Miramare

Oasi WWF riserva marina di Miramare

Miramare è la prima riserva marina italiana, istituita nel 1973, e la prima Oasi marina del WWF. L’Oasi si trova nel Comune di Trieste.
Il mare della riserva, che raggiunge una profondità di 18 metri, si estende di fronte ad una scogliera degradante nel golfo di Trieste e bagna il celebre Castello di Miramare. Quest’angolo conserva un ambiente sommerso ricco ed è un modello di gestione da imitare per la realizzazione di altre aree di tutela del mare.

Benvenuti all’Area Marina Protetta di Miramare, oasi di biodiversità marina alle porte della città di Trieste e ai piedi del Parco e del Castello di Miramare, cuore di una Riserva di Biosfera riconosciuta dall’UNESCO per l’armoniosa convivenza tra Uomo e Natura.

Istituita nel 1973 come Parco Marino in concessione demaniale dalla Capitaneria di Porto di Trieste al WWF Italia, la Riserva marina di Miramare nasce ufficialmente nel 1986 – la prima area marina protetta ad essere istituita in Italia insieme a quella di Ustica – con un decreto del Ministero dell’Ambiente che ha garantito la continuità della sua gestione affidandola all’Associazione WWF Italia onlus (D.M. 12 novembre 1986).

Oggi l’AMP Miramare tutela 30 ettari di biodiversità marino-costiera sottoposti a protezione integrale e 90 ettari di zona cuscinetto, istituita nel 1995 da un’ordinanza della Capitaneria di Porto per difendere l’area core dalla pesca con le lampare, in quegli anni molto praticata nel Golfo di Trieste e che rischiava di minacciare l’integrità della riserva e ulteriormente tutelata nel 2014 con ordinanza n.44 della Capitaneria di Porto.

LA MISSION

I compiti dell’AMP Miramare sono ben precisi e delineati dal proprio decreto istitutivo e dal Regolamento di esecuzione e organizzazione: tutelare e conservare l’integrità dell’area protetta, delle sue caratteristiche geomorfologiche e della sua biodiversità; sostenere la ricerca scientifica applicata alla gestione delle risorse marine, tramite lo studio degli ecosistemi e delle specie locali nonché attraverso periodiche campagne di monitoraggio scientifico; promuovere la conoscenza dell’ambiente tutelato, con la realizzazione di programmi di carattere divulgativo-educativo sulla biodiversità marino-costiera, l’ecologia e l’educazione alla sostenibilità.

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