iononrischio e la vacanza in sicurezza

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Consigli di viaggio

Prosegue la nostra guida a supporto della campagna #iononrischio che è iniziata con tutto ciò che andrebbe fatto per viaggiare in sicurezza...

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Prosegue la nostra guida a supporto della campagna #iononrischio che è iniziata con tutto ciò che andrebbe fatto per viaggiare in sicurezza. Ci eravamo lasciati finalmente in vacanza, che sia in spiaggia o in montagna non fa differenza, l’importante è aver predisposto tutto al meglio per godersela in sicurezza.

Non rischiare di perdere le tue foto: attiva il backup

Memore di quella volta che sono stato ospite delle Frecce Tricolori durante un lunghissimo viaggio di lavoro e ancora arrabbiato per aver perso le centinaia di foto che avevo fatto con la mia prima macchina digitale, da allora non ne faccio più a meno. Grazie alla app Google Foto sul cellulare ho attivato il backup automatico delle foto nel mio album foto e l’eliminazione delle foto caricate. Si attiva solo quando mi collego ad una rete WiFi e mi garantisce di avere sempre salvata una copia delle foto e di avere il cellulare sempre libero da foto e immagini.

Con lo stesso principio grazie alla app Google foto per Desktop ho impostato una cartella del mio portatile dove salvare e caricare on-line automaticamente le foto una o più volte alla settimana scarico le memorie della digitale e della telecamera caricandole subito sul foto album.

La telecamera di bordo

Abito in una città in cui è diventato davvero difficile gestire ciclisti in contromano, monopattini che passano sui tetti delle auto e traffico impazzito: a mia tutela e a tutela degli altri ho montato sul parabrezza una piccola telecamera che riprende me e la strada mentre guido. Utile in caso di sinistri è anche uno strumento che uso per “catturare” il passaggio di un cerbiatto o di una volpe e altre scene curiose che capitano in viaggio. Quando il viaggio è lungo ne attivo una anche sul retro della vettura: come dico sempre …  meglio avere cintura e bretelle!!

Trova il tuo telefono (o orologio)

Attiva prima i  servizi di ricerca del telefono, dell’orologio e delle cuffie e condividi l’accesso con chi viaggia con te. In caso di furto avviene sempre più spesso che le forze dell’ordine intervengano a recuperare immediatamente quanto illecitamente sottratto: se sei in grado di seguire il tuo telefono grazie al GPS potrai rapidamente rientrare in possesso dei tuoi beni. 

Nella versione gmail per aziende (Google Workspace) potrà intervenire nella ricerca il tuo responsabile IT che potrà anche bloccare e cancellare totalmente il contenuto del telefono in caso di furto non perseguibile. In questo modo potrai mettere al sicuro i tuoi contatti e i tuoi dati personali.

Attiva la modalità “emergenza” su telefono e orologio

Questa impostazione, che di norma tengo spenta, la attivo sempre quando viaggio: di serie sui telefoni Samsung, su altri apparati esistono apposite app, permette di attivare un SMS con la posizione a uno o più contatti e apre una video chiamata con un contatto da noi selezionato. Nel mio caso devo premere tre volte sul pulsante del mio smartphone per attivare il servizio.

E’ una soluzione molto comoda ad esempio se ci si perde in montagna o se si teme un’aggressione: non servirà estrarre il telefono o cercare e comporre il numero del nostro contatto d’emergenza, lo avremo direttamente il linea e saprà dove ci troviamo. 

Calendarizza le tue attività

Oltre alla mappa di viaggio di solito inserisco sul mio calendario attività e posizione di tutto ciò che ho deciso di fare in viaggio. In questo modo Google Calendar mi ricorderà le varie attività e cliccando sul reminder mi attiverà direttamente il GPS posizionato sulla destinazione. Sono piccole accortezze che mi consentono di diminuire al minimo l’interazione con il telefono tutto a vantaggio della sicurezza. 

Ti ricordi dove hai parcheggiato?

Un’utile funzione di Google Maps è la possibilità, una volta parcheggiato, di salvare la posizione di parcheggio per farsi riportare all’auto a fine escursione. Semplice e comoda funzionalità che può servire quando ci si muove in posti nuovi e si cammina tanto. Non sempre tornare al parcheggio è così facile!

