Presentazione
Una zona fuori dalle rotte turistiche nell’entroterra marchigiano, un tuffo di due giorni nel medioevo, in una terra che ha conosciuto sanguinose battaglie tra Guelfi e Ghibellini. L’itinerario, diviso in due giornate ciclistiche, si snoda lungo i colli che circondano il monte Cischiano, dove si trovano i nove castelli di Arcevia. Arcevia nel medioevo era conosciuta come Rocca Contrada: fu il Papa Pio VII a conferirle l’attuale nome, che significa “luogo fortificato”. La maggior parte delle strade che percorriamo per questo itinerario sono a traffico ridotto e alcuni tratti sono strade bianche.
Primo giorno
Dopo un’ottima colazione, iniziamo il nostro cammino a ritroso nel tempo, iniziando con il primo dei borghi, il Castello di Piticchio, arroccato su di un’altura. Gli archivi storici affermano che poggia su un antico insediamento romanico chiamato “pitulum”. Questo borgo fu teatro di battaglie tra il Comune di Rocca Contrada e il Vescovo di Senigallia. Oggi Piticchio è uno dei castelli meglio conservati, l’unico accesso avviene da una torre con entrata definita da arco acuto. Il borgo è caratterizzato tutto intorno da un bellissimo percorso di ronda di cui una parte presenta una copertura. Da segnalare nella chiesa di S. Nicolò un bel dossale d’altare in legno dorato. Lasciamo alle spalle Piticchio e giriamo i nostri baldi destrieri – ops! biciclette – alla volta del Castello di Loretello: in direzione del piccolo centro di Ripalta, si scende sulla destra imboccando una strada con una forte pendenza e si risale poi per 3 km circa per arrivare al Castello. Ognuno di questi piccoli borghi è caratterizzato da una particolarità. Quella del Castello di Loretello è una bellissima rampa su tre archi, unico accesso a questo microcosmo, dove il tempo non ha quasi scalfito il tessuto urbano. Ancora oggi è possibile vedere i meccanismi del ponte levatoio. A pochi km da Loretello, con una piccola deviazione, si incontra il Castello di Nidastore, “Nido degli Astori”. Gli astori sono i falchi che venivano usati per la caccia nel medioevo. Questo castello sorge in un territorio suggestivo che anticamente faceva parte della città romana di Susa. La struttura urbanistica presenta ancora consistenti tracce medioevali. Si ritorna sulla strada principale e incontriamo il più piccolo tra i castelli di Arcevia, il Castello di San Pietro, importante punto strategico per Rocca Contrada. Presso le sue mura esiste ancora il Santuario di Montevago per il quale fu dipinta una bella Madonna. Sempre lungo la strada principale, giungiamo al Castello di Palazzo. La sua struttura urbanistica è singolare, in quanto si sviluppa lungo le linee di livello delle pendici del monte Caudino. Le porte di accesso sono ben conservate. Visitato questo borgo, inforchiamo la strada principale per lasciarla al bivio per Caudino. La giornata sta volgendo al termine e ci aspetta una bella salita per arrivare all’ultima tappa per questa prima giornata, il Castello di Caudino, per l’appunto. Qui fu combattuta una memorabile battaglia tra le forze Guelfe e Ghibelline, oggi questo piccolo borgo è disabitato. Scendiamo dai tornanti e ci dirigiamo verso Arcevia per poi proseguire per Bosimano, dove si trova il nostro B&B.
Secondo giorno
La mattina del secondo giorno il cielo si presenta coperto da nuvole, la pioggia ci fa cambiare programma e decidiamo di visitare le vicine grotte di Frasassi. Il primo pomeriggio il tempo migliora, ritorniamo a Bosimano per prendere le bici e procediamo con il nostro itinerario nel passato medioevale delle terre marchigiane. Il Castello di Avacelli sorge in cima a una collina tagliata a strapiombo. Si trova tra il confine del Ducato longobardo di Spoleto e la Pentapoli bizantina. Il nucleo centrale e la cinta muraria sono ben conservati e visibili. Il pomeriggio inaspettatamente volge al bello, il sole inizia a scaldare, ma l’ora è tarda ormai e decidiamo di visitare solo il Castello di Castiglioni. Il borgo conserva la struttura medioevale, ancor oggi è abitato e cinto da mura bellissime che sono interrotte da due suggestive porte fortificate. Rientriamo a Bosimano passando per Colle Arpico le strade poco trafficate ci permettono di gustare il panorama, il sole si nasconde dietro le colline e mette in risalto le stupende edicole sacre disseminate lungo il percorso che caratterizzano i vari bivi che incontriamo.
Il viaggio è terminato e noi ritorniamo come antichi viaggiatori nel piccolo borgo a riposare e desinare.
Dormire
Abbiamo alloggiato per tre giorni presso Borgo Bonaventura, un B&B nel Parco Naturale Gola della Rossa e Frasassi, luogo ideale se si ama natura, tranquillità, atmosfera familiare e ottima cucina.