Presentazione
Il Parco nazionale di Göreme (Göreme Milli Parklar in Turco) venne aggiunto ai patrimoni dell’umanità dell’UNESCO nel 1985.
Il parco
Nel 1986 è stato istituito a Goreme un Parco nazionale storico per tutelare e sviluppare gli elementi culturali presenti sul territorio dal punto di vista scientifico e turistico. La gestione del Parco dipende soprattutto dalle comunità locali e dalla loro capacità di mantenere nel tempo i loro tradizionali stili di vita e la loro storica attività agricola. Per tutelare i diversi aspetti del Parco, è stata creata la zona 1, centrale, strettamente protetta che include i principali elementi storici dell’area. La zona 2 forma una area cuscinetto attorno alla precedente, qui vengono consentite (regolate) tutte le attività agricole.
La vallata di Goreme è un pianoro eroso all’interno di una regione vulcanica precedentemente attiva. Circa 30 milioni di anni fa i vulcani intorno a questa zona eruttarono lava e fango ricoprendo la piana circostante. Nel tempo questo materiale si è compresso formando il tufo, una soffice roccia vulcanica che venne erosa dagli agenti atmosferici come l’acqua e il vento, creando delle forme rocciose alquanto bizzarre. Attualmente il vicino vulcano Erciyas Dag è quiescente, anche se periodicamente vengono segnalate scosse di terremoto.
La Cappadocia storicamente ha un ruolo particolarmente importante come uno dei maggiori centri del Cristianesimo. Nella regione vi sono più di 1000 chiese e monasteri. I cristiani decisero di rifugiarsi qui per la lontananza dell’area dai principali centri e per la facilità con cui potevano essere costruite città sotterranee e altre strutture difensive. I più gravi problemi del Parco sono i seri danni causati dall’erosione dell’acqua e del vento e dalle scosse di terremoto alle chiese e ai dipinti. Crolli di muri non sono inusuali nelle più remote abitazioni di pietra del Parco. A questo bisogna poi aggiungere la presenza turistica che sta diventando sempre più massiccia nella zona (oltre 600 000 persone all’anno).
La visita
Non esiste un centro visita del Parco. A circa 1,5 km da Goreme si trova l’ingresso del Goreme Acik Hava Muzei, il museo all’aperto che racchiude la maggior parte delle chiese per le quali l’area è famosa. L’ingresso è a pagamento.
Le vallate della Cappadocia, tra cui quella di Goreme, sono affascinanti per l’esplorazione a piedi, ma la natura tortuosa del terreno e la mancanza di mappe adeguate, possono rendere difficili i percorsi fuori dai tracciati. Il canyon di Ilhara è uno dei migliori posti della zona per camminare; un’altra meta apprezzata dagli escursionisti è la salita del vulcano Ercyes: la vista dall’alto è impressionante. Su questo monte ci sono addirittura delle strutture sciistiche grazie al buon innevamento invernale.
Secondo alcuni, il modo migliore per visitare il Parco è a dorso di mulo. Diverse agenzie organizzano escursioni di questo tipo, di un giorno o più lunghe.
Un altro modo (più costoso) di esplorare il territorio e averne un immediato colpo d’occhio è a bordo di una mongolfiera.
La natura
I terreni agricoli, i frutteti e la coltivazione della vite predominano nel paesaggio della regione che ospita comunque 110 specie endemiche di piante.
Diversi mammiferi popolano la zona (anche se non sono facili da avvistare): il lupo, la volpe, la lontra, il tasso, la lepre e la martora. Tra gli uccelli vari esemplari di falchi, quaglie e colombe.
Da non perdere
- Derinkuyu: città sotterranea articolata su 12 livelli, a cui si accedeva solitamente grazie a stretti pertugi che si trovavano nei cortili delle case.
- Kaymakli: città sotterranea risalente al VI secolo; stanze, scale, stretti corridoi, stalle cappelle e silos che ospitavano migliaia di persone durante le scorrerie arabe, si nascondevano sotto un villaggio apparentemente normale.
- Uchisar: fortezza scavata in uno sperone di roccia.
- Barbara Kilisesi (chiesa piccola): dell’XI secolo con pianta a croce e cupola centrale sorretta da due colonne.
- Elmasi Kilise (chiesa della mela): il nome deriva probabilmente da un oggetto tondo tenuto in mano all’arcangelo Gabriele, raffigurato sopra la navata centrale di questa chiesa del X secolo, che ha nove cupole sorrette da quattro colonne.
- Karanlik Kilisesi (chiesa oscura): chiamata così perché non penetra la luce e gli affreschi, considerati i più belli e i meglio conservati dell’area, devono essere visti con l’aiuto di una torcia elettrica.
- Tokali Kilise (la chiesa della fibbia): la più grande dell’area, formata dalla chiesa vecchia (X secolo) e da quella nuova (XI secolo), che sono state sovrapposte; affreschi sulla vita di Cristo adornano ambedue gli edifici.
- Yilanli Kilise (chiesa del serpente): presenta raffigurazioni non solo legate alla vita di Cristo: sono rappresentati infatti Sant’Onofrio, Sant’Onesimo, San Giorgio, l’imperatore Costantino con la madre Sant’Elena.
Info
In autobus: Goreme è collegata ogni mezz’ora con Nevschir da cui si raggiunge ogni località del paese.
Tutto l’anno, il periodo migliore è la primavera e da metà settembre alla fine di ottobre.
A Goreme camping e 60 pensioni.
Numerosi ristoranti a Goreme.
Escursionismo a piedi e in bicicletta.
Non sono previste strutture del Parco per visitatori disabili.
Foto di Hans Braxmeier da Pixabay