Qualche esempio pratico

Durante il viaggio possono accadere molte altre situazioni oltre a quelle descritte nel primo articolo, non esiste una norma di comportamento obbligatori per ciascuna di esse ma delle buone pratiche da seguire. Eccone alcune:

  • Trovo un nido di vespe o di api in casa: va fatta estrema attenzione ai nidi: spesso non è facile comprenderne subito la dimensione e spesso si nascondono nei cassoni delle tapparelle o in altri punti. Se si sente un ronzio molto forte potrebbero esserci centinaia di vespe o api: le prime vanno debellate, le seconde preservate. La cosa più sensata è contattare i Vigili del Fuoco affinché analizzino la situazione e mettano in atto soluzioni coerenti con le specie e la quantità. 
  • Incontro un animale selvatico in auto: contrariamente a ciò che vediamo tutti i giorni non lo si deve inseguire e filmare. Innervosire un animale selvatico lo mette sulle difensive. Se pericoloso segnalate la sua presenza alle autorità, fermatevi e lasciatelo allontanare o tornate momentaneamente indietro in attesa che se ne vada da solo per la sua strada.
  • Trovo un cane perso o abbandonato: da molti anni è obbligatorio il microchip ai cani. Indipendentemente dalla situazione e dal recupero ricordatevi di verificare appena possibile con un veterinario i dati del microchip per risalire al padrone. Se privo di collare non è necessariamente abbandonato: i cani da lavoro che operano nei campi possono girare senza perché costituisce un pericolo per l’animale, per questo motivo bisogna sempre verificare il microchip. 

Caso particolare: prima di nutrire troppo o prendere un cane che sembra abbandonato verificate sempre: capita spesso che in piccoli comuni ci siano cani randagi adottati dal quartiere. In questo caso il cane da qualche parte ha una sua cuccia e qualcuno che se ne occupa. Nutrirlo troppo potrebbe significare ucciderlo, i cani vanno in indigestione facilmente soprattutto se mal nutriti, e portarlo via significherebbe il suo male e non il suo bene. Informatevi sempre dai vicini residenti sull’animale, non date mai nulla per scontato. Io adottai un cane senza museruola che era finito nel vialetto, chiuso, della casa al lago. Arrivato a Milano scoprì che era un cane del contadino e tornò subito a fare il suo lavoro sulle montagne del Lago di Garda superando i 10 anni di età.

  • Trovo un volatile a terra: nel caso in cui vi capiti di trovare un volatile caduto dal nido non dovete cercare di rimetterlo all’interno.. O meglio, dipende dalla situazione: innanzitutto verificate se è ferito e in quel caso contattate subito la Polizia Municipale o, se c’è in zona, l’oasi WWF o Lipu più vicina e segnalate la sua posizione. Purtroppo non si muovono per tutti i volatili ma sicuramente lo faranno per le specie protette. Se non è ferito allontanatevi: la natura farà il suo corso! Tentare di rimettere il volatile nel nido vi espone al rischio di cadere dall’albero e, oltretutto, potrebbe accadere che il volatile sentendo il vostro odore abbandoni il nido e lasci morire anche gli altri occupanti. 
  • Trovo un cucciolo abbandonato dalla madre: idem come sopra: mai toccare un animale selvatico! Non è sicuro per voi, impaurito potrebbe mordervi, e in ogni caso gli lascerete addosso il vostro odore mettendo a rischio ulteriormente la sua sopravvivenza. Mai dar da mangiare: se possibile solo dell’acqua ma niente cibo, e se ferito attivate le autorità competenti. Molto spesso i cuccioli vengono lasciati soli mentre i genitori procacciano cibo, quindi se l’animale sta bene allontanatevi senza far rumore. 

Detto che queste sono buone norme vanno adattate alla situazione: ci è capitato di assistere alla caduta di un piccolissimo corvo dal suo nido nel giardino del B&B in cui eravamo ospiti e che era frequentato da gatti. Interpellato il WWF che era impossibilitato ad intervenire e dietro loro consiglio abbiamo usato un porta pane per creare un nuovo nido, separato dagli altri, e l’abbiamo rimesso nell’albero di limone da cui era caduto. In questo caso è stato il WWF a consigliare di agire al di fuori del normale iter che invece va seguito nei boschi. 

