Presentazione
Il Parco del Monte Cucco comprende il territorio della Regione Umbria posto al confine nord-est, delimitato dal crinale dei monti Appennini su cui svetta il Cucco (metri 1.566), dal percorso storico della Via Flaminia, dai fiumi Sentino e Chiascio.
La popolazione residente nel Parco non raggiunge i 7.000 abitanti. Nella zona montana l’attività dell’uomo è indirizzata esclusivamente alla conduzione dei boschi e alla gestione dei pascoli. Il fondo valle é gestito in gran parte a seminativo ma non con colture intensive.
Sono presenti nel territorio dei Comuni del Parco numerose attività artigianali e manifatturiere di piccole dimensioni nonché imprese ricettive e di ristorazione che, insieme all’elevato livello dei servizi, assicurano una gradevole fruizione del Parco. Le città più importanti, per grandezza e patrimonio culturale, che fanno da sfondo al territorio del Cucco, sono: Gubbio a nord e Gualdo Tadino a sud.
LA NATURA, L’ACQUA E LA MONTAGNA: il fascino di paesaggi millenari
Sigillo è la sede del Parco Naturale Regionale del Monte Cucco, costituitosi nel 1995, che comprende il territorio della Regione Umbra posto al confine nord-est, delimitato dal crinale dei monti Appennini su cui svetta il Cucco (m.1566), dal percorso storico della Via Flaminia e dai fiumi Sentino e Chiascio.
Il paesaggio offerto dal Massiccio del Monte Cucco ha un andamento variegato: valli rinserrate che si inseguono con guglie, pinnacoli e terrazzamenti, con canaloni e gole, le forre millenarie che lo rendono aspro ma anche dolci e morbidi pendii con conche e valli ridenti.
In questo ambiente naturale superbo si alternano boschi suggestivi di faggete secolari dall’altissimo fusto e di lecci dominano rupi e pareti calcaree. E’ l’ambiente che accoglie la “Madre dei faggi”,, una faggeta, tra le più antiche d’Italia, estesa per 30 ettari ad una quota di 1000 m.s.l.m. con la presenza di piante di Faggio Fagus Selvatica di dimensioni maestose, spesso accompagnate da grossi esemplari di Agrifoglio Ilex Aquifolium; addirittura sembrerebbe che in questa “nicchia” si siano conservati elementi di vegetazione montana appartenenti ad un passato molto remoto, preistorico. L e chiome dei faggi occupano posizioni diverse nello spazio, la luce entra in posizioni differenti, e di conseguenza lo stato arbustivo ed erbaceo comprende un maggior numero di specie; sotto le faggete ci sono tanti piccoli fiori: violette, ciclamini, primule, anemoni e perfino bucaneve. I grandi prati, poi, che si aprono sulle sommità più elevate, accolgono narcisi e croci viola e gialli, ma anche deliziosi cespugli di rose canine, orchidee, nontiscordadimè e le fragoline selvatiche e dolcissime.
La vita che popola questo scenario di ambienti variegati e antichissimi è rappresentata da un indice di biodiversità notevole: il lupo predatore, le volpi insieme ai tassi, alle faine alle donnole; gli scoiattoli, i ghiri e i moscardini; e tanti uccelli comprese le coturnici delle cime più alte e l’aquila reale, e il falco pellegrino. E’ il territorio delle acque sotterranee, dei corsi d’acqua incontaminati limpidi e ossigenati e delle sorgenti, che sono ombreggiati dai salici, dalle piante di nocciolo e dall’olmo montano e che ospitano la trota fario, il gambero di fiume e il tricottero troglofilo, un piccolo animaletto talmente raro e particolare da richiedere per la sua sopravvivenza solo ed esclusivamente un ambiente acquatico di purezza assoluta.
E se si parla di corsi d’acqua non si può non citare quello che è forse il più importante fra tutti: il torrente Scirca. Ha origine nel ventre del Monte Cucco, come la maggior parte della rete idrica superficiale, nasce a 576 m. e le sue acque vengono captate per rifornire uno dei più grandi acquedotti dell’Umbria, quello di Villa Scirca appunto che con la sua portata massima di 115 litri al secondo rifornisce la città di Perugina, nonché i Comuni di Sigillo e Costacciaro.
