Presentazione
Il valore naturalistico del parco è rappresentato dal bosco: un querceto misto in cui le specie dominanti sono il rovere, la farnia e il cerro. La presenza di quattro specie di Quercus, favorisce la formazione di numerosi ibridi e di forme intermedie di difficile assegnazione sistematica.
Il Parco di Rocchetta Tanaro ha un’estensione di 123 ettari e si trova ad un’altitudine di 110-124 m.l.m.
Dal punto di vista geologico, la zona fa parte di un complesso collinare costituito da sabbie gialle del Villafranchiano, affioranti alla sommità, cui sottostanno sabbie dell’Astiano. Data la costituzione, il terreno è soggetto ad una intensa attività erosiva, frenata a stento dalle radice delle piante. La pendenza del versante, notevole nella parte inferiore delle colline, diminuisce verso l’alto fino a formare sommità quasi pianeggianti per lunghi tratti. Il fondovalle generalmente è solcato da rii ed è molto umido.
Il Parco, sia dal punto di vista climatico, sia da quello vegetazionale si trova al centro di una sorta di ponte fra la zona delle Langhe, dove si manifestano rilevanti influssi mediterranei e quella del sistema collinare torinesee, dove sono presenti ancora elementi di vegetazione alpina.
Significativa è la presenza del “grande faggio” (detto “Faggio Emilio”) della Val du Gè (Valle del Gelo), esemplare ultrasecolare di altezza superiore ai 25 metri e con un diametro della chioma intorno ai 20 metri che cresce alla quota minima per il Piemonte (130 metri s. l.m.), e rappresenta un ricordo delle faggete diffuse su tutta la zona al termine dell’ultimo periodo glaciale.
Parte della superficie del parco è rappresentato dal bosco: un querceto misto in cui le specie dominanti sono la rovere e la farnia, insieme alla roverella e al cerro. Lo studio della vegetazione del parco è risultato della massima importanza per ricostruire l’aspetto forestale originario del bacino Astiano. Di una certa importanza per le attività antropiche il castagno e la robinia utilizzati come legna da ardere e per recinzione e, soprattutto in passato, per le palature delle vigne. La struttura leggera ed ariosa delle chiome della quercia consente alla luce di raggiungere facilmente il suolo, permettendo così lo svilupparsi di un gran numero di specie arboree ed arbustive.
Il querceto a prevalenza di rovere è caratterizzato dalla presenza dell’orniello, del ciavardello, del nespolo, del biancospino e del caprifoglio; nel farneto è facile incontrare il nocciolo accanto al tiglio selvatico, al carpino bianco, all’acero campestre, mentre in prossimità dei rii crescono abbondanti il pioppo bianco e l’ontano nero.
Nel sottobosco erbaceo si sviluppano specie interessanti come le Orchidee, il Mughetto, il Sigillo di Salomone, il Dente di cane, il Lilioasfodelo, il Giglio di San Giovanni ed il Campanellino.
Il bosco offre inoltre rifugio a numerose specie faunistiche: tra i mammiferi i più comuni sono il cinghiale, la volpe, lo scoiattolo, il riccio, la donnola, il moscardino e il tasso, scelto come simbolo del parco. L’avifauna particolarmente ricca è rappresentata da una quarantina di specie nidificanti tra cui si segnalano: il raro picchio rosso minore, il picchio muratore, il rampichino, il luì verde, l’airone, le rumorose ghiandaie e numerosi rapaci diurni e notturni.
Nel fondovalle scorrono due rii demaniali, il Rabengo a Ovest e il Ronsinaggio a Est, che delimitano i confini del parco. Significativa, dal punto di vista naturalistico, è la presenza del gambero di fiume, indicatore biologico e testimone della buona qualità delle acque. Il Ronsinaggio origina dalla fonte “Canà”, sorgente d’acqua ferruginosa e limpida che era la principale fonte di approvvigionamento degli abitanti della zona fino agli anni ‘60. La sorgente è raggiungibile a piedi o in mountain bike seguendo il percorso ciclabile ad anello.
L’OSTELLO DIDATTICO PACHA MAMA
L’ostello didattico Pacha Mama è nel cuore del Parco naturale ed offre servizi sia a viaggiatori e turisti che a scuole e gruppi organizzati. Le attività comprendono l’uso dell’aula didattica (computer, biblioteca, materiale informativo sulle specie animali e vegetali presenti sul territorio), attività all’aperto, orto biologico, interazione con gli animali (capre, asini, galline), un’area destinata al “gioco” con i materiali presenti nel parco, gite fotografiche, attività artistiche da organizzare con il personale della cooperativa. Si offre servizio di bed & breakfast e piccola ristorazione. Numero di posti disponibili 24 con camera attrezzata per disabili.
AREA RISTORO
Il chiosco presente nel parcheggio del parco offre un servizio di ristoro basato sulla cucina tipica piemontese e vini dei produttori locali. Ampio spazio per la sosta dei cavalli con acqua, fieno e attrezzature adeguate al loro ricovero. E’ anche possibile affittare mountain bike per godersi il parco in modo sano e nel rispetto dell’ambiente. Il servizio ristoro è disponibile durante tutto l’arco della giornata, principalmente nei week-end.
IL FRUTTETO DELLA MEMORIA
Il “Frutteto della memoria” copre un appezzamento di circa 1500 metri quadri a lato della Casa Parco e si caratterizzerà per la presenza di 64 alberelli di otto vecchie varietà di mele un tempo molto presenti nell’Astigiano e oggi pressoché scomparse (Carlo Bianco, Ciucarin-a bianca, Calvin, Gamba fina, Grigio Piemonte, Piatlin, Pom Marcon, Ruscai-o). Questo piccolo presidio della biodiversità è nato soprattutto con finalità didattiche per i bambini della scuola elementare di Rocchetta Tanaro.