Presentazione
Nel cuore del Parco Nazionale del Pollino e nella perla del comune di Morano Calabro, l’agriturismo “La Locanda del Parco” rappresenta il luogo ideale per chi desidera ritemprare lo spirito ed il corpo.
Tra montagne e mari incontaminati è possibile assaporare il fascino di una natura intatta ed autentica, ricca di tradizioni.
Disponendo di esperte guide è possibile visitare gli incantevoli scenari naturalistici caratterizzati da una variegata fauna costituita da lupi, caprioli, lontre, cinghiali e aquile reali.
La flora è impreziosita da foreste di pini loricati, boschi di pini neri e abeti bianchi, querce, lecci e faggi.
L’agriturismo La Locanda del Parco, grazie all’elevato grado di ospitalità e familiarità, è la meta ideale per sentire i sapori e ritrovare i gusti delle pietanze dell’antica tradizione contadina, caratterizzate fortemente dall’utilizzo della genuinità dei prodotti derivanti dall’attività sui campi coltivati con metodo biologico, associati agli ottimi vini DOC calabresi ed alla frizzante aria di montagna.
L’azienda, da sempre attenta alla politiche ambientali, dispone di un moderno impianto fotovoltaico consentendo un risparmio di circa 20.000 kg all’anno di anidride carbonica nell’ambiente.
L’attività agricola biologica comprende la coltivazione degli uliveti, dei seminativi degli ortaggi e dei frutti anche del sottobosco.
Seguendo le antiche ricette, con le erbe officinali si ricavano alcuni squisiti liquori.
Molto curato risulta il contesto esterno caratterizzato da essenze arboree e floreali tipiche del luogo con vista sul magnifico scenario della catena montuosa del massiccio del Pollino.
Suggestivi gli angoli di verde con annessi elementi della tradizione contadina.
La Locanda è arredata con mobili provenienti dalle antiche case dei contadini, con il punto ristoro e la sala comune e la sala relax riscaldate, in inverno, da tre grandi camini.
Offre agli ospiti comode stanze, tutte con bagno con arredo in tema ed individuate con le note musicali.
Un’immersione nella tradizione del posto è rappresentata dalla sala ristoro con capienza per 50 persone. Il grande camino in essa ubicato è utilizzato anche per cucinare i legumi, le cotiche di maiale, le patate, le castagne, i funghi ecc.
All’interno di una struttura in legno, con forno e caminetto, si trova la sala riunioni con capienza di 60 persone, corredata da attrezzature per le proiezioni audio-visive.
Un’ampia e confortevole piscina con idromassaggio la cui forma e le rocce presenti, le donano un carattere di laghetto di montagna.
La dispensa è riempita da prodotti aziendali freschi e trasformati, confezionati in modo originale. Gli ospiti della Locanda possono acquistare tali prodotti messi a loro disposizione, così da gustare a casa i sapori del posto. In attività dal 1993, la Locanda del Parco è stata considerata un modello pionieristico dell’agriturismo in Calabria. Il parco Nazionale del Pollino è una miniera inesauribile per attività, osservazioni naturalistiche e scientifiche, arti e tradizioni popolari.
Il lato Green
Ottimizzazioni energetiche
Consigli in zona
Desiderare di venire alla locanda per un corso di cucina toscana è molto improbabile. Quella calabrese, senz’altro.
Vi posso elencare alcuni motivi per non venire
La Locanda del Parco è un posto orribile.
Una casa costruita nell’antica terra dei “sanguinari” Briganti (così definiti dalla dalla storia) in mezzo ad una disordinata escrescenza di cose verdastre – tipo giungla- che chiamano Parco Nazionale del Pollino.
Niente asfalti, niente supermercati, niente night club.
Gli avventori vengono chiamati Ospiti, ma pagano il conto.
Non sai se ti ritrovi al mare oppure in montagna.
Di notte, ma anche di giorno, neanche un tram, un taxi, una corriera, ma solo il frastuono d’uccellacci, grilli e cicale che non ti lascerà dormire.
IL primo centro abitato è a sei chilometri, mentre il più vicino cinema a quindici.
Non esistono neanche la zanzare e, come se non bastasse, è tutto pieno di pecore, maiali, conigli e decine di altri animali selvatici e ignoranti.
Qua la gente non ha neanche la necessità di sforzarsi ad essere ospitale.
Le strade sono fatiscenti, verticale e piene di buche.
Il servizio è sommario: niente cristalli, niente sottopiatti.
Il cibo è buono e genuino, ma manca di classe: infatti, vengono servite paste fatte in casa, carni di capretto – agnello – maiale, contorni alla contadina, verdure cotte e crude, pane fatto in casa, focacce, stoccafisso con patate, confetture e tanti altri cibi ( anche sani ) ma che non troverai in nessun ristorante d’èlite.
Sei costretto a conoscere gli altri in quanto mangi su tavoli comuni.
Neanche il clima è normale: quando altrove si frigge, qui si dorme coperti; d’inverno vien giù la neve.
Spesso va via la luce, l’acqua e il telefono.
E’ pieno di adolescenti vocianti e maleducati che sgambettano, cascano e poi si mettono ad ululare.
Un posto, insomma, dove andare solo se il camel trophy non ti basta, sperando che i lupi e le aquile non ti divorino come antipasto.
Ma se proprio decidi venirci, difficilmente troverai posto, perché il mondo è pieno di pazzi.