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Comportamento, comunicazione e vista del cavallo
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Il comportamento del cavallo domestico, pur riflettendo quello dei cavalli primitivi, è stato in parte modificato dall’uomo nel corso dei millenni....
Comportamento
Il comportamento del cavallo domestico, pur riflettendo quello dei cavalli primitivi, è stato in parte modificato dall’uomo nel corso dei millenni. Tuttavia è giusto ricordare che in alcune parti del mondo vi sono cavalli tenuti in condizioni semi-selvatiche (ad esempio i cavalli selvaggi dell’Aveto, i cavalli bradi della Maremma o quelli della Camargue, in Francia). In essi l’antico comportamento equino riemerge e può essere studiato.
Il cavallo si muove naturalmente con tre diverse andature: il passo, il trotto e il galoppo e durante la corsa l’animale è capace di compiere salti, scavalcando ostacoli.
Il cavallo può restare fermo in piedi per diverso tempo, e anche dormire, grazie a una particolare conformazione delle ossa degli arti, per cui può rilassare i muscoli pur tenendo rigide le zampe. Talora i cavalli riposano sdraiati su un fianco e ciò è frequente soprattutto nei puledri e nelle femmine.
Quando due cavalli si incontrano per la prima volta, compiono tutta una serie di esplorazioni: si annusano la bocca, il petto, i posteriori, spesso con un rituale caratteristico.
Come si è detto precedentemente i cavalli (se in libertà) vivono in gruppi familiariformati da uno stallone, sette o otto giumente e i puledri.
In questi gruppi domina il maschio che guida il branco e lo difende da altri maschi. La difesa e la lotta per aggiudicarsi il branco avviene tramite duelli con morsi e calci inferti con le zampe posteriori. Negli allevamenti, se vi sono gruppi formati da sole giumente, è usuale che una di esse divenga capobranco.
Comunicazione
I cavalli possono comunicare tra di loro in vario modo. Già attraverso l’odore segnalano il loro sesso agli altri (del resto è noto che il cavallo ha un buon olfatto tanto da riconoscere l’odore di casa propria). Vi sono anche messaggi di tipo visivomediante particolari atteggiamenti come l’aprire in un dato modo la boccao il tirare indietro le orecchie. Questa mimica è condivisa con gli altri equidi (es: la zebra).
Il cavallo inoltre comunica con messaggi sonori che possono essere distinti in tre tipi principali: il nitrito, una sorta di grugnito e infine un grido piuttosto acuto, prodotto in particolare durante i duelli. Mediante questi suoni il cavallo esprime determinate condizioni interne ovvero segnala ad altri cavalli qualcosa.
Vista
Ci si deve al riguardo ricordare che gli antenati del cavallo vivevano nella prateria, ambiente aperto, senza molti rifugi. Per questo, nel corso della propria evoluzione, il cavallo, oltre alle grandi dimensioni e agli arti atti alla corsa, ha potenziato la vista. L’animale ha infatti grandi occhi con un campo visivo che abbraccia una notevole porzione di spazio e che soprattutto non varia molto quando il cavallo abbassa la testa per brucare. Inoltre questi occhi consentono di avere a fuoco oggetti sia vicini che lontani