Presentazione
Il primo dei 5 itinerari di viaggio tra le più belle città della Puglia Ionica: scopriamo insieme cosa vedere a Mottola.
Tre giorni, cinque città, Mottola, Ginosa, Laterza, Taranto e Grottaglie, cinque walking tour, cinque diverse storie e cinque gravine per un viaggio indietro nel tempo alla scoperta di alcuni dei luoghi meno conosciuti e più affascinanti di questo angolo di Puglia tra natura, storia, enogastronomia e arte.
Dopo il viaggio dello scorso anno a Massafra, siamo tornati per visitare altre 5 “perle” dei 14 comuni che appartengono alla Terra delle Gravine, un territorio dalle caratteristiche uniche al mondo.
E così zaini in spalla siamo scesi giù per scalinate di epoca medievale per andare dritti al cuore delle gravine, abbiamo camminato sotto il sole e sotto la pioggia attraverso villaggi preistorici, fra abitazioni millenarie ricavate dalla roccia, scoperto chiese nascoste alla luce del sole e luoghi ancora avvolti dal segreto e mangiato prelibatezze locali.
Oggi vi guidiamo alla scoperta di Mottola, prima tappa dell’itinerario.
Walking tour a Mottola: la terrazza sullo Ionio.
– La Rotonda.
Detta anche la “Terrazza sullo Ionio”, è un posto mozzafiato da cui ammirare con un solo sguardo alcune delle città-gravina fino al golfo di Taranto. Siamo nel quartiere più antico denominato “Schiavonia” dove un tempo vivevano i popoli slavi arrivati qui durante il Medioevo.
– La Chiesa di Santa Maria dell’Assunta (o Chiesa Madre – XII secolo).
Ex cattedrale di Mottola, un recente restauro ha “lavato” via gli stucchi degli anni 50 riportando alla luce la sua bellezza romanica e una serie di elementi come le tombe a sedile dove venivano seppelliti monaci e vescovi e il prezioso tabernacolo tardo-quattrocentesco.
Una curiosità: qui sono custodite le reliquie di Saint Thomas Becket, arcivescovo cattolico inglese e patrono della città di Mottola!
– La Gravina di Petruscio
Poco fuori dal centro abitato la Gravina di Petruscio, con il suo villaggio rupestre, è uno dei luoghi più affascinanti al mondo.
L’inebriante profumo di erbe aromatiche accompagna il visitatore delle Gravine, luoghi magici, generatesi da movimenti della terra e dall’erodere dei fiumi che scendevano dalle Murge e diventati dalla preistoria al medioevo dei veri e propri “mondi” scavati nella terra che vantano una biodiversità incredibile in termini di piante che vi crescono rigogliose e di abitazioni, botteghe, chiese, dei villaggi ipogei.
– Le Chiese rupestri della gravina di Mottola
Chiesa rupestre di Santa Margherita
Ci si arriva costeggiando la cava di marmo di Mottola passeggiando dapprima fra gli ulivi, ammirando Mottola che ci guarda dall’alto, e poi nella vegetazione di macchia mediterranea. Un sentiero assolato, profumato, conduce alla fresca e silenziosa grotta della chiesa, datata presumibilmente XI secolo (epoca bizantina) e decorata da affreschi molto ben conservati che ci raccontano la storia di Margherita, protettrice di gestanti e partorienti. La forma, irregolare e dalle linee morbide, sembra quasi un ventre materno.
Chiesa rupestre di Sant’Angelo
Nascosta da un magnifico giardino con piante da frutto, la chiesa rupestre di Sant’Angelo è nel luogo in cui vi è anche la grotta in cui è stato girato il film di Matteo Garrone “Il racconto dei racconti”. Prima di diventare una chiesa era una cripta funeraria ed è l’unica in Italia scavata su due piani. La compresenza tra gli affreschi della rappresentazione di San Paolo e San Basilio testimoniano l’influenza dei monaci bizantini in zona e unita a quella di San Vito sottolinea come la cultura bizantina e locale si siano perfettamente combinate creando un modello d’arte a sé, sospeso tra occidente e oriente.
