Presentazione
Sei alla ricerca di percorsi di trekking in Lombardia, suggestivi e pieni di fascino? Oggi ti portiamo alla scoperta della sorgente più corta d’Italia: Fiumelatte, a Varenna. Il fiume, affacciato sul Lago di Como, è lungo solo 250 km, ma come vedremo, è ricco di storia e custodisce numerosi segreti e misteri, mai svelati.
Se vogliamo essere precisi, in realtà, Fiumelatte non è il più corto d’Italia, poiché il primato spetta al fiume Aril. Solo 175 metri di lunghezza, situato nei pressi del lago di Garda in Veneto. Ma questo non rende questa sorgente meno interessante.
La natura ci riserva sempre delle meraviglie inaspettate, scrigni magici che non smettono mai di incantare. Fiumelatte è uno di questi splendidi luoghi da visitare, che regalano scenari selvaggi. Si tratta di un percorso di trekking semplice e poco impegnativo, alla portata di tutti. É necessario comunque prestare attenzione a scendere le mulattiere ripide e scivolose, soprattutto se bagnate.
Il nome Fiumelatte deriva dalla particolare conformazione del suo letto, un percorso particolarmente ripido e turbolento. Le sue pure e fragorose acque infatti, precipitano impetuose nel lago, creando una schiuma bianca dal color bianco-latte, dal cui prende appunto il nome.
Il Fiumlacc, in lecchese, è un affluente temporaneo del lago di Como, che nasce nel Gruppo delle Grigne. Compare verso fine marzo, con il disgelo del ghiaccio e della neve, per poi svanire misteriosamente a ottobre. Per questo motivo è soprannominato anche il Fiume delle due Madonne, poiché nasce il 25 Marzo, festa della Madonna dell’Annunciazione e scompare il 7 Ottobre, giorno della celebrazione della Madonna del Rosario, la patrona di Varenna.
Fiumelatte, il sentiero del Viandante
Partendo da Piazza San Giorgio a Varenna, si procede verso sud fino a raggiungere il parcheggio multipiano, davanti a Villa Monastero, un gioiello sul lago di Como. Prenditi del tempo anche per pianificare una visita in questa villa eclettica. Sede di un Museo, di un Centro Convegni conosciuto a livello internazionale e di un Giardino Botanico.
Qui puoi trovare i cartelli che portano alla Sorgente del Fiumelatte. Imbocca Via Roma, in leggera salita, per percorrere il Sentiero del Viandante.
Superato il Cimitero, si prosegue su una breve e ripida scalinata che si incontra a sinistra, al termine della quale ha inizio il vero e proprio sentiero, parallelo al lago di circa 1 km, che porta alla sorgente del fiume. Una volta giunti alla sorgente è possibile ammirare la Grotta di Fiumelatte nascosta nella fitta vegetazione. L’interno della grotta è costituito da un intreccio di gallerie, da cui fuoriesce il torrente prima di tuffarsi nel lago.
Se volessi sostare nei pressi della sorgente, a bordo del fiume trovi anche un’area pic-nic, piccola ma molto ben attrezzata, completa di griglia per il barbecue. Altrimenti puoi prendere una breve deviazione di pochi km per raggiungere la località Baluardo, uno tra i percorsi escursionistici più panoramici sul ramo di Lecco.
Dalla sorgente, puoi inoltre scendere giù nel paese, per una discesa di circa 5 minuti. Da qui si può ammirare un’altra emozionante vista sul lago di Como e su Varenna. Un piccolo balcone privilegiato da cui osservare in tranquillità, con il solo sottofondo dell’acqua che scorre, il viavai di turisti.
Se adori le viste panoramiche, ti suggeriamo di visitare anche l’imponente Castello di Vezio, a 10 minuti dal parcheggio dove hai lasciato l’auto. Questo castello risalente al XI secolo si erge sul promontorio del Monte Fopp a strapiombo su Varenna e offre un’ampia vista del lago di Como ineguagliabile. Si tratta di una fortezza militare eretta dalla regina longobarda Teodolinda, a difesa e controllo del lago e dei borghi circostanti. Oggi presenta una torre di avvistamento a base quadrata, accessibile dal ponte levatoio e visitabile, circondata da una cinta muraria quadrangolare e immersa in un grande oliveto. Il castello è visitabile da marzo a novembre e ospita occasionalmente esposizioni di opere d’arte. É possibile inoltre visitare i giardini, i sotterranei risalenti alla I Guerra Mondiale e un centro di addestramento di rapaci diurni e notturni (barbagianni, gufi, poiane, falchi), la falconeria.
