Presentazione
Sita a Gargnano, frazione di Bogliaco, in uno dei tratti più belli della riva bresciana del Lago di Garda, Villa Bettoni è un’altra delle attrazioni assolutamente da non perdere se si pianifica un soggiorno nella zona. La storica dimora dei conti Bettoni, circondata da un giardino di inedita bellezza unico in tutta la Lombardia e incorniciata dalle cime dei monti, stabilisce infatti un esempio di eccezionale rigore architettonico, specchio della dotta aristocrazia lombarda del Settecento.
Commissionata da Antonio Giovanni, uno dei sedici fratelli della famiglia Bettoni, ed edificata a partire dalla metà del XVIII secolo dall’architetto Adriano Cristofali, la villa – che si sviluppa su quattro piani – è sovrastata da una balaustra con delle statue in pietra ed è unita allo scenografico giardino tramite due ponti aerei.
I fratelli Bettoni, in procinto di ricevere il titolo di Conti dalla casa regnante viennese, decisero di edificare un palazzo “per figurar nel mondo”: avrebbero potuto farlo a Brescia – dove i patrizi li trattavano con il dovuto rispetto – o scegliere di trasferirsi nel castello di Scenna, in Tirolo, recentemente acquisito insieme ai titoli feudali, ma preferirono restare nella terra natale e ampliare la vecchia villa di famiglia con un progetto di ristrutturazione a dir poco grandioso.
Le vicende della famiglia Bettoni, nota nei territori della Riviera di Salò dal 1300 ma con un posto di rilievo nella società dell’epoca solo a partire dalla fine del XVII secolo, risultano intimamente connesse a quelle del neonato Regno d’Italia, in particolare con Ludovico (senatore del regno), il fratello Francesco (saggista e romanziere) e i nipoti Vincenzo e Federico che ricoprirono la carica di Sindaco della città di Brescia.
La villa ospitò nel corso del tempo personaggi importanti tra cui Napoleone Bonaparte (di cui si conserva ancora la camera da letto), lo scrittore francese Victor Hugo, i noti compositori Pietro Mascagni e Giacomo Puccini e, non ultimo, Giuseppe Garibaldi.
Tra le tante bellezze della villa – come la sala dedicata a Gian Antonio Bettoni, modellata sull’esempio austriaco con notevoli stucchi di Stanislao Somazzi e affreschi d’argomento marziale opera di Vincenzo Guaranò – merita un’attenzione particolare il meraviglioso giardino realizzato dalla mano esperta del fiorentino Amerigo Vincenzo Pierallini e reso unico dalla scenografica prospettiva che conduce l’occhio lungo un viale alberato su cui doveva sorgere, nel progetto originale, un tempietto dedicato ad Apollo.
I gruppi scultorei presenti nei giardini raffiguranti la Carità, la Gloria e quelli dedicati alla Forza, all’Onore, alla Fedeltà, alla Caccia e alla Prudenza, si riferiscono alle virtù morali e di rappresentanza della famiglia che trovano conferma nella parata di divinità mitologiche collocate lungo le balaustre del corpo centrale del palazzo (Bacco, Cerere, Giove, Venere, Plutone, Teti, Giunone e Mercurio) e negli affreschi che i Bettoni commissionarono ai fratelli piemontesi Bernardino e Fabrizio Galliari.
Il giardino di Villa Bettoni ospita tre fontane principali (alimentate da fonti interne al parco), una grotta artificiale e due splendide terrazze che attraversano la strada collegandolo al corpo della villa e contribuiscono ad accentuare la “vaghezza” dell’intero complesso monumentale.