Presentazione
Nell’Oasi WWF del Bottaccio si sono conservati il bosco e la zona umida a testimonianza di quello che era un tempo il paesaggio delle pianure interne della Toscana. L’Oasi del Bosco del Bottaccio si trova all’interno di un Sito d’Importanza Comunitaria (SIC IT5120101) nei Comuni di Capannori (LU) e Bientina (PI).
La superficie dell’area è di circa 20 ettari. L’oasi, e la circostante zona dell’ex lago di Bientina, sono state inserite nelle aree tutelate dalla Convenzione di Ramsar. L’oasi è gestita in convenzione con il Comune di Capannori.
Visitare questa Oasi è come fare un passo indietro nel tempo, e ammirare quello che in passato era il paesaggio delle pianure interne della Toscana, con il bosco planiziale e la zona umida.
Il Bosco Bottaccio situato nel settore ovest dell’ex alveo del Lago di Bientina, costituisce un importante residuo dei boschi planiziali che un tempo circondavano il lago. Le acque che scendono dal Monte Pisano, libere da sostanze inquinanti di rilievo, chiuse dalle arginature, permangono nel Bottaccio creando ambienti palustri e semipalustri di transizione al bosco. Il paesaggio si presenta ben diversificato e si possono individuare quattro differenti tipologie: la zona boscata, i prati umidi, i canneti ed i “chiari”.
Il bosco è tipicamente meso-igrofilo, costituito in prevalenza da farnia e ontano nero a cui si accompagnano olmo minore, acero, sambuco e altre essenze tipiche. Nelle aree più umide predominano cannuccia di palude e salici.
L’area ha un’elevata biodiversità faunistica: oltre al cinghiale e ai mustelidi, sono presenti volpe, istrice e numerosi roditori. Importante è sopratutto la presenza di anfibi, quali il tritone crestato ed il punteggiato, la rana agile e la raganella, simbolo dell’oasi. Posta sulla direttrice che unisce la costa alle zone umide dell’entroterra, l’oasi diviene punto di sosta per l’avifauna migratoria. Il bosco ospita inoltre specie silvane, tra le quali il picchio verde, il picchio rosso maggiore e il cuculo e rapaci diurni come la poiana e il falco di palude.