Presentazione
Il 1980 è sicuramente un anno chiave: la Regione Piemonte istituisce la maggior parte dei Parchi e delle Riserve Naturali, che formeranno il Sistema delle aree Protette Regionali, antesignano della attuale Rete Natura 2000. Nascono in quell’anno la Riserva di Chianocco, i Parchi naturali dei Laghi di Avigliana, dell’Orsiera Rocciavrè, del Gran Bosco di Salbertrand e della Val Troncea, Nel 1998 si aggiunge la Riserva di Foresto. In seguito all’Ente di gestione saranno affidati anche i SIC del Rocciamelone e delle Oasi Xerotermiche della bassa val Susa.
I Laghi di Avigliana sono di origine glaciale; dopo un progressivo inquinamento delle acque si è verificata con altrettanta progressività una ripresa dell’ittiofauna che è caratterizzata da specie prevalentemente eutrofiche; l’area umida della Palude dei Mareschi e dei laghi Grande e Piccolo è frequentata in ogni stagione da centinaia di uccelli di molte specie diverse, sia stanziali sia migratrici.
L’Orsiera Rocciavrè, il Gran Bosco di Salbertrand e la Val Troncea proteggono aree prevalentemente alpine che ospitano molti esemplari di fauna tipica: stambecchi, camosci, cervi, caprioli, lupi, aquile, fagiani di monte, pernici bianche e tanti altri. Sono territori con una lunga storia, testimoniata da costruzioni imponenti e affascinanti come la Certosa di Montebenedetto, il Forte di Fenestrelle, il Colle dell’Assietta e le Miniere del Beth, inserite nei confini delle aree protette per maggior tutela e valorizzazione.
La Riserva dell’Orrido di Chianocco ha un clima tipicamente mediterraneo tanto da ospitare l’unica stazione spontanea di leccio in Piemonte; per la stessa ragione sulle sue ripide pareti nidificano il corvo imperiale, il falco pellegrino, il gheppio e la taccola.
La Riserva dell’Orrido di Foresto tutela il ginepro coccolone, un’altra specie tipicamente mediterranea, favorita dal clima caldo e asciutto; le sue assolate bastionate calcaree sono l’habitat ideale di molti rapaci come poiane, gheppi, sparvieri, bianconi e il maestoso gufo reale.
I SIC Rocciamelone e Oasi xerotermiche della bassa Val Susa preservano habitat e specie caratteristici, riconosciuti dall’Unione Europea come rari, particolarmente rappresentativi o molto localizzati, e individuati ai sensi delle Direttive “Uccelli” (1993) e “Habitat” (1997).
La Valle di Susa
E’ una delle poche valli alpine orientata in direzione ovest-est. Questo fattore, unito alla escursione altitudinale di oltre 3000 metri dal fondovalle alle vette più alte, favorisce l’eccezionale biodiversità di questo territorio. I due versanti hanno insolazione, clima e conseguentemente habitat, opposti, permettendo così la sopravvivenza di specie animali e vegetali molto varie. Lo confermano più di 2000 specie di piante, di cui 50 orchidee spontanee (delle 120 italiane), oltre 130 uccelli stanziali o migratori, e migliaia di mammiferi e insetti che abitano la valle di Susa.
La varietà continua anche in ambito geologico: si trovano luoghi con presenza di basalto (sopra Cesana Torinese) alternati a zone calcaree (Monte Seguret e Orrido di Foresto), oltre ai tipici serpentini, meglio conosciuti come “pietre blu”, utilizzate per la tipica copertura delle case con i tetti a “lose” e per le decorazioni della Torino risorgimentale e barocca. Il grande ghiacciaio dell’era quaternaria ha piallato la valle costruendo al suo imbocco il cordone morenico tra Avigliana e Rivoli.
La Val Susa mantiene vaste porzioni di territorio integro e di natura selvatica, sia dentro sia fuori dalle aree protette, nonostante la presenza di molte infrastrutture turistiche e di trasporto (stazioni turistiche, impianti sciistici internazionali, una ferrovia transalpina, due strade statali, un’autostrada con relativo traforo alpino, dighe, impianti idroelettrici ed elettrodotti.
La Valle Chisone
La Val Chisone è segnata da un clima continentale, con significative escursioni termiche, che sopra i 1500 m diventa tipicamente alpino.
Il territorio è caratterizzato da intense fioriture in primavera, da pascoli rigogliosi in estate, dai colori intensi dei boschi in autunno e dal fascino delle cime innevate in inverno, che invitano a visitare queste montagne in ogni stagione dell’anno.
La Val Sangone
La Val Sangone è una valle alpina situata nella parte occidentale del Piemonte. Prende il nome dal torrente che la percorre, il Sangone.
Le cime più rilevanti sono il Monte Robinet (q.2.679), il Monte Rocciavè (q.2.778) ed il Monte Salancia(q.2.088).
Il territorio dell’alta valle è compreso nel Parco Naturale Regionale Orsiera Rocciavrè e scendendo dalle prealpi il territorio degrada trasformandosi in un susseguirsi di colline dall’andamento irregolare. Il suo bacino è impostato su antiche formazioni geologiche dell’era paleozoica (in particolare gneiss,calcescisti e micascisti) e gran parte della superficie è coperta di boschi,faggi e castagni,habitat ideale del capriolo e del cinghiale e regno incontrastato dei funghi.
La zona cominciò a popolarsi nei tempi remoti e, presumibilmente,in occasione del ritirarsi degli imponenti ghiacciai che occupavano la valle,il clima diventò più mite e si prosciugarono i vasti allagamenti della pianura alle falde dei monti.