Presentazione
Il nuovo Museo presenta un percorso interattivo che coinvolge il pubblico in una visita multisensoriale la quale attiva la compartecipazione diretta dei visitatori. Questo itinerario, fondato sull’esperienza percettiva, costituisce un’assoluta novità di approccio ad un tema storico-sociale come quello degli Spazzacamini e permette di annoverare questa fra le proposte museali più innovative della Regione Piemonte. Localizzato in un edificio di singolare bellezza, il museo racconta, attraverso attrezzi, oggetti, pubblicazioni e suggestive testimonianze, la dura esperienza di una figura, a noi quasi sconosciuta, che ha contrassegnato per secoli la vita della VALLE VIGEZZO.
Storia
Unico in Italia, è situato all’interno dello splendido parco di Villa Antonia nel centro storico di SANTA MARIA MAGGIORE in VALLE VIGEZZO, nella Provincia del Verbano Cusio Ossola. Istituito dal comune medesimo, è finalizzato a promuovere e diffondere la conoscenza della storia e dell’opera degli spazzacamini, molti dei quali emigrati all’estero per svolgere il loro lavoro.
Lo ospita un edificio di singolare bellezza: prima era una piccola appendice della settecentesca Villa che fu dimora di pittori ed orafi, ora è stato ingrandito, e mantiene all’esterno lo stile architettonico del passato, mentre all’interno offre al pubblico un approccio di assoluta novità, con un percorso multisensoriale che coinvolge il visitatore e lo invoglia ad apprendere la storia, spesso sconosciuta della figura dello spazzacamino, che per secoli ha contrassegnato la vita della Valle Vigezzo.
Il mestiere dello spazzacamino, tanto duro quanto indispensabile nella prevenzione degli incendi, risale al XIV secolo. L’epoca del XVI secolo racconta l’emigrazione verso i paesi europei del Nord, mentre quella tra il XIX e il XX secolo è segnata dalla piaga sociale dello sfruttamento minorile.
Due realtà distinte: una degli EMIGRANTI SPAZZACAMINI che permette ad una minoranza di riuscire con tenacia e sacrifici di dedicarsi ad altre attività più redditizie e tornare in Valle più ricchi di soldi ed esperienze; l’altra timbrata dalla rassegnazione di centinaia di PICCOLI RÜSCA di dover affrontare l’inverno lontano da casa, costretti ad un lavoro massacrante nell’attesa del ritorno in primavera