Presentazione
Qualche informazione di base
La Repubblica Dominicana è la seconda isola più grande nelle Antille. Vicina al Tropico del Cancro, è bagnata a nord dall’Oceano Atlantico, a sud dal Mar dei Caraibi. Ha ben 650 chilometri di spiagge. Abitata anticamente dai Tainos, venne colonizzata dagli spagnoli ed è una repubblica indipendente dal 1863. La sua capitale è Santo Domingo.
Eettricità: 110-120 V e 60 Hz – Prese elettriche: tipo A (prese lamellari di tipo americano) è quindi necessario munirsi di adattatore.
Fuso orario: 5 ore in meno rispetto all’Italia; non adotta l’ora legale, quindi durante l’estate la differenza è di 6 ore.
E’ necessario il passaporto con validità minima residua di 6 mesi.
Come si raggiunge?
Da Milano esistono dei voli diretti.
Noi siamo arrivati a El Catey (a 15 minuti da Samana) con 10 ore di volo grazie alla compagnia Neos. Infatti dal 21 dicembre 2015 ad aprile 2016 è possibile raggiungere Samana tramite volo Neos Milano/El Catey.
Questo è il nuovo volo charter, che collegherà l’Italia al paradiso naturale della penisola di Samanà nel nord est dell’isola caraibica. Sarà un volo settimanale da Milano all’aeroporto El Catey operativo ogni lunedì. Si tratta di un volo diretto da Milano a Samanà, ma la rotazione completa prevede anche uno scalo a Montego Bay, in Giamaica. Per Neos la tratta su Samanà si affianca ai voli su La Romana, già operati da Neos dagli aeroporti italiani di Milano Malpensa, Verona e Roma Fiumicino. Tutto l’anno ci sono comunque con voli di linea per l’aeroporto Santo Domingo Las Americas, abbinati a un tragitto di due ore lungo l’autostrada.
Il nostro tour
Il nostro viaggio ha toccato due delle aree più affascinanti dell’isola a livello naturalistico. La Penisola di Samaná un territorio punteggiato da colline ammantate da palme, grotte, cascate e spiagge di sabbia dorata e Bayahibe, affacciata sul Mar dei Caraibi. Qui troviamo Playa Dominicus Bandiera Blu per la qualità delle sue acque e la fantastica isola di Saona.
La Penisola di Samanà
Qui troviamo coste sabbiose, parchi naturali e grotte con pitture rupestri. Senza dimenticare l’appuntamento di gennaio con le balene, che nuotano in queste acque per tutto l’inverno. E’ possibile fare escursioni in barca per l’avvistamento.
La città di Samaná è il capoluogo di provincia; Las Terrenas, invece, è il principale centro turistico, dove è possibile trovare negozi, ristoranti , bar. Se la sera volete entrare in contatto con il popolo e l’atmosfera dominicana a Las Terrenas trovati tanti bar e locali in cui bere qualcosa e magari ballare merengue.
A bordo del nostro pulmino siamo andati da Samanà a Las Galeras (quasi 30 chilometri). Osservando dal finestrino il panorama e i volti che vedevo passare è stato un vero e proprio viaggio nella vera terra dominicana. Si costeggia tanta natura, prati immensi di vegetazione e colline di palme, ma sopratutto piccoli nuclei abitati senza tempo. Qui il tempo si è fermato o sicuramente scorre molto più lento che da noi. Bambini (anche molto piccoli) che tornano da scuola da soli; Carlos ci spiega che cosi iniziano a crescere in fretta; tantissimi ragazzi sulle moto; qui viene usato come mezzo di trasporto principale e come “taxi” per recarsi da un posto all’altro. Molte case dove la vita familiare scorre mentre fuori i bambini corrono e giocano nel prato di casa. Carlos ci racconta che qui quasi tutti hanno un loro orto e quindi tutti i loro piatti sono fatti con i prodotti del loro giardino. In particolare troviamo platani, avocado, e frutta di vario tipo.
Cosa vedere e cosa fare a Samanà:
Play Rincon
E’ una delle 10 spiagge più belle del mondo. A Playa Rincón trovate ben 5km di insenatura con una spiaggia ancora incontaminata. Sabbia bianca, acque tranquille e onde placide e colori incantevoli. Provate a contare tutte le sfumature di blu che vedete!
Si trova a soli 15 minuti di macchina o di barca dalla città di Las Galeras. Una volta arrivati oltre a rilassarvi in spiaggia e a farvi una bella camminata, potrete pranzare con del pesce fresco alla griglia e una buona birra Presidente. Noi siamo stati deliziati da delle buonissime aragoste. Qui si trova anche una grande piantagione di zenzero.
Los Haitises, incontro tra mare e foresta
Il Parco Nazionale Los Haitises é uno dei gioielli della corona della rete di parchi nazionali della Repubblica Dominicana. Los Haitises significa in Taino “terreno collinare”, e il parco ospita una delle ultime foreste pluviali dell’isola. Il Parco, che ha anche un’estesa area popolata da mangrovie, ricopre un’estensione di 1600 km². Questo parco ci ha letteralmente stupiti: isolotti, mangrovie, grotte, angoli incantevoli dove il mare sembra un dipinto; aironi e pellicani in ogni angolo del parco. In questo posto si uniscono i colori del mare turchese e il verde della natura rigogliosa. Un’unione perfetta che lascia incantati.
