PiuDiving: guida alla gestione delle attività subacquee

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Continua la nostra guida sui diving, ecco il terzo punto: snorkeling & immersioni e ancoraggio. ...

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Quale è il problema?

In diverse zone turistiche costiere, in particolare dove sono presenti barriere coralline, l’ambiente marino può essere sotto stress a causa delle attività subacquee in superficie o in profondità. La presenza costante di gruppi più o meno piccoli di persone nelle acque basse o in altre zone dove la profondità dell’acqua è minima, può portare al degrado dell’ambiente. Subacquei e snorkelisti con poca esperienza o, in alcuni casi, irresponsabili,  possono con il loro comportamento  distruggere coralli o rocce e altri organismi sessili, ancorati cioè sulle rocce e non in grado quindi di muoversi dal substrato a cui sono attaccati. Basta quindi il movimento delle  pinne, il contatto  con le mani o con altre parti del corpo (quando, ad esempio, si cerca di  resistere alla corrente, attaccandosi a uno scoglio o a un corallo, o quando ci si avvicina troppo per scattare una immagine) per  provocarne la rottura. Tutte queste azioni portano inevitabilmente al deterioramento dell’ambiente,  magari già in sofferenza per altri motivi (vedi i casi precedenti).

Che cosa puoi fare

Sii in regola Il dive master e tutti i suoi aiutanti devono essere dotati dei necessari brevetti e permessi richiesti  dalle normative esistenti per la gestione delle attività di immersione e degli specifici brevetti (immersione in notturna, su relitti  etc).
Rapporto sub/Istruttore Il gruppo  per una  immersioni guidate non deve superare 8 subacquei. Con più di 8 subacquei devono essere  organizzati ulteriori gruppi di non più di 8 subacquei. È auspicabile che in presenza  di sub con esperienze diverse, vengano formati dei gruppi omogenei. In caso di immersioni in ambienti particolarmente delicati, quali grotte, aree archeologiche, aree marine protette, immersione notturna ,  il rapporto può scendere a 1:4.
Gestione dell’emergenza  Il diving center è in possesso di una procedura scritta, conosciuta, condivisa da ogni componente dello staff del diving, (che è stato a riguardo opportunamente formato),  per rispondere in modo appropriato alle emergenze che dovessero insorgere. Le procedure devono individuare e definire azioni di mitigazione e annullamento di pericoli e rischi presenti e potenziali per i clienti e il personale, tra cui:
(a) procedure di soccorso per subacquei, in acqua, e per fare fronte a emergenze di superficie;
(b) procedure per richiamare in barca i sub;
(c) le procedure per cercare dei sub eventualmente dispersi;
(d) le procedure per contattare nel minor tempo possibile aiuti esterni.
Tutto il personale del diving  è specificatamente formato e ogni 6 mesi vengono effettuate delle attività di formazione di aggiornamento e di ri-allinemento del personale alla procedura stessa.

Competenze del dive master.

