Presentazione
Se ne stanno panciuti e placidi, puntati verso il cielo. Sono loro, i pumi, i padroni di Grottaglie, abitanti silenziosi, agli angoli dei balconi, sulle terrazze, sulle scalinate. Stanno lì, a decoro e bandiera, e guardano la città vivere. I pumi sono il simbolo di questo paese che sorge sulla collina degradante, ad un soffio da Taranto e sorvegliata dall’alto dalla murgia martinese. I pumi sono solo un esempio delle meraviglie in terracotta che questa città crea ogni giorno da tempo immemorabile.
Il quartiere delle ceramiche
Oltre cinquanta botteghe testimoniano un’attività antica che per secoli è stata la principale fonte economico – produttiva dei grottagliesi. Pensate che alla fine del ‘700 si contavano una quarantina di fabbriche e oltre 5000 artigiani, fra tornitori e figurinai. Capasoni, pitali, craste, un esercito di vasellame, per vino, olio, olive, vivande. Piatti, pignatte, coppe. Gli utensili domestici di Grottaglie sono quelli che oggi rappresentano in assoluto la ceramica pugliese, con il galletto blu su sfondo bianco. Ancor oggi le ceramiche tradizionali sono vanto di Grottaglie e la loro produzione non cessa, diventata, nell’era della plastica, sinonimo di qualità e ritorno al gusto rustico. Le bellissime ceramiche tradizionali e la porcellana più raffinata in fattezze, stile e forme, l’arte ruagnara (la produzione di ceramiche d’uso comune) e l’arte faenzara (a carattere decorativo nata nel primo ‘700) sono oggi insieme lussi (piccoli e grandi) che rendono uniche le case di ogniddove. Grottaglie, infatti, esporta le sue ceramiche in Italia e nel mondo e il mercato apprezza questi manufatti creati ancora in modo del tutto artigianale. Per ammirarne i colori, le grazie, le forme, basta entrare nelle botteghe del Quartiere delle ceramiche, dove la terra è diventata arte.
Dalle ceramiche di oggi a quelle del passato
Grottaglie conserva ancora reperti che testimoniano le radici dell’artigianato figulino. Per conoscere le tappe della storia delle ceramiche non si può mancare di visitare il Museo delle Ceramiche, sito nel Castello Episcopale. Un museo summa della produzione dai secoli più antichi fino a tempi più recenti. Così fra coppe e vasi messappici e magnogreci, arriviamo in un percorso temporale dall’VIII sec a.C. ad oggi, passando fra piastrelle decorate, capasoni antropomorfi, piatti decorati con motivi votivi, dove la fantasia decorativa oscilla fra la smaltatura nei rustici colori tradizionali, miele e verde e pitture di gran foggia, raffinatissima. Di grande valore archeologico è la sezione del Museo che espone i numerosi reperti provenienti dal sito archeologico di Masseria Vicentino. Fu nella prima metà degli anni Sessanta che furono rinvenuti i primi frammenti archeologici. Le diverse campagne di scavo ci hanno ridonato abbondanti reperti, datati tra l’ VIII e il IV sec. a.C., fra cui spiccano le olle globulari con motivi geometrici e le patere dipinte o incise.Gli ultimissimi prodotti dell’arte della ceramica, invece, sono i moderni presepi in terracotta che, annualmente, sono protagonisti di un concorso a cui partecipano gli artigiani di tutta Italia.
Marianna Iodice
Tratto da Pugliamipiaci (Input srl Monopoli)