Presentazione
Il borgo di Gorla che si sviluppa sulle sue rive si guadagnò, per la sua bellezza incantata, addirittura il nome di “Piccola Parigi“, di cui ancora oggi si possono avvertire gli echi, passeggiando lungo le fresche rive della Martesana o entrando in curiosi giardini, come l giardino di Villa Finzi, dove si trova il Tempio della Notte o esplorando le vie meno battute, fino a giungere al Monastero delle Clarisse realizzato da Giovanni Muzio, autore anche della Triennale di Milano, della Ca’ Brutta dell’Arengario e dall’Università Cattolica.
La storia
A lungo (si parla di secoli) Gorla rappresentò un piccolo comune autonomo di neppure un miglio quadrato, stretto tra Precotto a Nord, Turro a sud, Crescenzago ad est e Greco ad ovest. Nel 1751 contava 110 residenti, ed appena un po’ di più nel 1805. Un decreto di Napoleone durante la dominazione francese pose in essere nel 1808 la prima esperienza di unione con Milano. Un breve e fugace esperimento. Infatti, alla risalita al potere gli austriaci cancellarono repentinamente nel 1816 la decisione.
Per assistere a un sensibile incremento della popolazione dobbiamo arrivare fino alla metà del XIX secolo: allora si registravano 279 anime, che salirono a 306 nel 1859 e 391 nel 1861. Tre anni più tardi il comune prese il nome di Gorla Primo. Questo per distinguerlo dalle località omonime del varesotto e del luganese. La denominazione fu totalmente artificiale, senza nulla di cui spartire con la piazza del Duomo. Un avvenimento decisivo fu la rivoluzione industriale. In seguito ad esso Gorla raddoppiò in più occasioni la propria popolazione: dai 513 nel 1871, salì a 1389 nel 1901, e a 2661 nel 1911.
Nel 1920 Gorla Primo si unì con Precotto, dando vita a un unico municipio. La decisione venne presa per scongiurare l’annessione al capoluogo lombardo, sulla falsariga di quanto già accaduto prima con Turro, località a cui Gorla era storicamente legata in ambito ecclesiastico. L’aggregazione risultò essere prevalentemente di comodo e poco o nulla fondata sul desiderio delle rispettive comunità, che in totale riuniva 6210 abitanti, di condividere un progetto comune.
I due centri erano separati tra loro, ma entrambi dipendevano sempre più dalla adiacente Milano. Già il 23 dicembre 1923 Gorla-Precotto fu dunque annessa alla città meneghina insieme ad altri dieci Comuni. Al termine degli anni Trenta, il territorio di Gorla venne scelto per ospitare la Fondazione Crespi-Morbio in un’area fra il Parco di Villa Finzi e Viale Monza. La struttura nacque con il proposito di garantire sistemazione alle famiglie bisognose, le cui spese furono finanziate dai Crespi, famiglia di imprenditori operanti nel settore tessile.
Gorla si sviluppa lungo la Martesana, un tempo via nevralgica per lo spostamento delle merci verso il centro di Milano, e la provenienza delle acque direttamente dall’Adda la rende popolata di pesci e di animali di fiume, come le Nutrie, rendendolo il canale più popoloso e florido di Milano. Grazie ai grandi polmoni verdi del Parco della Martesana e delle varie aree versi la rendono il punto di partenza per la pista ciclabile più lunga della Lombardia, che parte da Melchiorre Gioia e arriva fino a Trezzo sull’Adda. A Trezzo è possibile poi proseguire con la ciclabile dell’Adda fino a Lecco, una vera goduria per ciclisti.
Consigli in zona
Puoi aprire la mappa a tutta pagina e aggiungerla alle tue mappe Google, così potrai proseguire alla scoperta del quartiere anche dopo aver perso il nostro segnale. Nella mappa anche le wifi disponibili sul territorio di cui abbiamo avuto informazioni.
Il monumento ai Piccoli Martiri
Il monumeto facilmente riconoscibile che trovate in piazza, è il monumento ai 184 piccoli martiri rimasti vittime di 80 tonnellate di esplosivo scaricate troppo presto da un velivolo americano il 20 Ottobre 1944, una tragedia infinita sia per Gorle che per Precotto. Ancora oggi centinaia di cittadini si ritrovano a pregare e celebrare tutti insieme e tutti uniti quell’evento. Un momento così intenso e così sentito che solo vedendolo di persona potrete capire davvero lo spirito di chi vive, ha vissuto e continuerà a raccontare e ricordare questa zona di Milano.
Mentre i ragazzi e gli insegnanti si apprestavano a raggiungere il sottostante rifugio antiaereo una delle tante bombe centrò il vano scale e spense la vita, oltre a loro, di 14 insegnanti, 4 bidelli, un’assistente sanitaria e la direttrice della scuola, il monumento ricorda a tutti questa triste storia di Gorla, una ferita ancora aperta per molti.
Le ville Patrizie e le ville moderne
Capaci di lasciare completamente senza fiato le bellissime ville Patrizie che troverete lungo la Martesana sono lo specchio del ricordo di un tempo lontano: la mia preferita è poco prima della Cascina Martesana, la bellissima Villa Angelica che da bambino ho visto distrutta. Incubo dei nostri sogni di ragazzini è tornata all’antico splendore con una ricostruzione minuziosa e precisa di quello che era un tempo. Ogni volta che ci passo mi ci perdo a guardarla, e so di non essere l’unico. E’ solo una delle tante ville che colorano il naviglio, una contrapposizione tra antico e moderno che porta ogni volta a scoprire un nuovo dettaglio.