Presentazione
Il Parco Naturale Regionale del fiume Sile si estende su una superficie di 4.152 ettari, compresa all’interno di 11 territori comunali distribuiti nelle province di Padova, Treviso e Venezia. L’area delle sorgenti si trova tra Casacorba di Vedelago (Treviso) e Torreselle di Piombino Dese (Padova) originando il più lungo fiume di risorgiva d’Italia: 70 km circa da Casacorba di Vedelago (Treviso) a Portegrandi di Quarto d’Altino (Venezia), la foce naturale nella Laguna di Venezia, prima dello scavo del “Taglio del Sile”. Fin dai tempi più remoti il clima mite dell’area, la navigabilità delle acque, la vicinanza con il mare, la copiosità di risorgive e la ricchezza boschiva del territorio circostante (il paesaggio, per quanto simile, non era comunque quello attuale) attraggono al Sile popolazioni che si fermano lungo le sue rive.
L’area protetta
Il Parco Naturale Regionale del fiume Sile si estende su una superficie di 4.152 ettari, compresa all’interno di 11 territori comunali distribuiti nelle province di Padova, Treviso e Venezia.
L’area delle sorgenti si trova tra Casacorba di Vedelago (Treviso) e Torreselle di Piombino Dese (Padova) originando il più lungo fiume di risorgiva d’Italia: 70 km circa da Casacorba di Vedelago (Treviso) a Portegrandi di Quarto d’Altino (Venezia), la foce naturale nella Laguna di Venezia, prima dello scavo del “Taglio del Sile”.
Il fiume e il territorio
Il fiume è sovente l’elemento unificatore e la vera chiave di lettura delle vicende storiche, economiche, artistiche, tecnologiche, delle vocazioni e dei condizionamenti dei territori che attraversa, dalle sorgenti fino al mare. L’acqua, quella particolare acqua che scorre in ciascun fiume, è la vera interprete della vita quotidiana: risorsa idrica ed economica, fonte di sussistenza e di reddito, indispensabile ai lavori di tutti i giorni, necessaria alla difesa, grande via di comunicazione. Ma anche il colore del fiume, il suo rumore, la temperatura dell’acqua, la velocità della corrente, il clima che genera, si riflettono nel mondo esterno che brulica tutt’intorno. Il Fiume è padre, madre, fratello, vita, morte, castigo – un dio. E ancora: è voce, ambasciatore, nunzio, presagio. Gli uomini che vivono sulle rive dei fiumi sono simili nel sentire ovunque, a qualsiasi latitudine, a qualsiasi livello di civilizzazione siano giunti. Ogni fiume porta con sè un destino, scritto nell’acqua. Bisogna parlare con un uomo di fiume, un uomo che vive vicino ad un rivo anche piccolo, per capire quanto la sua storia si innesti in quella del fiume e il fiume viva in lui, con quello che ha di bene e di male, con quello che porta e porterà.
Fin dai tempi più remoti il clima mite dell’area, la navigabilità delle acque, la vicinanza con il mare, la copiosità di risorgive e la ricchezza boschiva del territorio circostante (il paesaggio, per quanto simile, non era comunque quello attuale) attraggono al Sile popolazioni che si fermano lungo le sue rive. Numerosi reperti di un’importante cultura palafitticola lo testimoniano.
Pur essendo evidenti in tutta l’area i segni del riassetto territoriale dovuto a terribili eventi naturali, alluvioni di tali proporzioni da cancellare per secoli “civiltà e memorie”, l’uomo continuò a tornare e a fermarsi lungo quelle sponde, possiamo supporre per la natura davvero particolare delle acque e per le felici coincidenze ambientali che si venivano a ricreare.
Sull’antica pianura alluvionale, una grande “spugna” di ghiaie e argilla sulla quale tuttora “galleggiamo”, formatasi 14-17 mila anni fa con il ritiro dei ghiacciai e al cui centro scorre il Sile, si susseguirono i primitivi dell’età della pietra, la civiltà del bronzo e quella del ferro; vennero poi i Romani, i Comuni, la Repubblica Veneta, fino all’era industriale e consumistica dei giorni nostri.