Le leggende e i misteri di Fiumelatte
Il fiume ha incuriosito per secoli diversi studiosi e ha dato origine a molte leggende nate dall’immaginazione. Fra i tanti scrittori, non possiamo non citare Leonardo da Vinci, che accenna, nel foglio 214, al “Fiumelaccio” nel Codice Atlantico. Altri autori hanno parlato di Fiumelatte tra cui Lazzaro Spallanzani, Plinio il Vecchio e lo scrittore francese dell’Ottocento, Valery. Ma ciò che più ci incuriosisce sono le leggende nate da questa sorgente, in particolare ricamate sulla caratteristica tipica del fiume, di apparire e scomparire come un fantasma.
La leggenda più famosa riguarda una giovane donna seducente, dagli occhi azzurri e i capelli biondi, e 3 aitanti giovani della zona. Questa fanciulla era molto affascinante e corteggiata, i 3 ragazzi volevano sposarla. La fanciulla, non sapendo chi scegliere, propose loro una prova di coraggio. Avrebbe portato all’altare colui che avesse svelato l’origine del Fiumelatte. Nonostante i numerosi dubbi, i giovani coraggiosi decisero di addentrarsi nella grotta e sparirono nel buio.
Per giorni non si ebbero più loro notizie, ma dalla grotta fuoriusciva solamente acqua. Poi riapparvero all’improvviso, irriconoscibili, invecchiati precocemente, con lo sguardo perso e gli occhi spiritati. Raccontarono agli abitanti del borgo le loro avventure di quei giorni. Il primo raccontò dell’incontro con una sirena, poi svanita in fondo a una grotta buia e senza uscita. Il secondo venne accolto da bellissime donzelle danzanti, al centro di una caverna piena di stalattiti e stalagmiti. Anche per lui, le ragazze svanirono ben presto, lasciandolo a fondo di un cunicolo stretto, buio e popolato da pipistrelli e rospi giganti. L’ultimo ragazzo rimase quasi paralizzato, con lo sguardo spento, stregato da chissà quale visione inconfessabile. Tre giorni dopo il loro ritorno, i tre giovani ragazzi, ormai fuori di senno, si spensero. Da allora, nessun altro ha più pensato di entrare nella grotta di Fiumelatte.
Un’altra leggenda, vede invece protagonisti 3 frati, anche loro decisi a scoprire l’origine di Fiumelatte. Nonostante gli abitanti provarono a dissuaderli, entrarono nella grotta durante la secca del torrente e scomparvero nel buio. Gli abitanti temettero per loro, demoni, streghe e fantasmi avrebbero potuto attenderli nelle infinite gallerie della grotta. Dopo 3 giorni, il fiume riprese a scorrere e restituì i corpi privi di senso dei tre frati nel lago.
Una terza leggenda coinvolge due viandanti. Nell’antichità, la sorgente del fiume era solo un piccolo stagno. In questa zona s’incontrarono due uomini: uno caparbio o uno tranquillo. L’uomo tranquillo chiese al caparbio “Buon dì, buon uomo! Dove andate?”. “A Perledo”, rispose questi. “Naturalmente se Dio vuole…”, ribatté il primo. “Anche se Dio non vuole! Che m’importa di Dio? Vado dove pare e piace a me!”, rispose il caparbio. Ma non fece in tempo a finire di pronunciare quelle parole, che fu tramutato in un rospo. Il rospo saltò così all’interno dello stagno, che nel frattempo si era ingrossato, precipitando velocemente al lago. Come puoi aver compreso, l’uomo buono rappresentava Cristo, che rispose alla bestemmia mostrando tutta la sua potenza. Sempre secondo la leggenda, in autunno Dio perdonò l’uomo superbo e lo trasformò nuovamente in essere umano. Il fiume si asciugò e cessò di scorrere.
Storie e misteri rendono questo luogo ricco di fascino e magia. Ti abbiamo incuriosito abbastanza con questo angolo di natura e cultura suggestivo? Iscriviti alla nostra newsletter per continuare a ricevere nuovi consigli di viaggio!