Presentazione
Lo capisci subito che Ameno è un luogo speciale, avvicinandoti. E più ti addentri nell’infinità delle opere e delle fantasie degli artisti ti ci perdi, e non vedi l’ora di tornarci.
Accolti nel giardino interno di un bar dei vicoli adiacenti il comune abbiamo iniziato questa esperienza entrando subito in contatto diretto con ciò che avremmo vissuto: un’esperienza indimenticabile.
Più che un bar, un piccolo museo, a partire dallo stesso cortile, bellissimo e tempestato d’opere d’arte. Ricostruzioni minuziose degli spazi di vista di un tempo, ricostruiti e riportati alla luce e messi li, abitabili, per far si che tutti possano goderne. Dalla musica, alla pittura, la scultura alla memoria del passato qui si assapora quel mix incredibile che fa di Ameno una meta unica.
Un assaggio di ciò che ci attende, perché da questo momento in poi sarà un susseguirsi di opere a cielo aperto, di bellissima cascine trasformate in esposizioni all’interno e all’esterno, di incontri con artisti visionari e sognatori, di confronto tra la loro idea d’espressione, il mezzo, l’opera con cui ce lo raccontano, e la visione che ne abbiamo noi attraverso le emozioni. E’ stimolante seguire, come in una caccia al tesoro, il lunghissimo elenco di location e la grande varietà di forme d’espressione con cui si entra in contatto: dallo scultore che prende il legno locale e lo trasforma nelle specie animali della valle creando opere uniche, non replicabili e mai uguali tra di loro ai quadri che ti colpiscono come una scure per la loro forza e colore.
Un susseguirsi di opere, idee, sperimentazioni dell’Asilo Bianco e dei suoi artisti che trasformano le bottiglie d’acqua in abiti nunzuali sontuosi e incredibilmente belli, laboratori di incisione e arte ovunque. Anche i giardini qui sono diventanti delle stabili con opere a cielo aperto che rimarranno per sempre li ad accogliere il visitatore.
E’ un luogo quasi mistico, parlando d’arte, luogo dove quando gli artisti passano s’innamorano e si fermano, avendo così creato negli anni uno dei centri di produzione artistica tra i più attivi, fibrillanti e completi.
Museo Tornielli
La nostra prima tappa è stato il museo Tornielli. Il Museo Tornielli di Ameno, è situato all’interno dell’omonimo palazzo e rappresenta un vero e proprio luogo d’incontro e di studio, un importante centro civico del territorio, sinergia di arte e cultura.
Qui abbiamo visitato la mostra Museimpresa “50+! Il grande gioco dell’industria”, curata da Francesca Molteni. Un’esposizione iconografica di 50 e più oggetti che hanno fatto la storia della società e la storia dell’impresa italiana, scelti dalle collezioni degli archivi e dei musei associati a Museimpresa, con la collaborazione dei loro curatori.
Una macchina del tempo, un racconto attraverso gli oggetti ritmato da invenzioni, intuizioni, azzardi nati dall’ingegno di capitani d’industria e poeti delle fabbriche, di visionari delle officine, entusiasmo delle maestranze e del silenzio delle tavole in studio. E’ stato un tuffo nel passato e nei ricordi, una bellissima mostra che vi consigliamo di visitare per scoprire come certi oggetti di tutti i giorni sono nati e si sono sviluppati… e vediamo quanti ve ne ricordate? 🙂
Oggetti di storia industriale dalla valenza simbolica straordinaria: sacri e domestici, museali e casalinghi, realizzati da grandi firme o da piccoli artigiani, hanno plasmato l’immaginario collettivo di una nazione con innovazioni tecnologiche rapide, orgogliose e inattese.
Tricottine
Le Tricottine. Sapete chi sono? Un bel gruppo di circa 20 donne che hanno deciso di condividere un sapere che piano piano va scomparendo fatto di lana, cotone, fettucce e fili, uncinetti e ferri da maglia. E anche loro hanno deciso di partecipare a questo evento.
Punto basso, punto alto, catenella, maglia rasata, coste e trecce, tecnica amigurumi ecc. fino ad arrivare alla sperimentazione con attrezzi tipo forcella e uncinetto tunisino. Gite varie per imparare quanto c’è di meglio sul tema tricot.
Ed ecco le piante del parco abbracciate da mani e braccia di lana, le colonnine della piazza di Ameno, protette da tanti vestiti colorati. Un’esplosione di colori e artigianalità.
Diva
Il progetto “DIV.A.-DIVersamente Arte”, nasce dall’esperienza decennale del “Laboratorio di Gommapiuma” che l’artista Tino Bettini e la pedagogista Anita Cane conducono presso il Centro di Formazione Professionale EnAIP di Borgomanero. In questo laboratorio l’esperienza artistica si trasforma in esperienza di empowerment a vantaggio del protagonismo giovanile e dell’inclusione sociale.
Il progetto DIV.A. è stato realizzato nell’arco di 12 mesi e ha visto accanto al laboratorio di lavorazione del poliuretano espanso, anche un laboratorio di fotografia gestito dalla fotografa Rosy Sinicropi. Hanno partecipato 45 giovani con differenti bisogni e caratteristiche, divisi in 3 gruppi. I lavori si sono ispirati al tema della vite, valorizzando il territorio, e hanno dato spazio alle emozioni e ai vissuti dei ragazzi protagonisti.
La sigla “DIV.A.” è stata trasformata dai protagonisti dei laboratori nell’acronimo “ Doniamoci Inverosimili Vendemmie Auree”, volendo esprimere e sottolineare il bisogno di ciascuno nella vita, di regalarsi e regalare “qualcosa di speciale, di incredibile, di straordinario”. Ed è quello che è avvenuto durante il laboratorio, al quale sono succedute diverse mostre con lo scopo di dare visibilità alle opere incrementando l’obiettivo d’inclusione e valorizzazione sociale.
Trovate esposti nel vostro “viaggio” tra le opere di Ameno anche i lavori fatti da questa associazione e vi assicuro rimarrete estasiati e colpiti.
Enrica Borghi
E’ stata una vera scoperta questa artista di cui tanto avevamo sentito parlare. Enrica Borghi vive e lavora ad Ameno. Da anni realizza le proprie opere trasformando poeticamente materiali di uso comune o, più spesso, materiali in disuso, già destinati al macero: oggetti di recupero o di scarto che hanno raggiunto il limite estremo del proprio ciclo vitale vengono prelevati dalla realtà e utilizzati per creare un nuovo mondo incantato e fantastico. Fondatrice di Asilo Bianco insieme a Davide Vanotti e ad altri amici artisti, scrittori, filosofi e architetti, ne è la Presidente e coordinatrice dal 2005. Il suo progetto più “fantasmagorico” e allo stesso tempo incantevole è la “ Regina, un’installazione per bambini” . E proprio durante Studi Aperti abbiamo visto che ne stata ricreando un altro 🙂 attendiamo di vederlo finito.
Per noi questo evento è stato una grande scoperta! Siamo rimasti incantati e incuriositi da ogni opera, da ogni storia che incontravamo e con cui entravamo in contatto.
Vi suggeriamo di fare un giro in questo splendido borgo, ma anche di segnarvi in agenda l’evento per il prossimo anno!