Presentazione
Per il WWF è uno dei 35 Priority Places del Mondo dove concentra particolarmente le attività di conservazione per la sua ricchezza in biodiversità. Scopriamo perché!
Il Triangolo dei Coralli in cifre
1. Il Triangolo dei Coralli (Coral Triangle), è il Centro Mondiale della Biodiversità Marina; è una zona di 6.000.000 chilometri quadrati che si estende tra Indonesia, Malesia, Filippine, Papua Nuova Guinea, Timor Est e le Isole Salomone. Il Triangolo dei Coralli comprende porzioni di 2 Regioni Biogeografiche: la Regione Indonesia -Filippine e la Regione del Pacifico Sud Occidentale.
2. 605 delle specie di coralli del Pianeta (complessivamente il 76% delle 798 specie di coralli esistenti sulla Terra ) si trovano nel Triangolo dei Coralli , la più alta diversità corallina del mondo.
3. L’epicentro di tale diversità di corallo si trova nella penisola Bird’s Head di Papua Indonesi, che ospita ben 574 specie ( il 95 % del’intero Triangolo dei Coralli e il 72 % del totale mondiale). L’arcipelago di Raja Ampat, nella provincia indonesiana di Papua, è l’”occhio” della biodiversità corallina del mondo, in quanto ospita ben 553 specie di coralli!
4. Nel Triangolo dei Coralli vivono 15specie di coralli endemiche (specie trovate in nessun altro posto al mondo) di questa area e altre 41 specie endemiche del continente asiatico.
5. Il Coral Triangle ospita più specie di barriera corallina di qualsiasi altra parte del mondo : complessivamente 2.228 (corrispondente al 37% delle specie di pesci di barriera corallina esistenti al mondo (6000 specie) e il 56% dei pesci di barriera corallina nella regione Indo -Pacifico (4.050 specie) .
6. L’8 % (235 specie) dei pesci della barriera corallina del Triangolo dei Coralli sono specieendemiche. All’interno del Triangolo dei Coralli, quattori aree sono particolarmente alti livelli di endemismo ( Piccole Isole della Sonda , Papua Nuova Guinea – Isole Salomone, la Penisola Bird’s Head e le Filippine Centrali) .
Le tartarughe marine
7. Sei specie su sette esistenti al mondodi tartarughe marine (tra cui la liuto), si trovano nel Triangolo dei Coralli, inparticolare nella parte settentrinale della penisola Bird’s Head (Regione Waigeo), in Papua (Indonesia), nella Regione Lea (Papua Nuova Guinea) e nelle isole Solomone.
Cetacei
8. Il Triangolo dei Coralli è frequentato dalla balenottera azzurra, l’animale più grande esistente sulla Terra.
9. Altri grossi cetacei che frequentano il triangolo dei coralli sono il capodoglio (che si trova in tutte le acque del Triangolo dei Coralli e nel Mare di Savu), diverse specie di delfini , focene e il dugongo, animale in via in via di estinzione.
Le Persone e le Comunità locali
10. Le risorse del mare del Triangolo dei Coralli sostengono oltre 120 milioni di persone e forniscono cibo alle comunità locali della costa e ad altre milioni di persone in tutto il mondo. La regione detiene anche incredibile diversità culturale. Ci sono oltre 2.000 lingue parlate in questa zona e tutte queste culture condividono un forte legame con il mare. I paesaggi spettacolari e le ricchezze naturali del Triangolo dei Coralli ci fanno però dimenticare i problemi che affliggono questa magnifica zona:
– Barriere coralline sovra- sfruttate. Con una popolazione in crescita e la povertà checolpisce tutto il Sud-est asiatico, le barriere coralli sono eccessivamente sfruttate dalle attività di pesca e distrutte da alcuni metodi brutali come l’utilizzo di esplosivo e di velenoper catturare i pesci. Mentre la deforestazione imperversa in tutta la regione denudando il territorio, i corsi d’acqua trasportano nelle aree costiere grandi quantità di sedimenti provenienti dal terreno non più protetto dagli alberi delle foreste, che soffocano così le barriere. La costruzione di strade, di aeroporti, di canali, di porti, di edifici (molti per scopi turistici) non fanno che aggravare la situazione.
-Il cambiamento climatico e lo sbiancamento dei coralli. Attraverso icambiamenti climatici, le temperature superficiali del mare hanno causato gravi e frequenti fenomeni di sbiancamento dei coralli. El Niño, l’evento meteorologico che si verifica periodicamente a causa dell’innalzamento delle temperature dell’Oceano Pacifico e i cui effetti -dicono gli scienziati – vengono estremizzati dal Cambiamento del clima, ha provocato nel 1997-1998 il più grande fenomeno di sbiancamento dei coralli mai registrato in tutto il mondo. Si stima che nel sud est asiatico, il 18 % delle barriere coralline della regione siano state danneggiate o distrutte in questo modo.
– stock ittici sull’orlo dell’estinzione: tonni, squali,tartarughe e pesci di barriera vengono catturati a livelli insostenibili .
Arrivare alla radice del problema
La rapida crescita economica, la cattiva gestione dell’ambiente marino, la mancanza di volontà politica, la povertà, l’alta domanda da parte del mercato e il disprezzo per le specie rare e minacciate … queste sono le forze che stanno spremendo e prosciugando la ricchezza del Trangolo dei Coralli.
Tutto questo limita le nostre possibilità di realizzare il pieno potenziale di sviluppo sostenibile delle risorse costiere della regione. E ogni anno che passa , l’ opportunità per salvare il Triangolo dei Coralli si sta rapidamente riducendo.