Presentazione
In un paesino della Bergamasca, Brembo di Dalmine, c’è un museo con una collezione di presepi da tutto il mondo, unico nel suo genere. Il percorso museale si articola su due piani e ospita 500 presepi differenti per epoca, provenienza, dimensione e materiale. Le opere più antiche, risalenti al Settecento, all’Ottocento e al primo Novecento, testimoniano la varietà di stili, materiali e tipologia di composizione delle varie scuole italiane. Nel museo vi si possono ammirare splendidi esemplari di presepi Napoletani del Settecento, secolo d’oro del presepio artistico. Il più imponente è una realizzazione del presepista Antonio Greco, un vero e proprio “scoglio” napoletano di oltre 20 metri quadrati con più di 130 statue a comporre tre grandi scene e numerose piccole scenette di vita quotidiana. E ancora un grandioso presepio ad ambientazione biblica realizzato negli anni Settanta del secolo scorso, con una puntuale ricostruzione del censimento legato alla nascita di Cristo e riportato dai Vangeli.
Un posto di rilievo nella collezione è occupato dal presepio bergamasco: al Museo è possibile ammirare la ricostruzione di una bottega per la realizzazione di figure in gesso realmente esistita a Bergamo alla fine dell’Ottocento. Nelle teche fanno bella mostra di sé presepi frutto dell’artigianato delle diverse parti del mondo, in particolare Asia, Africa e America Latina. Accanto agli esemplari antichi troviamo opere d’arte presepiale contemporanea a testimonianza della diffusione, ancora attuale, di quest’arte antica. Tra le scuole di presepistica di oggi, molto ben rappresentate sono quella siciliana, pugliese, sarda, ligure e trentina. Tra le scuole europee si possono ammirare i meravigliosi presepi dei paesi di matrice cattolica come Spagna e Polonia.
Di rara maestria sono i diorami di presepisti come Antonio Pigozzi, Pierluigi Bombelli e Umberto Palazzo con statue di figurinai del calibro di Giuseppe Criscione e di Raffaele De Angeli; così come di grande pregio è il presepio ad ambientazione biblica opera di Guglielmo Corti e Gregorio Locatelli con antiche statute il legno della Val Gardena. O presepi antichi, il più prezioso è un presepio in gesso del Settecento, opera dello scultore genovese Garaventa. Il visitatore completa la visita assistendo alla drammatizzazione della storia sacra attraverso il presepio didattico-elettronico, che racconta i diversi episodi biblici con preziosi diorami con statue di cartapesta di Antonio Mazzeo (Lecce). Presso il Museo del Presepio il visitatore può trovare una biblioteca specializzata, un vasto archivio, una raccolta di rari presepi di carta, di francobolli, di immagini sacre, di cartoline e di musiche: il tutto inerente al Natale e al presepio, alle sue tradizioni, alla sua storia, ai suoi usi e costumi. Al termine della visita, un fornito bookshop soddisfa la curiosità di appassionati presepisti o semplici amatori con ogni genere di oggetto per costruire o arricchire il proprio presepio.
ATTENZIONE!
Utilizzando il navigatore satellitare impostare sul GPS l’indirizzo:
via Pesenti n. 48 – Dalmine per arrivare precisamente a destinazione