Chiesa rupestre di San Nicola
Anche qui la natura avvolge tutto il percorso per raggiungere la grotta, un sentiero assolato tra fichi d’india e ulivi che ci conduce a quella che è stata definita “la Cappella Sistina della Civiltà Rupestre” per la bellezza e la ricchezza degli affreschi perfettamente conservati e che testimoniano lo stupefacente incontro fra l’arte, la cultura e la religione orientale e occidentale durante 4 secoli di Medioevo.
Una curiosità su San Nicola e le altre chiese rupestri della zona: dal 2002 sono state riconsacrate al rito ortodosso da una comunità russa consentendo quindi anche oggi la celebrazione dei riti da parte di questa comunità religiosa.
– Bosco di Sant’Antuono
Qui è possibile fare un’escursione naturalistica alla scoperta della biodiversità del Parco delle Gravine. 520 ettari di flora e fauna tra Mottola, Martina Franca e Massafra dove un tempo si nascondevano i briganti di zona. Bellissima è la passeggiata lungo il sentiero che si sviluppa in quella che è una porzione di gravina, la gravina di Corneto, avvolti nel verdissimo abbraccio di una natura profumata e rigogliosa.
Scopri gli altri walking tour nel Parco delle Gravine da abbinare al soggiorno a Mottola per un weekend lungo nella Puglia Ionica:
Info e visite guidate: www.parcogravine.com
Press Tour organizzato da Visit Parco Gravine, Comune di Mottola e Regione Puglia – Assessorato all’industria turistica e culturale
Dormire
Nata in un’antica villa di fine 800 ristrutturata e affacciata su uno splendido giardino con tanto di fontana, Casa Isabella è il luogo ideale per un soggiorno all’insegna del confort e del relax, oltre ad essere in una posizione strategica per poter raggiungere le città del nostro itinerario in modo comodo. Ubicata poco fuori Mottola, circondata da campi e prati a perdita d’occhio, è una splendida location anche per matrimoni e ricevimenti. Chi la gestisce, proprietari e dipendenti, hanno la stessa attenzione e trasmettono lo stesso calore nell’accogliere l’ospite che caratterizza strutture più modeste, ma con la finezza che contraddistingue una dimora d’epoca di tali dimensioni e livello. Le stanze sono su due livelli e consentono di scegliere, a seconda dei propri gusti, se soggiornare in quelle del primo piano, rimaste più fedeli all’arredamento originale o quelle al secondo piano, totalmente ristrutturate con arredi moderni che si integrano perfettamente con il carattere antico del luogo. Ottimo anche il ristorante annesso, I Granai, dove gustare pietanze che non si allontanano mai dal gusto dei piatti tradizionali pur avendo un aspetto più moderno. Qui abbiamo degustato gli ottimi vini biologici della Masseria Amastuola, che abbiamo visitato lo scorso anno durante il nostro viaggio a Massafra.
Mangiare
Dove e cosa mangiare a Mottola: le masserie
– Masseria Sant’Angelo di Piccoli, Mottola.
Qui è possibile ammirare gli allevamenti di vacca Podolica, Asino di Martina Franca e Cavallo Murgese ed emozionarsi alla vista di vitellini e piccoli asinelli e cavallini appena nati.
Abbiamo avuto la fortuna degustare alcune specialità della cucina pugliese, formaggi di latte podolico, come il caciocavallo e la ricotta forte oltre a degli ottimi salumi artigianali della Valle d’Itria. Il tutto accompagnato dai vini naturali Petracavallo, casa vinicola biodinamica e biologica locale che utilizza ancora il torchio del nonno per quella che è una produzione al 100% artigianale.
– Masseria Petrino, Palagianello.
Lo chef Michele Rotondo propone un menu a base di prodotti stagionali a km zero utilizzati in pietanze che rispettano il sapore autentico di ciascun ingrediente.
Durante la nostra degustazione abbiamo assaggiato orecchiette e strascinati fatti davanti ai nostri occhi, riso patate e cozze e altre specialità locali, tra cui una delle focacce pugliesi più buone mai mangiate, per chiudere infine in bellezza con ciliegie locali e un gelato fatto in casa dal sapore incredibile.
Deve il suo nome al vestito che il proprietario, il signor Giovanni Greco, utilizza per prendere parte da quasi trent’anni alla via crucis di Mottola. La sua famiglia, da quattro generazione macellai per passione sa come cuocere le carni alla brace ma anche le orecchiette, le polpette al sugo e le tante specialità che abbiamo gustato ci hanno dato il benvenuto in Puglia.