Presentazione
L’Isola di Pianosa fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. La balneazione é permessa ai visitatori solo su una spiaggia, peraltro con dei fondali molto belli e ricchi di pesce
L’isola conta 2 isolotti minori: La Scola (sul lato orientale) a circa mezzo miglio dal porticciolo e la Scarpa, a ridosso della P.ta del Marchese, estremità settentrionale dell’isola. Il porticciolo è molto piccolo e può ospitare solo poche barche, è riparato da tutti i venti tranne quelli di N-NE. L’isola è dotata di un faro che, con i suoi 42m di altezza, rappresenta l’edificio ed il punto più alto dell’isola. Grazie al penitenziario e agli odierni vincoli del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, Pianosa é rimasta per ca. 150 anni (soprattutto per ciò che riguarda la zona a mare) praticamente incontaminata.
Si trova circa 13 km a sud-ovest dell’isola d’Elba, alla quale è collegata durante la stagione turistica con regolari servizi di navigazione. Inclusa nella provincia di Livorno e amministrata dal comune di Campo nell’Elba, Pianosa, come dice il nome stesso, è l’unica isola dell’arcipelago priva di alture e complessivamente pianeggiante (il punto più alto raggiunge i 29 metri). L’isola, di forma vagamente triangolare, frappone tratti di costa rocciosa a tratti sabbiosi, il principale dei quali è Cala San Giovanni (o Cala Giovanna), suggestiva spiaggia di sabbia bianca dove sono visibili anche i ruderi di una villa romana. Il suo territorio è in parte a macchia e in parte coltivato a viti e olivi.
L’isola fa parte del Parco Nazionale dell’arcipelago Toscano. Un’associazione ne protegge l’aspetto e la zona marina, rendendola un luogo piacevole per gite e viaggi. Sono vietate, in tutta la sua zona marittima, la pesca, l’immersione, l’ancoraggio, la sosta, l’accesso e la navigazione se non sotto autorizzazione specifica. La visita diurna e guidata all’isola è possibile da aprile a ottobre in gruppi, con imbarco da Marina di Campo. Nel 2009 è stato installato un radar hi tech con un ampio potere di controllo che può raggiungere anche le coste della Corsica e identificare anche piccoli natanti a salvaguardia del parco.
Pianosa è una meravigliosa piccola isola che offre ampi panorami e scenari incontaminati.
Facilmente raggiungibile dall’Isola d’Elba partendo da Marina di Campo, visitare Pianosa è un’escursione indimenticabile, ideale per chi desideri entrare in contatto con la natura.
Grazie alle visite guidate, si possono realizzare tour di trekking, mountain bike, kayak e per gli appassionati anche snorkeling e immersioni. In questo angolo di paradiso la storia ha giocato un ruolo importante e ne ha fatto un luogo suggestivo, che oggi sembra abitato dai fantasmi del passato.
Basti pensare a quando era terra di conquista da parte dei pirati del Mediterraneo alla ricerca di acqua e viveri per solcare i mari, fino alla sua trasformazione in isola carcere (già nel 6-7 sec. d.c. e poi in tempi più recenti dal 1850 alla fine degli anni 1990), l’Alcatraz d’Italia, come l’ha giustamente definita la travel blogger Ilaria Vangi per FanPage.
Come suggerisce il nome stesso, è un’ isola priva di alture e complessivamente pianeggiante (il punto più alto raggiunge i 29 metri), con affascinanti tratti di costa rocciosa alternati a tratti sabbiosi, come la bellissima Cala Giovanna, punto di attracco dei battelli. Dalla sua suggestiva spiaggia di sabbia bianca, oltre un mare dalle mille sfumature di blu, è ben visibili l’Isola d’Elba, distante appena 13 km.
A destra il paese riservato alla popolazione “civile” è bellissimo, con i resti della bella Villa di Agrippa qui deportato in epoca romana, ma ormai disabitato sembra destinato ad un lento ed inesorabile decadimento. Stupende sono le catacombe, in parte riportate alla luce da pochi anni, che mostrano come sotto la città principale vi fosse una rete di oltre 3600 mq di cunicoli utilizzati per le sepolture, ma anche per sfuggire alle persecuzioni. Tutte queste zone sono liberamente visitabili senza alcun accompagnatore.
A sinistra, improvvisamente, il blu del mare si scontra con una riga grigia e severa: è questo il muro voluto e fatto costruire dal generale Dalla Chiesa, negli anni 70, quando la colonia penale fu trasformata in carcere di massima sicurezza, prima per i terroristi e poi per i mafiosi. Questo era il punto di passaggio tra la vita da “liberi” a quella da ”carcerati” e, sebbene fosse facilmente aggirabile, aveva un importante significato morale. Oggi passare oltre questo limite è possibile ma solo se accompagnati dalle guide autorizzate, in quanto alcune zone rimangono interdette alla visita.
Quando i turisti partono, a fine giornata, l’atmosfera è surreale e sembra di tornare alla vita semplice e dura dei secoli passati… il rumore della brezza marina si mescola al leggero infrangersi delle onde… e la natura torna ad essere l’unica meravigliosa protagonista.