Il tuo contributo per salvare Maui
Se volete anche voi contribuire e dare il vostro aiuto ecco le strade più affidabili...
E’ ancora troppo presto per fare delle considerazioni serie sulle cause ma quello che è certo ad oggi, lo evidenzia anche Google, è che sull’isola di Maui tre focolari quasi contemporanei hanno scatenato un incendio incredibilmente potente e rapido che in poche ora ha devastato un lato dell’isola, il #mauifires. Quali che siano le cause ciò che allarma più di tutto è che il sistema di prevenzione, uno dei migliori al mondo, non abbia funzionato. E così, per una seria di coincidenze, non ultima il fatto che anche gli SMS siano partiti quando ormai era troppo tardi, ci troviamo con un danno da 5 miliardi e probabilmente migliaia di vittime in poche ore.
In particolare Maui è stata una delle nostre mete preferite di viaggio: abbiamo passato 5 giorni indimenticabili completamente immersi nei ritmi lenti dell’isola con giornate dedicate al dolce far niente che l’isola invita a fare. Può sembrare strano ma per dei turisti abituati a muoversi, esplorare e girare Maui è stata una sorpresa. Perché i tramonti, la vista spettacolare dell’oceano e l’ospitalità dei locali ti avvolgono talmente tanto da rallentare tutto e ti portano godere di momenti di calma ed inimmaginabile bellezza che non ho vissuto spesso in altri viaggi.
Il nostro resort era a Kaanapali, poco sopra la zona ovest degli incendi recenti, e il nostro locale preferito per finire le giornate era il Mulligan’s On The Blue, a Wailea, vicino alla zona sud degli incendi. Della prima località per ora non abbiamo notizie certe, della seconda sappiamo che fortunatamente si sono salvati dagli incendi e sono in una zona ora usata per dare rifugio e ristoro agli sfollati. Ne parlo, vagando nei ricordi, perché loro sono una delle due raccolte che sosteniamo e invitiamo tutti a sostenere per aiutare le Hawaii: i ragazzi del Mulligan’s come le ragazze di Cheeseburger in Paradise si stanno rimboccando le maniche per aiutare il loro territorio ed entrambe le realtà locali hanno lanciato una raccolta fondi per aiutare subito che è in difficoltà.
Vista la distanza e le tante realtà che potrebbero fare sciacallaggio su questo evento di portata mondiale ci sembra giusto sostenere (non solo economicamente ma anche diffondendo il più possibile questo appello) delle raccolte fondi fatte da chi vive sul posto e di cui ci si può fidare. La storia imprenditoriale dietro il Cheesburger in Paradise è avvincente e interessante. È la storia di due ragazze che in vacanza alle Hawaii si sono chieste perché non ci fossero gli hamburger e, tornando a casa, hanno deciso di portarceli aprendo il primo locale della catena. Da li è stato un successo e oggi hanno diversi locali sparsi per le Hawaii.
Un pezzetto del nostro cuore è la con loro, con i tanti altri locali e attività turistiche, con quelle casette basse di legno che sono state spazzate via e con i tanti che non ce l’hanno fatta. Se volete anche voi contribuire e dare il vostro aiuto queste due strade sono affidabili per contribuire attivamente con una donazione. Il nostro consiglio, è, appena sarà possibile, di portare il contributo migliore andando visitare l’isola di persona. Tra le foto, datate e in bassa risoluzione, anche la bellissima Love Boat che abbiamo ammirato per giorni all’ancora al largo insieme i tramonti indimenticabili.
Foto gallery
Mauro Lattuada
Amo viaggiare in luoghi dove non vanno in troppi, amo la montagna ed il mare, nuoto e volo volentieri e tiro con l'arco olimpico. Sono operatore DAE Laico e operatore di primo livello di Protezione civile