Presentazione
Di proprietà del Comune di Portoferraio, è una struttura difensiva del ‘700, realizzata per volere di Cosimo III Granduca di Toscana al fine di proteggere la città. Ampliato da Napoleone durante il suo esilio all’Elba, il Forte è stato utilizzato in molti modi fino al recente restauro.
Il Forte Inglese ha alle sue spalle una lunga storia, testimoniata dalla varietà di nomi che gli sono stati attribuiti nel corso del tempo. Nel corso del secolo, l’opera fu smantellata, e, nel 1796, in risposta all’occupazione di Livorno da parte dei francesi, gli inglesi sbarcarono a Portoferraio e si insediarono in quel che restava del forte che fu ricostruito e che prese dunque il nome “Forte Inglese”.
Nel 1814, Napoleone, al suo arrivo all’Elba come sovrano, decise di riportare il Forte a nuova vita, ingrandendolo e collocandoci un grande numero di creannoni, ufficiali e soldati a psidio, pensando che sarebbe diventato sede della sua grande flotta quando sarebbe tornato come Imperatore di tutta Europa.
A seguito dell’Unità d’Italia, con il crescente fenomeno del brigantaggio, divenne sede dei domiciliari coatti. Di questo periodo, sulle pareti del Forte, è rimasta la testimonianza di un graffito di un detenuto che aveva probabilmente partecipato all’esperimento didattico di alfabetizzazione compiuto nel 1865 all’interno del carcere.
Durante la seconda guerra mondiale, fu installata qui una batteria antiaerea, e divenne in seguito sede abitativa per molte famiglie portoferraiesi che cercavano rifugio dai bombardamenti.
In seguito il forte fece da sede a numerose associazioni, artisti locali e una radio locale.
Oltre alla valenza storica dell’edificio, il Forte si apprezza anche per la posizione panoramica che permette di dominare la città e la rada di Portoferraio.
Si dice che la fortezza nel sottosuolo ancora conservi dei passaggi che porterebbero verso il mare e verso la periferia di Portoferraio… ma queste sono soltanto voci non verificabili, in quanto molti degli antichi accessi sono stati murati….
Da visitare all’interno del Forte inglese:
- Il NAT-LAB – Museo naturalistico dell’Arcipelago Toscano
- Il Museo Giorgio Roster – La trasformazione del paesaggio tra Ottocento e Novecento nelle immagini del fotografo scienziato