Scegli bene il souvenir! Ama la Natura anche quando sei in vacanza!

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Opinione dell'esperto

Una vacanza può costare cara all’ambiente quando, in vena di acquisti, si comperano souvenir realizzati con specie animali o vegetali...

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Una vacanza può costare cara all’ambiente quando, in vena di acquisti, si comperano souvenir realizzati con specie animali o vegetali in via di estinzione, contravvenendo così la Convenzione di Washington, meglio conosciuta con il solo acronimo inglese CITES.

E’ uno dei trattati più importanti, creato per cercare di porre un freno al dilagante ed eccessivo commercio di animali, piante loro parti e prodotti derivati. Oltre 175 Stati che l’hanno ratificata, impegnandosi ad applicarla e a farla applicare. Attualmente il commercio internazionale di più di 30.000 specie animali e vegetali è controllato da questa convenzione.

Il turismo rappresenta un importante veicolo di commercializzazione di specie in pericolo: migliaia di varani, camaleonti, boa, pitoni, rane tropicali e piante protette hanno varcato le frontiere europee nascosti in valigie. A livello mondiale il commercio di animali, piante loro parti o prodotti raggiunge cifre incredibili, un giro d’affari che è il terzo nel mondo dopo droga e armi. Ogni anno si commerciano illegalmente prodotti per un valore stimato tra i 7,8 e 10 miliardi di euro.

Come quellio della droga, ne segue infatti molto spesso le stesse rotte e gli stessi canali o è tanto intrecciato con questo che non sono stati rari i casi al mondo di animali imbottiti di droga o il ritrovamento di droga nelle casse di serpenti. Abbastanza sicuro come posto, chi infatti infilerebbe la sua mano dove si annidano cobra o pitoni?
L’Unione Europea  si è dotata  del Regolamento Comunitario n. 338 del 1997 e successivi, con cui  ha reso uniforme l’applicazione della CITES in tutti gli stati parte dell’Unione, rafforzando i suoi sistemi di controllo e migliorando i principi di conservazione per le oltre 37.000 specie di animali e di piante incluse nei suoi quattro allegati, regolandone strettamente il commercio.
Chi viene pizzicato al rientro delle vacanze con souvenir proibiti potrebbe pentirsene amaramente: tentare di portare nell’Unione Europea il pettinino di tartaruga acquistato nei Caraibi o la statuetta di avorio comprata ad Hong Kong, le conchiglie, le madrepore o la collanina di corallo comprate in oriente, può comportare il rischio di una multa che può raggiungere anche qualche migliaia di euro.
Chi gira per il mondo si sarà reso conto che, in molti casi, animali, piante e loro parti e prodotti vengono legalmente venduti nelle più popolari località turistiche. A volte, però. può succedere che quel commercio sia illegale e che quanto esposto nella vetrina di questo o quel negozio sia o appartenga ad una specie in pericolo di estinzione.
E’ ben essere a conoscenza del fatto che la loro importazione potrebbe essere vietata oppure, se si tratta di un commercio legale, potrebbero comunque esserci dei problemi per fare entrare queste merci nel nostro paese perché per le specie in CITES servono speciali permessi e certificati.

 

Roberto Furlani

Triestino di nascita e milanese di adozione, sono titolare del portale "Il Piacere del Viaggio" , associato all'agenzia di viaggi & tour operator "Evolution Travel".  Per 15 anni  sono stato  il Responsabile dell'Ufficio Turismo del WWF Italia coordinando, tra l'altro, il Blog di WWF NaTuRe (Natura e Turismo Responsabile) e il network "Le Fattorie del Panda".

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