Presentazione
Qui, tra bellezze naturali, storiche e paesaggistiche, si produce l’omonimo “Loazzolo“, un moscato passito di qualità eccelsa prodotto da pochissime piccole aziende vitivinicole. Giovanni Scaglione del Forteto della Luja, è uno dei privilegiati produttori di questo vino. Tempo fa ha voluto creare un’area protetta su alcuni terreni boscati di sua proprietà.
Così, assieme ai volontari del WWF, Scaglione è riuscito nel non facile intento di coinvolgere nel progetto altri proprietari, arrivando a richiedere l’istituzione di un’oasi per proteggere, conoscere e valorizzare le grandi ricchezze naturalistiche del versante sinistro del rio Luja.
E’ nato così un mosaico protetto, dove le tessere naturali e quelle marcatamente “umane” si distribuiscono equamente, grazie a un felice connubio tra le piccole dimensioni delle vecchie cascine e la complessa morfologia del territorio. Qui si sono mantenute condizioni ambientali estremamente diversificate, che hanno contribuito a coniugare una elevata multiformità degli ambienti agrari e naturali con una elevata diversità e presenza di molte specie vegetali e animali. L’area protetta così istituita è affiliata al sistema Oasi del WWF Italia.
La Natura
Nell’alto e medio bacino del Rio Luja si trovano alcuni boschi tipici della Langa Astigiana che rivestono un particolare interesse naturalistico e paesaggistico. Il bosco dominante è costituito in prevalenza da roverella e orniello. Diffuso è anche il castagneto nei versanti più freschi, con presenza sporadica di alcune specie arboree di particolare interesse quali l’acero, il frassino e l’ ontano nero. Molto ricche dal punto di vista naturalistico si dimostrano le calde praterie che si estendono sul crinale, lembi di Mediterraneo incastrati nel Piemonte. Il fiore all’occhiello è rappresentato dalle orchidee spontanee: ne sono state censite ben 23 specie.
Caprioli, cinghiali, tassi, volpi, lepri, ghiri, scoiattoli, ricci e faine sono i rappresentanti più noti della ricca fauna della zona. Ben 70 le specie di uccelli segnalate, tra cui diverse ritenute particolarmente importanti a livello europeo.
Le farfalle diurne censite superano ormai le 60 specie e anche per le notturne le ricerche stanno confermando l’importanza dell’oasi.
La visita all’oasi
L’oasi ha attualmente un’estensione di 15 ettari di boschi e vigneti.
E’ attraversata da un Sentiero Natura che è anche ciclabile ed è ricco di bacheche informative naturalistiche; il percorso attraversa il vigneto – in conversione al biologico – di questa singolare Oasi. Sono possibili visite guidate al frutteto, costituito da antiche varietà di meli e peri, al Giardino delle farfalle e all’attiguo Bosco della Luja, ricco di orchidee spontanee.
Ovviamente anche il gusto rientra tra i sensi sollecitati dalla visita dell’oasi. E’ possibile quindi dare una chiave di lettura dell’oasi “enogastronomica“, alla scoperta della storica Cantina, con degustazioni dei vini – come il Moscato Passito vendemmia Tardiva Loazzolo doc – accompagnati dalla Robiola di Roccaverano dop, o la Nocciola Tonda gentile delle Langhe igp.
La sostenibilità dell’oasi è assicurata dalla produzione di energia “verde” grazie a un moderno impianto di pannelli fotovoltaici.
Come arrivare, contatti e orari dell’oasi
L’oasi si trova in provincia di Asti, nel comune di Loazzolo, al confine tra la Langa Astigiana e la Langa Cuneese, facilmente raggiungibile partendo da Canelli, salendo tra le colline del Moscato per nove chilometri.
Uscita consigliata sulla A21: Asti Est direzione Alba – Canelli
Uscita consigliata sulla A26 Alessandria sud, direzione Nizza M.to – Canelli
Indirizzo: Reg. Candelette 4 14051 Loazzolo (At)
DA NON PERDERE NEI DINTORNI
Alcune leccornie locali
La robiola di Roccaverano, il formaggio prodotto sulla Langa Astigiana e sulle colline a ridosso della
Liguria, è l’unico caprino storico d’Italia e anche l’unico ad aver ottenuto la denominazione di origine protetta. E’ un formaggio a pasta fresca, tenera e compatta. Esprime profumi intensi già dopo 15/20 giorni, ottimi dopo 30/40 giorni di stagionatura.
La Nocciola Piemonte igt, può essere coltivata in quasi tutti i Comuni del Piemonte ma solo in questo territorio la coltivazione e la trasformazione in pasticceria hanno una tradizione consolidata e una qualità riconosciuta superiore. la varietà conosciuta come “Tonda Gentile delle Langhe” è considerata la migliore al mondo. Il suo seme è croccante e profumato, di colore chiaro e uniforme, privo di sentori di legno che caratterizzano invece le altre varietà, il seme fresco è meno astringente, più duro, e il suo profumo è più intenso.
Parco paesaggistico e letterario “Langhe Monferrato e Roero”
Alzi la mano chi di voi non conosce – almeno di nome – Beppe Fenoglio, Giovanni Arpino, Vittorio Alfieri, Cesare Pavese. Che cosa li accomuna? Semplice, l’appartenenza al territorio del Basso Piemonte. Il parco permette di scoprire i luoghi amati e di vita di questi scrittori. La valle del Belbo, cara a Pavese, è poi al centro di un percorso di trekking di 18 km della durata di 6 ore.
I terrazzamenti dell’Alta Langa
Le Langhe si possono suddividere in due grandi zone: la Bassa Langa e l’Alta Langa, molto più estesa e con una altimetria tra i 250 e gli 860 metri). Il paesaggio dell’Alta Langa è caratterizzata dai terrazzamenti , un enorme patrimonio messo a rischio dall’assenza di strutture di manutenzione e di presidio. Il Comune di Cortemilia ha dato vita a un Ecomuseo dei terrazzamenti e della vite, con sede nella cascina Monteoliveto che sovrasta la Peve antichissima.
Info:
Cortemilia, la capitale della nocciola tonda
Il suo centro storico, contraddistinto da abitazioni e porticati medioevali, è diviso in due borghi dal passaggio del fiume Bormida: San Pantaleo e San Michele, uniti da una passerella di ferro.
Sezzadio
Qui si trova l’abbazia di Santa Giustina, fondata nel 722, considerata uno dei monumenti più importanti del Piemonte.