Presentazione
Per anni i fari hanno svolto il loro compito di sentinella del mare al servizio di chi navigava. I faristi erano le persone che se ne prendevano cura, mansione solitaria, ma spesso svolta in luoghi incantevoli. Questo lavoro col tempo stato sostituito da strumenti automatizzati e i fari sono ora disponibili al turismo.
In Croazia ce ne sono tantissimi, visto anche la quantità di isole presenti nella zona. In Italia non abbiamo molte di queste realtà. Ma in Sardegna, a 50 km da Cagliari, si trova il Faro di Capo Spartivento, punto di riferimento per i naviganti dal 1856. La struttura fu realizzata dalla Marina Militare e in tempi recenti è stata recuperata diventando una dimora accogliente e particolare.
Aperto tutto l’anno, dispone di suite, due piccoli appartamenti e una camera singola. Sul tetto è sistemata una bella vetrata attraverso la quale, di notte, si ammira il cielo stellato; vi è inoltre una piscina, vasche idromassaggio, postazioni internet e le spettacolari spiagge di Cala Cipolla e Su Giudeu, entrambe raggiungibili a piedi.
Rivivere tradizioni e usanze nelle masserie
Il termine masseria deriva da massa, latifondo formato da grandi aggregati rustici, i praedia. Nel corso del Medioevo il significato di massa continua a riferirsi a latifondi gestiti dai massari; a partire dal XIV secolo la masseria diviene un luogo di sfruttamento agricolo-pastorale condotto sempre da massari per conto di grandi feudatari, ordini ecclesiastici o piccoli proprietari.
Le masserie, diffuse principalmente in Puglia, sono state recuperate e riutilizzate come ristoranti, alberghi e aziende agrituristiche.
Simbolo di un rapporto antico tra natura e uomo, sono un esempio di conservazione di strutture appartenenti al nostro passato che altrimenti andrebbero perdute, sono un mezzo per far conoscere storia e tradizioni del nostro popolo e per questo motivo molto stimolante e affascinante soggiornarvi.
Dormire in un vero trullo
I trulli sono antiche costruzioni in pietra locale a secco, di origini protostoriche, con tetto a cono ricoperto di chiancarelle (lastre di pietra calcarea), tipiche ed esclusive della Puglia centro-meridionale. Sono esempi di architettura spontanea tramandata dai contadini nello scorrere dei secoli.
L’originalità del trullo è nella sua capacità di conservare nel tempo la vitalità e l’uso del passato. Esso rimane un depositario di quella civiltà contadina che, seppur tra sacrifici, è riuscita a conservare il giusto rapporto uomo-ambiente e a trasmetterlo alle nuove generazioni.
Ora alcuni di questi trulli sono diventati dimore di villeggiatura per avvicinarsi a questa tradizione e per vivere una sensazione di benessere e relax immersi nella natura di uno stupefacente territorio.
Il luogo per eccellenza dove trovarli è Alberobello: l’unico agglomerato urbano formato quasi interamente da trulli, e con i suoi antichi rioni, èstata dichiarato patrimonio dell’UNESCO nel 1996.
Alberghi diffusi e borghi autentici
Ne abbiamo parlato spesso: invece di costruire nuovi alberghi, vengono recuperate con interventi conservativi le costruzioni più caratteristiche di alcuni borghi e trasformate in residenze per gli ospiti. In questo modo non si perde il contatto con il territorio, le tradizioni e la cultura.
L’aggettivo “diffuso”, denota dunque una struttura orizzontale e non verticale come quella degli alberghi tradizionali, che spesso assomigliano ai condomini.
L’albergo diffuso si è rivelato particolarmente adatto per valorizzare borghi e paesi con centri storici di interesse artistico o architettonico, che in tal modo possono recuperare e valorizzare vecchi edifici chiusi e non utilizzati e, al tempo stesso, possono evitare di risolvere i problemi della ricettività turistica con nuove costruzioni.
Vi auguriamo quindi un buon viaggio alla scoperta del passato, delle tradizioni e della cultura del nostro fantastico Paese!+