  • Trovo un pesce spiaggiato: cosa diversa è quella da fare quando si vede una specie marine in difficoltà: se possibile si deve intervenire. Detto che come prima cosa si deve immediatamente avvertire la capitaneria di porto più vicina se è possibile riportarlo in acqua va fatto rapidamente. Se non è possibile, pensiamo al delfino ad esempio, in attesa dell’arrivo di soccorsi bisogna proteggerlo dal sole e continuare ad idratarlo con secchiate di acqua di mare e proteggendo il corpo dai raggi solari con asciugamani bagnati. Anche in questo caso spiegate bene la situazione, la specie, la stazza dell’animale e seguite le indicazioni della polizia municipale o della polizia forestale. 
  • Trovo una tartaruga spiaggiata o in difficoltà: le tartarughe marine sono specie protette ed esiste un vero e proprio sistema di pronto soccorso attivo h24 per il recupero anche di quelle morte (per studiare le specie, le eventuali cause di morte, ecc…). Le tartarughe ferite o in difficoltà vengono salvate, curate e rimesse in libertà. Anche in questo caso si deve chiamare subito il 1530 (detto anche numero blu, gratuito su tutto il territorio nazionale ed attivo 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno) riportando posizione e stato dell’animale e seguire le loro indicazioni. 
  • Trovo un nido di tartarughe: a volte le tartarughe marine occupano nuovo territorio e depongono le uova al sicuro lontano dalla risacca, magari vicino agli alberi, sulla spiaggia. Si deve immediatamente mettere in sicurezza l’area circostante e anche in questo caso informare la capitaneria di porto. Provvederanno loro sia alla messa in sicurezza definitiva del nido e della zona limitrofa garantendo un canale sicuro verso il mare in previsione della schiusa. Anche in questo caso è di vitale importanza informare gli organi competenti: non farlo porterebbe al 99% alla morte dei piccoli alla mercé di turisti distratti, bagnanti, bambini e animali da compagnia al seguito.  Quest’anno per la prima volta sono stati trovati dei nidi in Emilia Romagna!
  • Vedo una persona in mare in difficoltà: avvisate qualcuno prima di fare qualsiasi cosa! Anche se siete esperti nuotatori e siete certi di saper gestire la situazione prima di fare qualsiasi altra cosa avvertite qualcuno che sia lì vicino o lì attorno. Non buttatevi in acqua, se siete in grado di intervenire, senza averlo fatto, lo dico per esperienza diretta. Dopo di che valutate voi situazione e possibili interventi: se la persona è vicina a scogli e moli procurarsi una corda da lanciargli  (meglio ancora se attaccato c’è un salvagente) è più prudente che tuffarsi. 
  • Vedo una persona deturpare un monumento: questa la cito perché di cronaca recente: l’ultimo caso di un turista che ha inciso il suo nome e quello dell’amata sul Colosseo. In questo caso non mi limito a fare il video (che sarà indubbiamente utile per perseguire il reato) ma attivo o faccio attivare immediatamente l’autorità attraverso il 112 e, se la situazione lo consente, invito il soggetto a fermarsi immediatamente cercando di limitare i danni all’opera. 

Le foto delle tue splendide vacanze: postale in privato! 

Quando si pubblica su Facebook o su altri social si può scegliere se condividere pubblicamente o solo agli amici le proprie foto: scegliete questa opzione! Sono sempre più frequenti i casi di furti attuati grazie alle informazioni ricavate dai social sia dal fatto che uno sia in vacanza che di altri particolari a cui non facciamo caso. Un esempio è una piattaforma di condivisione di percorsi in bici: dopo vari furti di bici costosissime di iscritti hanno capito che postare il percorso completo con il punto di partenza portava i ladri direttamente al box del proprietario. I ladri sceglievano sulla piattaforma le bici migliori e sapevano esattamente dove trovarle. Sceglietevi bene gli amici sui social e condividete solo con loro.

Il check-in e la recensione al locale: falla al ritorno

Tra le funzionalità che uso da sempre c’è quella di Google di salvare traccia delle mie posizioni. In questo modo mi godo il ristorante o l’albergo, magari faccio anche qualche foto e sempre per il motivo precedente i check-in le valutazioni la lascio al mio rientro. Sarà google stesso a suggerirmi i locali da recensire.

In vacanza con il cane: qualche regola da rispettare

Tempo fa abbiamo scritto una piccola guida sui viaggi con il cane: ricordati di portare sempre con te il libretto sanitario, la museruola, il guinzaglio e tanta acqua. In spiaggia il cane ci può andare ma, spiagge dedicate a parte, può fare il bagno solo in orari al di fuori di quelli frequentati dai bagnanti. Ovvero mattina presto e sera. Per tutti gli altri consigli ecco la nostra guida di viaggio



Prevenire sempre!

Ogni territorio è fisiologicamente legato a dei rischi. La Protezione Civile li ha categorizzati e creato una campagna, #iononrischio, con le best practice per ogni situazione che potete consultare sul sito dedicato

In ogni caso per prevenire è sempre meglio essere informati: qui sotto trovate la mappa dei Dipartimenti Regionali di Protezione Civile regione per regione. Anche questa può essere aggiunta ai propri preferiti su Google Maps per essere sempre facilmente accessibile sul proprio telefonino: rimanete aggiornati su quanto accade vicino a voi mentre siete in viaggio è fondamentale per garantire la vostra sicurezza.
La scorsa estate, mentre cercavamo di salvare un piccolo corvo, eravamo a Massarosa. Fortunatamente ci siamo tenuti aggiornati costantemente sulle allerte e abbiamo deciso di anticipare il rientro di due giorni… prima che uno dei più grandi incendi della Toscana devastasse il 90% di quel bellissimo territorio. Due giorni che sono stati vitali per la nostra sicurezza di viaggiatori.


 

Mappa dei dipartimenti di Protezione Civile Regionale

Mauro Lattuada

Amo viaggiare in luoghi dove non vanno in troppi, amo la montagna ed il mare, nuoto e volo volentieri e tiro con l'arco olimpico. Sono operatore DAE Laico e operatore di primo livello di Protezione civile

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