LA GROTTA DI MONTE CUCCO
Monte Cucco è anche e soprattutto la Grotta, il fenomeno carsico più imponente con il suo sistema sotterraneo vastissimo che si estende per oltre 30 km., raggiungendo la profondità massima di 923 m. e che per lungo tempo è stato il sistema carsico più grande e profondo d’Italia. Oggi si conoscono tre ingressi, tutti posti nel versante nord orientale del Monte Cucco: l’Ingresso Principale a quota 1390 m. il Pozzo del Nibbio a quota 1509 m. (si apre praticamente sulla cima del Cucco) e l’Accesso verso Pian delle Macinare a quota 1395 m.
L’Accesso principale, dal 2008 divenuto l’accesso alla Grotta Turistica , dopo un pozzo di 27 m. di profondità permette di raggiungere una serie di grandissimi saloni in rapida successione: la Cattedrale, la Sala Margherita, il Giardino di Pietra, la Sala del Becco, la Sala delle Fontane, la Sala Simonetti, le Condotte Termali, la Sala Terminale con la possibilità di ammirare le spettacolari formazioni stalattitiche e stalagmitiche incredibili ed imponenti, dove ogni goccia ha ripetuto per centinaia di migliaia di anni il suo lavoro di deposito di cristalli e candide colate. E’ indubbiamente il regno degli studiosi di idrologia sotterranea, della speleogenesi e di tutti quegli appassionati, desiderosi di cimentarsi con uno dei più strabilianti fenomeni carsici conosciuti.
LA FORRA DI RIO FREDDO
Il Massiccio del Monte Cucco è una delle poche zone appenniniche che possiede, a quote elevate, un corso d’acqua perenne, Rio Freddo, che segna profondamente quasi tutto il versante orientale della catena, anche con profonde gole, come quell’imponente fenomeno di corrosione-erosione che è la Forra di Rio Freddo. Una faglia di grande rigetto che interrompe bruscamente il letto impermeabile del Rio, facendo affiorare il Calcare Massiccio come una muraglia che sbarra la valle. Il lento lavorio del corso d’acqua ha fatto sì che l’ostacolo venisse “tagliato” dall’alto verso il basso per chilometri di lunghezza e per una profondità che può raggiungere anche i 200 m. Tra le alte pareti il Rio Freddo si approfondisce per oltre 400 m. di dislivello, dando origine a cascate, rapide, profondi bacini, meandri strettissimi dove a malapena filtra la luce del sole. Nella Forra il paesaggio è primordiale e ogni passaggio richiede una preparazione e una attrezzatura specifica. In questo canyon è nato il “torrentismo” umbro con la prima discesa , del 1956, degli speleologici del CAI di Perugina.
GLI SPORT
Non solo speleologia però: anche il trekking e mountain bike, lungo percorsi di grande suggestione e il torrentismo sempre più praticato soprattutto dai giovani, che trova nella Forra di Rio Freddo passaggi e discese da brivido con le rocce sedimentarie antichissime e scavate dal corso d’acqua perenne e freddissima.
Il Monte Cucco è pio, dal 1980, uno dei campi di gara più frequentati dai piloti di Volo Libero di tutto il mondo. E’ una delle poche località dove si disputano competizioni nazionali ed internazionali di volo di alto livello tecnico. Sigillo è il Comune dove si organizza e si disputa regolarmente una competizione internazionale “IL TROFEO MONTE CUCCO”, che vede la partecipazione di numerosissime nazionali straniere, Monte Cucco può contare su un’orografia non particolarmente aspra che riduce la possibilità di forti turbolenze, condizioni meteo quindi estremamente favorevoli con una buona presenza di tecniche con fenomeni di convergenza, che innescano un vero e proprio lungo “corridoio” di ascendenza, grazie al quale è possibile effettuare importanti gare di distanza. Non a caso molti fly-records sono stati ottenuti dai decolli del Monte Cucco. I decolli permettono inoltre di effettuare un’unica quanto mai spettacolare pratica di volo, il “top”: decollo e atterraggio nello stesso lungo. La consolidata e riconosciuta esperienza e capacità dell’organizzazione delle gare di volo, insieme alle particolari caratteristiche orografiche hanno permesso all’Aeroclub d’Italia ed alla Federazione Italiana di Volo Libero di disputarvi nell’estate del 1999 i CAMPIONATI MONDIALI DI DELTAPLANO.