Fare rete per la sicurezza: qualche consiglio utile

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Spunti e consigli sul tema della sicurezza del viaggiatore e dell'ospite...

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La sicurezza in viaggio è un tema molto ampio, lo abbiamo affrontato più volte con i 10 capitoli della guida Viaggio In Montagna, raccontando della sicurezza degli animali in viaggio, parlando della sicurezza dell’imbarcazione dei diving e affrontando sempre il tema come un must per chi viaggia e per chi lavora nel settore. Conoscere, condividere, aggiornarsi ed essere ben informati è sempre una necessità per chi opera con il pubblico e a volte basta davvero poco per rendere chi ci sta vicini più sicuro.

Per questo e per tanti altri motivi siamo finito a fare un corso per l’utilizzo del defibrillatore laico: io personalmente perchè quando ho preso il primo di vari brevetti di soccorso non potevo avvalermi perché ancora non esisteva e perché ero curioso di scoprire di più di questa recente tecnologia.

Perché dotare la propria attività di un defibrillatore laico?

Devo dir che quando sono apparsi sul mercato inizialmente ero un pò diffidente: tanta pubblicità, la corsa a dotare ogni dove di questo strumento e il fatto che per me fosse uno “strumento sacro” a bordo del mezzo, lo potevano usare solo i chirurghi o gli anestesisti e non noi operatori, mi avevano acceso qualche campanella. E un pò  ci avevo visto giusto, pare, ma l’avvento e la rapida diffusione di questa tecnologia ne hanno permesso un rapido sviluppo trasformandolo in uno strumento molto più complesso e utile rispetto al mero defibrillatore e la sua storia mi è piaciuta molto. 

Innanzitutto è uno strumento socialmente utile. Chi si dota di questo apparato può segnalarlo alla ASl che provvederà a mapparlo, trovate la mappa sotto a questo articolo, rendendolo così disponibile in caso di emergenza a chiunque sia in grado di usarlo. Questo significa diventare una sorta di piccolo presidio locale che, in caso di emergenza, può essere raggiunto per dotare il personale di uno strumento salva vita indispensabile. Per chi è abilitato all’uso esiste anche un’apposita app, Daedove, attraverso la quale si può consultare la mappa dei DAE in tutta Italia. E’ comunque una informazione a conoscenza del 188 e, in caso di emergenza, sarà lo stesso numero di emergenza a provvedere ad informarvi su dove sia reperibile in caso di necessità.

E, soprattutto visto la diffusione che questa tecnologi a ha sempre di più la si può considerare utile solo se sempre più persone saranno addestrate al suo utilizzo e a mettere in pratica tutto ciò che si deve fare in caso d’infarto. Un corso costa 40/50 €, essere in grado di salvare una vita (e magari averlo anche fatto) non ha prezzo. In ogni caso spero e penso che prima o poi diventerà un obbligo per tutte le strutture a contatto con il pubblico, se già le palestre hanno aperto questa strada bar e alberghi dovrebbero seguire l’esempio.

Più in generale ciò che mi ha colpito in questa versione del defibrillatore è la sua potenza come strumento diagnostico: vero è che sarà lui a decidere il voltaggio della scossa e non voi ma altrettanto vero è che dal primo momento inizierà a raccogliere dati e informazioni che saranno di vitale importanza in tutti i momenti successivi del soccorso, sia che si tratti di un infarto che di un arresto cardiocircolatorio.

Facilitare il lavoro dei soccorsi: where are u

Questa app è un must per tutti: averla installata e configurata (questo il sito del progetto) significa non solo agevolare la vostra individuazione in tutte le zone dove il 118 fornisce la geolocalizzazione ma anche fornire già i vostri riferimenti, fatto che porta l’interlocutore ad essere certo di chi siate e della veridicità di quanto comunicate (pensiamo per un minuto, in religioso silenzio, alla telefonata disperata di Rigopiano ai soccorsi) e semplifica la vita, nel caso siate voi a dover essere soccorsi, per contattare i vostri contatti d’emergenza.

Tutte queste informazioni si configurano dalla app che viene attivata a sua volta automaticamente componendo il 112. Questo consente di attivarla anche con il telefono in blocco, grazie alla funzione chiamata d’emergenza, e aiuta l’operatore ad essere ancora più rapido ed efficiente.