La geologia del Sile
Nel Quaternario, era geologica caratterizzata dall’alternanza di periodi freddi e periodi a clima temperato, gli antichi ghiacciai del Piave e del Brenta trasportavano dalle valli alpine alla pianura trevigiana, sparpagliandole a ventaglio, notevoli quantità di materiale alluvionale. Dopo l’ultima glaciazione, circa 17.000 anni fa, s’era formata una spessa coltre di depositi sedimentari: ghiaie grossolane ed incoerenti all’uscita delle vallate, sabbie con argille fini e compatte verso il mare.
I terreni dell’alta pianura trevigiana, posti a nord del Sile, sono dunque formati da ghiaie, per loro natura permeabili, che assorbono le acque meteoriche e quelle disperse dai fiumi, soprattutto del Piave, che contribuisce per oltre il 60% all’alimentazione della falda. La caratteristica di questi terreni è quella di avere una notevole circolazione sotterranea di acque, mentre in superficie la rete idrografica naturale è praticamente assente.
Invece la bassa pianura, formata prevalentemente da argille impermeabili, è percorsa in superficie da una fitta rete di fiumi, con scarsa circolazione di acque sotterranee. Il diverso comportamento dei terreni dell’alta e della bassa pianura trevigiana in riferimento alle acque, è all’origine della formazione delle risorgive, localmente chiamate fontanassi.
Il singolare fenomeno dei fiumi che nascono in pianura in pratica si spiega così: le acque sotterranee dell’alta pianura scorrono nella falda freatica e, al contatto con i depositi argillosi ed impermeabili della bassa pianura, risalgono in superficie formando le polle sorgive. Queste, nel Trevigiano, danno origine al Sile e alimentano numerosi corsi d’acqua suoi tributari.
Cosa vedere in zona:
Questo parco offre una varietà di attrazioni naturali e culturali che possono essere esplorate dai visitatori. Ecco alcune cose da vedere e fare nel Parco Naturale del Fiume Sile:
- Il Fiume Sile: Il parco è attraversato dal fiume Sile, il più lungo fiume sotterraneo d’Europa. Puoi fare una passeggiata lungo le sue rive o noleggiare una canoa o un kayak per esplorare il fiume in modo più approfondito. Lungo il fiume, troverai molta flora e fauna interessante.
- Percorsi ciclabili e sentieri escursionistici: Il parco offre una rete di percorsi ciclabili e sentieri escursionistici ben segnalati. Puoi noleggiare una bicicletta o fare una passeggiata per esplorare il paesaggio naturale del parco e ammirare la sua bellezza.
- Ville venete: Nelle vicinanze del parco, ci sono numerose ville venete storiche che vale la pena visitare. Ad esempio, Villa Pisani a Stra è una splendida villa del XVIII secolo circondata da giardini all’italiana. Puoi fare una visita guidata per ammirare gli interni riccamente decorati e passeggiare nei giardini.
- Oasi naturalistiche: All’interno del parco ci sono diverse oasi naturalistiche che offrono habitat importanti per la fauna e la flora locali. Puoi visitare l’Oasi Cervara, l’Oasi Ca’ Tron, l’Oasi Valle Averto e altre per goderti la bellezza della natura e avvistare specie animali come uccelli, anfibi e insetti.
- Mulinelli: Lungo il corso del fiume Sile, troverai antichi mulini ad acqua, noti come “mulinelli”. Alcuni di questi mulini sono stati restaurati e visitabili, offrendo un’interessante opportunità di conoscere la storia e la tradizione locale legate all’uso dell’acqua per la macinazione dei cereali.
- Attività ricreative: Il parco offre diverse attività ricreative, come la pesca, il birdwatching, il pic-nic e il campeggio. Puoi trascorrere una giornata immerso nella natura e goderti le varie opportunità offerte dal parco.
Assicurati di controllare le informazioni aggiornate sulle attività e gli orari del parco, poiché potrebbero variare a seconda della stagione e delle condizioni.