caldaie del diavolo

Le caldaie del Diavolo, Alpe Devero

Nelle maestose Alpi, è difficile trovare una regione più intrisa di classicismo di quella che si offre allo sguardo affascinato nella valle del Devero nell’Ossola. Qui, le marmitte delle cascate si ergono come vere e proprie opere d’arte naturali, un invito ad ammirare e studiare l’opera millenaria dell’acqua. Le caldaie di Croveo, inserite come gemme preziose in questo paesaggio, sono un insieme di marmitte connesse, scolpite in profondità, forse per circa trenta metri. La maestosità di queste formazioni è resa ancora più straordinaria dalla perizia con cui l’acqua le ha levigate nel corso del tempo, creando un risultato che sembra uscito da un sogno: rocce immacolate e liscie che scendono nell’abisso sotto l’arco naturale, formato da due massi giganteschi che si sostengono reciprocamente.

Per raggiungere questo spettacolo della natura, è sufficiente imboccare la suggestiva mulattiera che parte dal centro del pittoresco paese di Croveo. Un antico ponte in pietra ad arco, recentemente reso sicuro per i visitatori, guida il cammino, seguito da una scala metallica che conduce a una piazzola panoramica. Da qui, lo sguardo si perde in un panorama senza paragoni, catturando l’incanto della cascata e delle sue scolpite creazioni.

Il ponte stesso è avvolto da una leggenda locale, forse creata per instillare nei cuori dei bambini un senso di rispetto e cautela nei confronti di luoghi esposti a rischi accidentali. Questa narrazione parla di un’entità malvagia, conosciuta come “rampign”, una sorta di spirito che ha il potere di trascinare nell’abisso chi osa sporgersi troppo oltre il parapetto, afferrandolo con il suo misterioso rampino.

Ulteriori meraviglie attendono poco più a valle, al Ponte della Baulina, raggiungibile rapidamente dalla comunità di Croveo. Una breve deviazione lungo una strada stretta, segnalata da un bivio lungo la strada carrozzabile, rivela altre marmitte incantevoli. Ma Croveo non è solo marmitte e leggende: offre anche la bellezza di un torchio a leva d’epoca, utilizzato per la spremitura dell’uva, e la maestosa Chiesa Parrocchiale del XVII secolo, dedicata alla Natività di Maria Vergine. Un tocco finale a questa visita è dato dalla statua commemorativa di Don Antonio Ruscetta, il prete “viperaio” di Croveo, che si erge maestosamente nel sagrato della chiesa. Qui, egli impartiva lezioni ai giovani del villaggio sulla cattura dei rettili, che poi venivano inviati all’Istituto Sieroterapico di Milano.

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