E’ possibile avvistare tantissimi volatili, ed è facile imbattersi sia in pellicani, fregate, aironi, trampoliere e maestosi uccelli in volo. Non a casa è anche un posto dove fare birdwatching. Ne vedrete veramente tantissimi volare sopra le vostre teste. Passerete il tempo osservando sempre in alto, o scorgendo ogni sfumatura della natura lussureggiante che trovate intorno a voi. Oppure sarete li incantati a guardare come la natura può immergersi nel mare con le sue radici.
Vi sembrerà di essere in un film, magari in Pirati dei Caraibi, ci dicono infatti che qui hanno girato le scene di questo film e anche L’Isola dei Famosi.
La visita del parco si fa unicamente in barca, barche che partono dal porto di Santa Barbara alla scoperta di questo paradiso terrestre. E’ possibile poi approdare in vari punti e scendere a visitare le grotte rupestri come abbiamo fatto noi. Qui è necessario abbigliamento adeguato, scarpe comode e torcia. Al suo interno trovate pitture rupestri che raccontano la vita quotidiana delle popolazioni pre coloniali che si trovavano in questo zone. Il parco di Los Haitises, quindi, non è solo un ambiente naturale incontaminato, ma ha anche un valore di carattere storico. L’ingresso alle grotte è a pagamento. Carlos (la nostra guida) ci racconta che è possibile anche fermarsi e fare dei percorsi trekking (di livello avanzato) all’interno del parco. Deve essere un’esperienza indimenticabile. Vorrà direi che dovremmo tornare a farli 🙂
Carlos ci racconta che è talmente grande il parco e ricco di cose da vedere che fermandosi più giorni è possibile ogni volta fare un’escursione diversa e scoprire ogni lato di questo parco.
Cascata El Limón
Un’altra escursione da non perdere è l’escursione al Salto El Limón, un’ imponente cascata originata nel punto in cui le acque dell’Arroyo Chico si gettano nel Río Limón, che ricade da 50 metri di altezza creando alla base una stupenda piscina naturale. Piscina naturale in cui è possibile tuffarsi alla fine dell’escursione. E vi assicuro che non vedrete l’ora di scoprire cosa si trova alla fine della vostra escursione e la prima cosa che farete dopo essere rimasti incantati è tuffarsi in queste acque fresche.
Si arriva al punto di partenza dove vi è anche un bar ristoro e Carlos ci racconta che qui è possibile anche fare l’escursione abbinata ad un pranzo tipico.
Se ha piovuto i giorni precedenti la strada presenta molto fango, è quindi meglio chiedere gli stivali che vi verranno forniti dagli organizzatori. L’escursione di può fare a piedi o a cavallo. Noi l’abbiamo fatta a cavallo. Mezz’ora di cavallo guidati da una persona del posto che guida il cavallo durante il percorso, verifica che la persona (cioè voi) non abbiate paura e che tutto fili liscio. Il percorso è tranquillo salvo qualche salita o discesa che il cavallo gestisce benissimo ma chi si trova sopra, se non esperto, potrebbe aver paura. Un percorso chi si sviluppa in questa foresta piena di piante di cacao e mango. Si arriva poi ad un punto dove il cavallo viene lasciato e si prosegue per un altro quarto d’ora a piedi. Percorso molto tranquillo, fate solo attenzione con il fango a non scivolare.
Tutta questa fatica sarà ben ripagata dallo spettacolo che vi troverete davanti, da togliere il fiato. Una maestosa cascata che sbuca dopo km di natura, piante e foresta. Colori trasparenti e voglia di tuffarsi! Ed ora il meritato bagno potete farlo!
Il ritorno avviene sempre prima a piedi e poi a cavallo. Noi abbiamo fatto l’escursione alle 4 di pomeriggio dove il sole inizia un pò a calare. Consiglio di farla al mattino e tornare per pranzo al ristoro dove potete fermarmi e rifocillarvi. L’escursione vi occuperà almeno mezza giornata.
Cayo Levantado
E’ un piccolo isolotto non abitato di circa 1 km quadrato al largo della costa di Samanà, nel nord est della Repubblica Dominicana. Si raggiunge facilmente in barca dal porto di Samanà. Noi ci siamo arrivati dopo il giro al Parco di Los Haitises. Anche qui si trova una delle spiagge tra le più belle di Samana. Cayo Levantado è una piccola isola nella Bahia di Samanà con spiagge paradisiache. Quando si dice infatti posto paradisiaco, credo che Cayo Levantado sia l’esempio preciso di questa definizione. Sabbia cristallina, acque trasparenti e tranquille, e all’interno invece tanta vegetazione e palme. E dopo un pò di sole e un bagno in queste acque trasparenti e giusto qualche foto per non perdere nessun momento di questo paradiso potete fare un giro per i negozietti che si trovano all’interno dell’isola e mangiare in qualche ristorantino carino. Anche qui potete trovate dell’ottimo pesce, riso, pane di cocco (buonissimo) e se volete anche del pollo.
La Repubblica Dominicana vi stupirà
Rimarrete incantati dal sole che tramonta sulle onde, cosi come dall’alba che dona colori particolari al cielo.
Le sue spiagge bianche vi lasceranno senza parole, cosi come in ogni luogo in cui soffermerete il vostro sguardo i paesaggi vi sembreranno dei “set” o delle “cartoline” perfette. Come quelle presente sui depliant turistici o quelle che mandate ai vostri amici per fargli invidia; ma sarà tutto vero e di fronte a voi.
Ovunque sentirete musica e sarete avvolti da uno spirito di allegria. E’ questo che contraddistingue il popolo dominicano e che accompagnerà la vostra vacanza lì.