di affascinare il visitatore, trasportandolo in un universo senza tempo. Immergetevi nello stile di vita bucolico di questo comune unico nel suo genere! Qui il tempo ricopre un ruolo centrale, anche grazie al passato importante di questo luogo, e lo scorrere delle ore è scandito dal ritmo delle campane, inconfondibile richiamo alla vita nel secolo passato. Proprio grazie alla tradizione locale, è nato il Museo dell’Orologio, unico in Italia. Il museo è dedicato agli orologi da torre ed è nato grazie alla volontà dell’ultimo orologiaio, Giovanni Bergallo, desideroso di donare la propria collezione al suo paese natale. Gli orologi esposti nel museo sono pezzi autentici raccolti dalla famiglia Bergallo e di varia provenienza, oltre ad essi è anche possibile ammirare quadranti, lancette e “stanzette” provenienti da diversi campanili e carrucole.
Infine ricordiamo la recente riapertura del museo Casa del Console di Calice Ligure (SV), nell’entroterra del Finalese. Il museo, completamente rinnovato, è pronto ad accogliere i visitatori con l’esposizione di alcuni pezzi delle sue collezioni permanenti. Da sempre ospita opere d’arte contemporanea ed accoglie diverse donazioni da parte di artisti, oltre ad essere dimora di varie mostre contemporanee. Il tutto immerso nello splendido ambiente di Calice.
Non siate timidi e date spazio al vostro lato più squisitamente artistico e intellettuale in una Liguria che non smette mai di stupire!