Presentazione
C’era una volta in un piccolo paese della Val Trebbia un albergo a gestione familiare che era passato da padre in figlio.. In cucina c’era la moglie che preparava degli ottimi “pisarei e faso’” e il titolare, Marione, era un simpatico piacentino che intratteneva gli ospiti.
La gente andava volentieri a soggiornare d’estate in Val Trebbia e le prenotazioni avvenivano da un anno per l’altro con apparente regolarità. Per diverso tempo Marione aveva avuto l’impressione che tutto continuasse positivamente, anche se di anno in anno, i numeri confermavano che in realtà i clienti diminuivano. Lui giustificava il trend dicendosi: “c’è la crisi, i nostri clienti sono anziani, forse quest’anno hanno preferito il mare” e quando gli sorgeva il dubbio che forse stava perdendo clienti, prontamente lo rimuoveva pensando subito alla partita a scopone che lo attendeva.
ll figlio, ormai cresciuto, ogni tanto lanciava dei messaggi ai genitori: “dobbiamo rinnovarci, mettere il wifi gratuito, fare un sito che promuova l’albergo, dotarlo di una piccola spa…”. La risposta del padre era sempre: “tutte quelle diavolerie non servono a niente!
La gente viene qui perché c’è l’aria buona, si mangia bene e anche se io sono burbero mi vogliono tutti bene e si rilassano giocando a scopone. E poi dovrei investire dei soldi proprio adesso che gli affari non girano più come una volta? Tu sei pazzo!”
La situazione andava però peggiorando di giorno in giorno: le spese aumentavano e il ragazzo, che aveva capito quale poteva essere l’epilogo, incominciò a temere il peggio e a pensare che ora era lui che doveva trovare una soluzione per rilanciare l’albergo.
Analizzò diverse soluzioni che poteva proporre al padre ma non ne trovò alcuna valida. Si sentiva disarmato e un giorno parlando con un amico espresse tutta la sua preoccupazione. Proprio la settimana successiva i genitori si sarebbero assentati per qualche giorno per andare a trovare i nonni e l’amico gli disse: “Ho un’idea: la vostra specialità sono i pisarei e fasò, un piatto antico poco conosciuto dai giovani. Prima che tua madre parta te li fai preparare e organizziamo una serata con gli amici. Io faccio un pò di foto della Valle, che in questo periodo è splendida con i colori dell’autunno e durante la cena giriamo un video con tutti i ragazzi che mangiano. Raccontiamo anche la storia del piatto e poi montiamo tutto e il video lo mettiamo su youtube. Poi vediamo che succede”.
E così fecero.
Dal giorno dopo il telefono dell’albergo incominciò a squillare per le prenotazioni. Il ragazzo, che aveva lavorato per un periodo in una azienda che gli aveva fatto fare un corso di formazione sull’uso corretto del telefono, rispose al meglio. Non disse mai “siamo chiusi…” ma “Sino a sabato non abbiamo disponibilità, se vuole le riservo un tavolo per la sera”. La mattina dopo chiamò la mamma dicendole: “torna subito a casa: prenotazioni per sabato sera e domenica, ristorante completo!” Marione non voleva crederci e brontolando rientrò a casa dicendo alla moglie: “Tuo figlio sarà la mia rovina…”
Invece tutta l’operazione ebbe un grande successo e i ragazzi incominciarono a organizzare: “Si va in Val Trebbia a mangiare pisarei e fasò!!”
Il ristorante la sera del fine settimana era sempre pieno, nonostante fosse già autunno.
Marione era allibito: alla fine, però, tutta quella clientela giovane che apprezzava la cucina di sua moglie gli diede una gran carica.
Il figlio di Marione, intanto, era attento a cogliere cosa dicevano i clienti: “è proprio un bel posto, sarebbe bello anche venire a passare un intero fine settimana ma non c’è niente… per fortuna il telefono prende, ma non c’è internet, non c’è una spa, cosa si può fare qui per due giorni? che noia…”
Marione, che a questo punto si fidava di suo figlio, si lasciò convincere a mettere il wifi e a sistemare il salotto dove si giocava a scopone, mettendoci anche un camino a bioetanolo, bello ed ecologico.
La mamma non fu difficile da convince: lei sapeva che suo figlio era un genio!
Insieme progettarono la nuova cucina: bella, comoda e a vista dei clienti.
Marione apprezzò anche la tecnologia: finalmente non doveva più rincorrere gli ospiti per farsi rendere le chiavi del portone o, peggio, raggiungerli in piena notte perché le batterie del telecomando si erano scaricate. Colpo di scena: anche lui cominciò ad utilizzare una App, comoda e semplice!!
Girare video divenne un’abitudine: potete vedere Marione nel nuovo salotto che insegna a giocare a scopone ai ragazzi oppure potete seguire le lezioni di mamma che insegna a preparare pisarei e fasò e anche i famosi maccheroni.
Come finisce questa storia?
Come tutte le storie serie: … e vissero felici e contenti, grazie alla creatività e alla progettazione.