Ogni dive master del diving deve possedere una perfetta  conoscenza e comprensione delle caratteristiche e dei rischi legati ai diversi siti di immersione utilizzati  dal diving center. L’immersione deve essere adatta alle capacità e alle competenze dei sub che  la effettuano.
Briefing pre- immersone. Prima di ogni immersione, ogni dive master e i loro assistenti valutano le  capacità e le competenze dei subacquei del gruppo  e organizzano un briefing che tiene conto dei seguenti aspetti: • meteo • visibilità sott’acqua • esperienza richiesta  • attività realizzabile rispetto alla  visibilità • correnti • come effettuare l’entrata e l’uscita  dall’acqua • normative locali • profondità • come rispondere alle emergenze • assetto in acqua  • biodiversità e conservazione dell’ambiente.
Assetto. L’assetto è un aspetto molto importante da considerare sia per motivi di sicurezza che per i potenziali impatti causati da un sub il cui assetto non è ottimale. E’ necessario quindi prestare particolarmente attenzione a tutti i sub sia sopra che sott’acqua, per identificare problemi nel  controllo dell’assetto e aiutare a regolare i loro pesi, se necessario. In particolare, molta   attenzione deve essere rivolta ai fotografi, per calibrare opportunamente il loro assetto e controllare l’attrezzatura.
Promuovi una politica di “No contatto”. Promuovere  una politica di “No Contatto” verso i clienti del diving center, siano essi sub o semplici snorkeler, per sensibilizzarli sugli impatti diretti causati da movimenti inappropriati in prossimità di scogli o barriere coralline.
Galleggiamento. Offri ai tuoi clienti dei brevi aggiornamenti o altre attività formative dedicate alle persone meno esperte, sull’importanza di alcune tematiche quali il peso e l’ottimizzazione della attrezzatura
Scoraggia l’alimentazione e il disturbo degli organismi marini. Il livello di disturbo può essere significativamente ridotto  se si segue la regola “Prendi una fotografia, lascia solo ricordi” .
Sostieni la  presenza di  boe galleggianti. La creazione di  sistemi permanenti di boe galleggianti nelle aree di immersione o di snorkeling, riduce significativamente  i danni da ancoraggio in aree delicate, in particolare le  barriere coralline o le aree marine protette. Talora si  può evitare l’ancoraggio andando semplicemente alla deriva quando non sono presenti boe galleggianti.
Collabora con altri operatori e con  le pubbliche amministrazioni. La collaborazione con altri operatori, le istituzione e le amministrazioni locali è fondamentale per evitare il deterioramento dell’ambiente naturale e il sovraffollamento di alcune zone particolarmente attraenti dal punto di vista naturale e paesaggistico, migliorando così l’esperienza diretta del turista.  E’ fondamentale poi collaborare per  la realizzazione di sistemi di boe galleggianti a cui ancorarsi.
Rotazione dei siti di immersione Un altro aspetto fondamentale e un’area di collaborazione con altri operatori e pubbliche amministrazioni riguarda la rotazione dei siti di immersione. Per evitare infatti l’impatto della presenza eccessiva di sub in una particolare zona, è opportuno pianificare una rotazione dei siti di immersione, che preveda una loro  temporanea chiusura per dare l’opportunità all’ambiente e ai suoi abitanti di “rigenerarsi”.
Immersioni in grotta  o in ambienti sensibili Incentiva  l’utilizzo di apparecchi per la respirazione a circuito chiuso o semichiuso, nel caso di ambienti particolarmente sensibili alla emissione di bolle d’aria come le grotte.
Percorsi di entrata –uscita dall’acqua  In presenza di ambienta delicati quali  praterie di posidonia, fondali bassi con organismi sessili, barriere coralline, individua e contrassegna un percorso di entrata-uscita dall’acqua che venga utilizzato da tutti i turisti.
Non stare in silenzio! Non avere timore a denunciare alle amministrazioni competenti, violazioni continue e consapevoli  da parte di operatori o  singoli subacquei deve essere notificato alle autorità e gestori di aree marine protette locali.

Ancoraggio

L’utilizzo di ancore per l’ormeggio delle imbarcazioni può causare gravi  danni all’ecosistema marino, rovinando i coralli (se si opera  nei prossimità di una barriera corallina) o, in caso di scogli, gli organismi sessili  ad essi ancorati.  Ci sono poi gli effetti  indiretti:  calando o salpando un ancora in modo inappropriato, si possono sollevare sedimenti che,  ricadendo, possono ricoprire organismi gorgonie, spugne, coralli e altri animali o piante.

Che cosa puoi fare

Utilizza  boe galleggianti. Un sistema permanente di boe galleggianti previene i  danni provocati dagli ancoraggi, offrendo dei punti sicuri di attracco in prossimità delle aree di immersione. Per sicurezza, è opportuno  effettuare un controllo prima di fissare l’imbarcazione a una boa galleggiante, verificandone innanzitutto  la tenuta e, in seguito, assicurando  un buon livello di  manovrabilità, collegando  la barca al gavitello o alla boa  con una cima lunga circa la metà della imbarcazione.

Se l’ancoraggio è l’unica soluzione. Se la zona in cui verrà effettuata  l’ immersione  è priva di boe galleggianti, cala l’ancora in un’area sicura,  lontano da ecosistemi fragili che non possano quindi essere accidentalmente danneggiati dall’ancoraggio.

Considera soluzioni alternative come, ad esempio andare alla deriva se si tratta di immersione in corrente.

GPS Una volta che hai individuato un’area di ancoraggio  ottimale, non sensibile dal punto di vista ambientale, fissa i suoi punti con il GPS.

Sostieni la creazione di aree “ No ancoraggio”  per la protezione dei fondali marini in aree particolarmente sensibili dal punto di vista ambientale.

Educa il  tuo cliente se il diving noleggia le imbarcazioni Molte persone che noleggiano una imbarcazione non conoscono le conseguenze per l’ambiente di un  ancoraggio effettuato senza precauzioni. Quindi:

  • Spiega gli impatti sull’ambiente degli  ancoraggi
  • Spiega che cosa sono le boe galleggianti e chiedi di utilizzarle quando possibile;
  • Spiega per bene quale è il miglior modo di ancorare una barca, prima di noleggiare l’imbarcazione
  • Dota l’imbarcazione di una tabella/schema  a prova d’acqua che spieghi come fare un ancoraggio appropriato
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