Comunicazioni d’emergenza di gruppo: addio whatsapp, benvenuto zello

Abbiamo iniziato recentemente a testare e provare sul campo le potenzialità di questa app: la differenza rispetto a tutte le app a cui siamo abituati e il real time della comunicazione anche  a telefono bloccato.  Sembra banale ma chi come me non ama whatsapp magari apre dopo ore un messaggio ricevuto, se poi c’è un file audio da ascoltare anche dopo giorni anche e perché è uno strumento sempre più abusato con gruppi a cui ti iscrivono contro la tua volontà.

A differenza di altri strumenti Zello consente invece una comunicazione real time uno ad uno o uno a tanti e la possibilità, qualora l’interlocutore non sia connesso, di fargli ascoltare in un momento successivo il messaggio che gli è stato inviato. Utile nei ristoranti per garantire efficaci comunicazioni tra cucina e camerieri è ideale negli alberghi, soprattutto con tanto personale, per essere integrato con gli strumenti di lavoro, essere spento quando il personale non è in servizio garantendo privacy e discrezione e poter essere attivato con la funzione “Zello me” in caso di emergenze come un cercapersone. Il sistema vi avviserà della richiesta urgente e aprendo la app sarà possibile rispondere 

Inoltre zello è una app che sta diventando sempre più diffusa in protezione civile e in vari altri reparti: ho dotato la mia auto di una radio zello che consente di parlare con casa dal veicolo senza togliere le mani dal volante e oltre ai miei vari canali di radioamatori ho aggiunto quello di radioamatoriTM emergenza.

Anche sulla loro rete è possibile iscriversi, ricevere un nominativo radio per zello (che vi rende riconoscibile agli altri membri) e interagire con il canale. Quando si fanno escursioni in montagna, in zone dove non sempre il cellulare ha una copertura sufficiente per telefonare, la radio zello garantisce di poter interagire con canali presidiati dove qualcuno potrà darvi risposta. Per registrarsi basta compilare questo form.

Sempre loro l’iniziativa di costituire un canale dedicato sol alle donne per le donne, radioamatrici: trovate il neonato gruppo facebook qui.

L’idea è di dare uno spazio amministrato da delle moderatrici a disposizione delle donne che non sempre trovano sui canali radio noti il giusto spazio per loro. Questo canale vuole essere un luogo sicuro, anche di sera, per chi rientrando a casa e non sentendosi al sicuro voglia interagire in viva voce con un interlocutore reale. Anche perché la sola presenza di una radio, anche se sul cellulare, diventa un forte deterrente per un malintenzionato: lo sa una delle nostre redattrici che, tanti anni fa, venne aggredita a Venezia mentre attraversava un parcheggio per recarsi a cena fece finta di avere una radio, anche se era solo un vecchio telefono etacs con l’antenna estraibile, il che bastò a spaventare il ladro mettendolo in fuga e a salvare la borsetta.

Zello è un valido alleato sia per le guide alpine, che possono interagire con il proprio gruppo e i loro telefoni cellulari in pochi secondi di configurazione se senza scambiarsi i numeri, sia per le guide turistiche: invece di ingombranti cuffie da sanificare, apparati da ricaricare e oggetti vari gli basta far scaricare al app agli iscritti all’evento e accettarli sul loro canale, potranno godersi in diretta ogni parola senza perdersi nulla e usando il proprio cellulare.

La condivisione della posizione GPS su google maps.

Quando partiamo per i nostri viaggi abbiamo l’abitudine di abilitare la condivisione della nostra posizione con i parenti: questo consente loro di poter aprire google maps e sapere dove siamo. Lo stesso facciamo in una delle nostre strutture, il Borgo Zen, dove l’ospite può chiedere la condivisione dell’utente della reception per essere assistito se si perde arrivando al Borgo o mentre è in escursione. Semplicemente aprendo google maps dopo aver fatto login con il proprio account è possibile vedere fisicamente i punti delle persone con le quali si è condivisa la posizione e, usando l’apposito comando da mobile, raggiungerle o farsi raggiungere guidati dal GPS di google. 

In questo strano periodo che ci ha obbligati  a non viaggiare ne abbiamo approfittato per tornare a fare un pò di volontariato e ricominciare a studiare: anche quello lo consiglio a tutti, ogni tanto dedicarsi a perfetti sconosciuti impegnando un pò del proprio tempo in qualcosa di utile fa star bene mentre ci si prepara al prossimo viaggio.

La mappa DAE in Italia:

Mauro Lattuada

Amo viaggiare in luoghi dove non vanno in troppi, amo la montagna ed il mare, nuoto e volo volentieri e tiro con l'arco olimpico. Sono operatore DAE Laico e operatore di primo livello di Protezione civile

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