Presentazione
L’Oasi si trova nel Comune di Castagneto Carducci (Li). L’area, di 513 ettari, è uno splendido esempio di ambiente originario dell’alta Maremma, composto da bosco igrofilo, stagni, pineta, prati allagati.
Bolgheri è stata la prima area privata protetta in Italia; dal 1959, su iniziativa del marchese Mario Incisa della Rocchetta, proprietario dell’area, rappresenta un prezioso rifugio faunistico per tante specie animali
L’oasi è un’area privata, come molte aree simili è una ex tenuta di caccia, che l’illuminato proprietario trasformò successivamente in area di ripopolamento interdetta alla caccia, dalla costa, alla palude giù fino al mare. Non pensi esistano posti così, in Italia, perché siamo abituati a luoghi magici come l’Oasi di Sant’Alessio, dove gli animali li osservi dagli stessi capanni d’osservazione, ma sono chiusi in recinti e sovrastati da reti. Per quanto sappiamo quanto nobile sia lo scopo, osservare la stessa scena in campo aperto, con come sfondo l’infinito regala tutta un’altra emozione, primordiale. E l’emozione a Bolgheri nasce ancora prima di essere entrati realmente nella riserva, basta passare sotto l’autostrada e percorrere un paio di curve che la lancetta del tachimetro cala al minimo, e cercando di fare meno rumore possibile col motore ti capita di vederti attraversare la strada da due cinghiali, di incrociare dei daini che corrono a fianco a te, o di fermarti a osservare un fagiano coi suoi mille colori che gira alla ricerca di cibo.
L’oasi è un’area privata, come molte aree simili è una ex tenuta di caccia, che l‘illuminato proprietario trasformò successivamente in area di ripopolamento interdetta alla caccia, dalla costa, alla palude giù fino al mare. Si, perché anche l’accesso al mare è interdetto al pubblico, lo si può raggiungere a piedi lungo costa, ma non ci si arriva in auto se non con una esplicita autorizzazione della proprietà. Noi ci eravamo entrati d’estate, in bicicletta, ed eravamo rimasti incantati dalla presenza così massiccia di animali liberi (dalle lepri ai dain), e abbiamo voluto saperne di più.
Do sottolineare anche che il Marchese Mario Incisa Della Rocchetta fu uno dei fondatori del WWF Italia di cui è stato anche Presidente.
In una tenuta di 500 ettari adibita a fattoria ben 100 ettari sono dedicati a rifugio faunistico, area di ripopolamento piena di ogni specie immaginabile sia a terra che in volo. E’ così che abbiamo conosciuto Silvia Ghignoli guida turistica della Costa degli Etruschi, che organizza sia escursioni diurne che, nel periodo da Giugno ad inizio Agosto, delle notturne incantevoli a spasso per l’Oasi, alla ricerca di emozioni difficili da descrivere.
Il prossimo racconto, ovviamente, sarà dell’escursione notturna che faremo appena possibile. Dopo un breve tratto in auto per raggiungere l’Oasi dall’entrata della riserva si parte (consigliamo scarpe di ricambio da montagna, la presenza di fango e di sterpaglie mette a prova le suole) a piedi all’interno dell’are chiusa dedicata all’osservazione. A cerchio su una bellissima paluda popolata di alberi, rane e Martore ci sono una serie di capanni dotati di finestrelle apribili in legno, per consentire 6 soste perimetrali di osservazione. Ci si può asserragliare all’interno armati di cavalletto e zoom, cannocchiale e buona vista, ed assistere allo spettacolo della natura in tutta la sua bellezza. La presenza durante tutto il periodo invernale di acqua crea una palude infinita, popolata dalle più svariate specie di volatili possibili. Nulla da invidiare alla camargue, a nemmeno 400 chilometri da Milano.
Qui troverete ospitati gli uccelli delle zone umide (anatre di numerose specie, Oche selvatiche, Pavoncelli, Cicogna bianca, Albanella reale) e del bosco planiziale (Picchio rosso minore, Picchio rosso maggiore, Rampichino, Allocco e Assiolo). Numerosi i mammiferi, gli anfibi ed i rettili.
Il percorso di visita ad anello, parzialmente agibile ai disabili motorii, si snoda all’interno del bosco planiziale e conduce a nr. 6 osservatori ornitologici, da cui è possibile ammirare la fauna selvatica presente. Tutti i contatti sulla loro pagina.
Il giro dura dalle 9.30 alle 12.30, è una esperienza rilassante ed emozionante che merita di essere vissuta, una camminata breve per tutte le gambe, adatta a bambini e famiglie. L’unica mia lamentela è stata l’aver visto tantissime tracce del cinghiale, ma non essere riuscito a vederne nemmeno uno. Ho fatto in tempo a finire la frase che, mentre ci cambiavamo le scarpe, ce ne sono passati davanti due a nemmeno 30 metri di distanza, lasciandoci tutti senza parole.