Presentazione
Non farti scappare, quando vai in Spagna, sui Pirenei, il Parco Nazionale Ordesa y Monte Perdido, Patrimonio Culturale e Naturale dell’UNESCO! 3000 chilometri quadrati a disposizione per chi ama le attività outdoor, il turismo verde e rurale!
Il parco
Il Parco fu istituito nel 1918. Inizialmente la sua superficie era di soli 2000 ettari e comprendeva unicamente la valle Ordesa. In seguito ha raggiunto le attuali dimensioni, inglobando nei suoi confini le spettacolari valli d’Anisclo e di Pineta e le Gole di Escuain.
Il Parco comprende il massiccio calcareo più alto d’Europa, il monte Perdido (3355 m), formato dall’omonimo monte, dal Cilindro e dal Soum de Ramon, denominati le tre sorelle, da cui partono le 4 valli che caratterizzano il Parco. Anfiteatri, circhi e caratteristiche valli a U come quella di Ordesa, sono la testimonianza della storia geologica e morfologica dell’area che ha creato questi tipici fenomeni glaciali. L’acqua è un elemento fondamentale di quest’area protetta e contribuisce a vivacizzare il paesaggio. In quota vi sono i deserti nivali degli altipiani carsici, mentre le valli verdeggianti sono solcate da diversi torrenti che finiscono il loro corso nei 4 fiumi principali del Parco. Nella valle Ordesa, che ha dato il nome a tutto il Parco, scorre il fiume Arazas, che nel suo progredire deve passare diversi dislivelli, formando così varie cascate. Il fiume Aso contribuisce alla bellezza della valle e della gola d’Anisclo. Il fiume Yago scorre invece nelle incredibili Gole di Escuain e il Cinca attraversa La Via Appia del Monte Perdido, come è chiamata la valle di Pineta.
Lungo i sentieri si trovano rifugi e capanne di pastori, a testimonianza della presenza dell’uomo nelle valli e delle sue attività. Nel 1988 il Parco è stato insignito del diploma del Consiglio d’Europa.
La natura
Il Parco ospita buona parte delle 1500 specie che formano la flora dei Pirenei. Tra queste: stelle alpine, primule, genziane, sassifraghe e l’iris dei Pirenei. Salici, betulle, farnie e frassini abbondano nei boschi e lungo i torrenti. Nella valle di Anisco sono presenti bellissimi boschi di querce e faggi, mentre nella valle di Escuain il pino silvestre ricolonizza terreni spogli.
Una delle ragioni dell’istituzione del Parco fu la tutela dello stambecco dei Pirenei. Purtroppo ancora oggi quest’animale sopravvive con poche decine di esemplari. In ogni caso la presenza dell’area protetta ha favorito il ripopolamento di altre specie faunistiche. Nel Parco si trovano 32 specie di mammiferi tra cui, oltre lo stambecco, il camoscio e le marmotte nelle alte quote, mentre nelle quote più basse vivono volpi, cinghiali, faine, donnole e lontre. Ben 171 sono le specie di uccelli presenti tra cui il gipeto, il grifone, l’aquila reale e il gallo cedrone; 8 le specie di rettili, tra le quali la vipera, e 5 quelle d’anfibi.
La visita
All’entrata della valle di Ordesa si trova un Centro visita presso il quale è possibile acquisire informazioni sul Parco e sulle possibilità che offre, oltre che acquistare le mappe dei sentieri. Il Centro dispone di una serie di pannelli interattivi sulla fauna e sulla flora del Parco. Nelle immediate vicinanze un ampio parcheggio, un ristorante e un negozio di souvenir. Gli orari del Centro visita, aperto tutti i giorni, sono 9-13 e 15.30-19 (orario ridotto d’inverno). Nei pressi del Centro visita un sentiero guidato consente di conoscere da vicino l’ambiente naturale.
Il Parco offre decine di chilometri di sentieri adatti ai più esperti e anche alle persone che non hanno confidenza con la montagna. Da Torla, paese molto frequentato all’imbocco della valle Ordesa, partono una dozzina di sentieri di diversa lunghezza che si addentrano nell’area protetta. Il sentiero più popolare è il Circo di Soasa, non particolarmente impegnativo, ma che consente (in circa 5-8 ore) di apprezzare alcune bellezze naturali di questo Parco. Ogni vallata ha le sue caratteristiche e tutte meritano di essere visitate.
Nel Parco è possibile arrampicarsi su ripide pareti, praticare il torrentismo, scendere i fiumi con i gommoni e fare speleologia. A Torla si possono reperire informazioni su queste attività.
Da non perdere
Huesca: cittadina dal ricco passato con un bel centro storico di stradine pendenti. Da vedere la cattedrale gotica, il museo diocesano con codici importanti e pala dell’altare maggiore in filigrana di alabastro, la piazza del mercato, il monastero di San Pietro il Vecchio del XII secolo, la basilica di San Lorenzo, la chiesa di San Michele del XII secolo e l’Eremo di Salas sempre del XII secolo. All’interno del Parco non esistono centri abitati.
Come arrivare
In auto: da Huesca percorrere la strada 136 sino a Sabinanigo e da qui a Biescas, dove si prende la strada 138 sino a Torla, all’entrata del Parco. Per le altre 3 vallate del Parco, proseguire per la 138 e arrivare ad Ainsa. Da qui prendere la strada per Puerto di Biella sul confine francese. Da questa strada iniziano alcune diramazioni che conducono alla valle d’Anisclo, alle Gole d’Escuain e alla valle di Pineta.
Quando andare & dove soggiornare
Il Parco è aperto tutto l’anno, da evitare il periodo da metà luglio ad agosto, i mesi migliori per osservare la fauna sono maggio-giugno e settembre-ottobre.
A Torla, Bielsa, Biescas e gli altri comuni attorno al Parco diverse opportunità d’alloggio. A Torla e dintorni si trovano quattro campeggi. Nella valle di Pineta esiste un Paratore del Turismo (albergo statale) che deve però essere prenotato in anticipo. Nel Parco vi sono diversi rifugi alpini.
Ristoranti e alimentari nei paesi limitrofi al Parco (per i centri, vedi voce precedente).
Cosa fare
Escursionismo a piedi, torrentismo, rafting e speleologia.
Non risultano esserci percorsi attrezzati per visitatori disabili.