Presentazione
Il Parco Nazionale delle Cinque Terre con i suoi 3.868 ettari è il Parco Nazionale tra i più piccoli d’Italia e allo stesso tempo il più densamente popolato, con circa 4.000 abitanti suddivisi in cinque borghi: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare. Qui l’uomo in più di mille anni ha “modificato” l’ambiente naturale sezionando gli scoscesi pendii delle colline per ricavarne strisce di terra coltivabili, i cosidetti ciàn, sorrette da circa settemila chilometri di muretti a secco, la lunghezza della Grande Muraglia cinese. Questo è il vero tratto identitario delle Cinque Terre, con un paesaggio atipico e fortemente antropizzato: ecco perchè è il Parco dell’Uomo, un territorio diventato Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Europarc ha riconosciuto a dicembre 2015 l’inserimento dell’Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre nella rete dei Parchi che hanno ottenuto la Carta Europea del Turismo Sostenibile nelle Aree Protette
La parola chiave è sviluppo sostenibile. Le risorse devono essere gestite in modo che le esigenze economiche, sociali ed estetiche, possono essere soddisfatte mantenendo l’integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica e i sistemi di vita nell’area in questione (sviluppo delle attività economiche, condivisione delle conoscenze e degli obiettivi tra tutti i cittadini e loro trasmissione alle generazioni future).
La consapevolezza che il territorio delle Cinque Terre rappresenta un’inestimabile risorsa spinge le amministrazioni ad attuare politiche di sostegno a un tessuto sociale di microimprenditori, per promuovere una più equa ripartizione delle ricchezze e per offrire alle giovani generazioni la possibilità di essere protagonisti nei loro paesi, senza essere costretti a lasciare il loro territorio che risentirebbe gravemente di questo abbandono.
Il Parco ha difatti individuato nella CETS uno strumento efficace per consolidare una strategia partecipata di turismo sostenibile, favorendo un’offerta innovativa e di qualità capace di valorizzare la cultura locale e di riscoprire il processo identitario della popolazione residente, valorizzando e tutelando le risorse naturali e paesaggistiche.
I Principi della Carta
La CETS è basata su 10 principi, che tutti i partecipanti al processo della Carta sottoscrivono e che ispirano tutte le azioni della Carta.
- Lavorare in Partnership: coinvolgere tutti coloro che sono implicati nel settore turistico dell’area protetta, per il suo sviluppo e la sua gestione
- Elaborare una Strategia: predisporre e rendere effettiva una strategia per il turismo sostenibile ed un piano d’azione per l’area protetta con la responsabilità di tutti gli attori coinvolti
- Tutelare e migliorare il patrimonio naturale e culturale: proteggere le risorse da un turismo sconsiderato e ad alto impatto
- Qualità: garantire ai visitatori un elevato livello di qualità in tutte le fasi della loro visita
- Comunicazione: comunicare efficacemente ai visitatori le caratteristiche proprie ed uniche dell’area
- Prodotti turistici specifici locali: incoraggiare un turismo legato a specifici prodotti che aiutino a conoscere e scoprire il territorio locale
- Migliorare la conoscenza, formazione: potenziare la conoscenza dell’area protetta e dei temi della sostenibilità tra tutti gli attori coinvolti nel settore turistico
- Qualità della vita dei residenti: assicurare che il sostegno al turismo non comporti costi per la qualità della vita delle comunità locali residenti
- Benefici per l’economia: accrescere i benefici provenienti dal turismo per l’economia locale
- Monitoraggio dei flussi, riduzione degli impatti: monitorare i flussi di visitatori indirizzandoli verso una riduzione degli impatti negativi
Consigli in zona:
L’Area Marina Protetta delle Cinque Terre
Permessi giornalieri Autorizzazioni annuali
L’Area Marina Protetta delle Cinque Terre è stata istituita con il decreto del Ministero dell’Ambiente del 12 dicembre 1997 e comprende i Comuni di Riomaggiore, Vernazza, Monterosso e per una piccola porzione Levanto. L’istituzione delle Aree Marine Protette è prevista da due leggi nazionali: Disposizioni per la difesa del mare (n. 979 del 31 dicembre 1982) e Legge Quadro sulle Aree Protette (n. 394 del 6 dicembre 1991). La finalità dell’Area Marina Protetta Cinque Terre, che comprende due zone A di riserva integrale e due zone B di riserva generale a Punta Mesco e Capo Montenero e che vanta una ricchezza e varietà straordinaria di specie animali e vegetali, è quella di tutelare e valorizzare le caratteristiche naturali, chimiche, fisiche e della biodiversità marina e costiera, anche e sopratutto attraverso interventi di recupero ambientale, avvalendosi della collaborazione del mondo accademico e scientifico. Per queste ragioni sono costantemente realizzati programmi di studio, monitoraggio e ricerca scientifica nei settori delle scienze naturali e della tutela ambientale, con l’obiettivo di assicurare la conoscenza sistematica dell’area, ma anche per la promozione di uno sviluppo sostenibile dell’ambiente, con particolare riguardo alla valorizzazione delle attività tradizionali, delle culture locali, del turismo ecocompatibile e alla fruizione delle categorie socialmente sensibili.
In questi anni il Parco Nazionale e l’Area Marina Protetta delle Cinque Terre, che dal 1999 sono entrati a far parte del Santuario dei Cetacei, hanno attivato una serie di progetti con numerose aree protette italiane ed europee.