
Emilia-Romagna - Italia
Parco regionale Vena del Gesso Romagnola
Le vallate del Santerno, Senio, Sintria e Lamone che solcano…
Le vallate del Santerno, Senio, Sintria e Lamone che solcano gli Appennini nella parte occidentale della Romagna...
Ambientazione: Montagna
Adatto per: Famiglie, Coppie, Gruppi, Sportivi
Le vallate del Santerno, Senio, Sintria e Lamone che solcano gli Appennini nella parte occidentale della Romagna, sono intersecate, ad una decina di chilometri dalla linea di congiunzione con la pianura, dalla Vena del Gesso Romagnola.
È una dorsale di solfato di calcio, variamente cristallizzato e stratificato in imponenti bancate, che affiora per una lunghezza di una ventina di chilometri e con una larghezza che non supera mai il chilometro, attraversando i territori dei comuni di Casalfiumanese, Borgo Tossignano e Fontanelice in provincia di Bologna e Casola Valsenio, Riolo Terme e Brisighella in provincia di Ravenna. La formazione gessosa-solfifera, per la sua imponenza e composizione, per la straordinaria varietà della sua morfologia e la tipicità della flora e della fauna, ha inciso nella costruzione del paesaggio che si stende tutt’attorno, influenzando favorevolmente il microclima delle quattro vallate, lasciando anche il segno nella storia e nella vita degli uomini. È una ricchezza naturale e storica che sorprende ed affascina l’escursionista che a piedi percorre i sentieri del Parco. Cominciando da quelli che intersecano i contrafforti da dove si può cogliere il verde e l’ombrosità del versante nord o la luminosa aridità delle banticate del versante sud che, riflettendo il chiarore lunare, erano dette “pietra di luna”. Continuando con i sentieri che si snodano nella dorsale e che dopo ogni svolta o dosso offrono suggestivi scorci della cristallizzazione del gesso; inghiottitoi e risorgenti e spelonche con i segni di antiche presenze umane e profonde grotte ed anche rarità botaniche o la rapida fuga di un selvatico. Senza dimenticare le tracce lasciate dal lavoro e dalla vita degli uomini: abitazioni, resti di insediamenti religiosi e militari o antiche cave di gesso. Ma l’escursione più emozionante è lungo il filo del crinale: un percorso che riempie gli occhi ed emoziona l’animo con la straordinaria ricchezza della Vena e il paesaggio che si apre verso monte e verso valle. Da una parte i crinali verdi-azzurrini si susseguono sfumando sulla linea dell’orizzonte; dall’altra, oltre la fascia bassa delle ragnatele aride dei calanchi, si stende una pianura biancheggiante di case, paesi e città, bordata dalla linea del mare che da qui, per dirla con Tonino Guerra, appare come “una riga lunga e blu”.
Una spettacolare dorsale grigio argentea
Dalla valle del Sillaro sino a Brisighella, nella valle del Lamone, le colline romagnole sono solcate da una spettacolare dorsale grigio argentea ben riconoscibile a prima vista, che interrompe bruscamente i dolci profili collinari conferendo un aspetto unico al paesaggio. L’affioramento, che è il più lungo e imponente rilievo gessoso in Italia, si sviluppa per 25 km e ha una larghezza media di un chilometro e mezzo. L’area è caratterizzata da peculiari morfologie carsiche, che comprendono doline, valli cieche e numerosissime grotte, tra le quali spiccano molti “abissi”.
Superficie a terra (ha): 2.042,00
Regioni: Emilia Romagna
Province: Bologna, Ravenna
Comuni: Borgo Tossignano, Brisighella, Casalfiumanese, Casola Valsenio, Fontanelice, Imola, Riolo Terme
Provv.ti istitutivi: L.R. 21/02/2005
Elenco Ufficiale AP: EUAP0696
Ente Gestore: Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Romagna
Il Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola è stato istituito con Legge Regionale 21 febbraio 2005, n. 10.
La superficie complessiva del parco è di 6.063 ettari, di cui 2.041 ettari di parco e 4.022 ettari di area contigua. Le zone di parco sono così suddivise: zona A di tutela integrale 52 ettari; zona B di tutela generale 749 ettari; zona C di protezione ambientale 1.240 ettari.>>>
Il paesaggio e gli habitat della Vena del Gesso sono molto diversificati a seconda dei versanti. I versanti esposti a sud presentano aspetti termofili (di climi caldi) e xerofili (di climi aridi) in cui sono presenti elementi tipicamente mediterranei, rupi con roccia affiorante alternate a macchia e gariga. Nei versanti esposti a nord e nelle forre ombreggiate gli habitat sono sciafili (di luoghi ombrosi) o mesofili (amante di condizioni intermedie), con boschi cedui, castagneti da frutto, boschi particolarmente freschi e umidi in corrispondenza delle doline.
Le vallate del Santerno, Senio, Sintria e Lamone che solcano gli Appennini nella parte occidentale della Romagna, sono intersecate, ad una decina di chilometri dalla linea di congiunzione con la pianura, dalla Vena del Gesso Romagnola. E’ una dorsale di solfato di calcio, variamente cristallizzato e stratificato in imponenti bancate, che affiora per una lunghezza di una ventina di chilometri e con una larghezza che non supera mai il chilometro, attraversando i territori dei comuni di Casalfiumanese, Borgo Tossignano e Fontanelice in provincia di Bologna e Casola Valsenio, Riolo Terme e Brisighella in provincia di Ravenna.
Per capire come si è formato un corpo roccioso dobbiamo prima di tutto osservarne la forma e la geometria: osservare ad esempio se è stratificato, e nel nostro caso lo è con evidenza. Poi bisogna studiare i materiali che costituiscono gli strati, l’epoca e l’ambiente in cui si sono accumulati, e ancora con quali altre formazioni sono a contatto e il contesto geologico in cui il tutto si inserisce.
La Vena dei Gesso ospita una flora estremamente ricca ed interessante: una straordinaria varietà di ambienti racchiude quasi 2000 Taxa vegetali (fra specie, sottospecie e varietà), catalogati dallo stesso Zangheri.
Nonostante l’ambiente spesso aspro ed inospitale, la vegetazione muta continuamente il paesaggio, con forme e colori insoliti e straordinari. Stupende sono le fioriture di orchidee viola e di eliantemi bianchi e gialli in primavera, di rari gigli rossi nei prati in giugno, di garofani rosati in autunno, tanto per fare qualche esempio.
Per quanto riguarda la fauna vertebrata, sono presenti 242 specie, di cui 52 mammiferi, 138 uccelli, 12 rettili, 12 anfibi e 28 pesci.
Il Parco è caratterizzato da un paesaggio unico di colline gessose e valli fluviali. Questa area naturale offre molte attrazioni interessanti da visitare. Ecco alcune cose che potresti vedere durante la tua visita al Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola:
Ricorda di controllare le informazioni aggiornate sul Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola prima di visitarlo, come gli orari di apertura delle grotte, l’accesso ai sentieri e le regole del parco. Rispetta l’ambiente naturale, gli animali e le norme di sicurezza durante la tua visita.
Esploratore di parchi nazionali e regionali recensisco (e racconto sul sito) tutte le mie esperienze in giro per queste mete