Viaggi Natura-Souvenir pericolosi – Alla dogana

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Opinione dell'esperto Viaggiare nella natura

Il commercio incontrollato di specie selvatiche può rappresentare una minaccia per la sopravvivenza di alcune specie di piante ed animali...

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Il commercio incontrollato di specie selvatiche (comprese loro parti e derivati, come i souvenir) può rappresentare una minaccia per la sopravvivenza di alcune specie di piante ed animali, al contrario di quanto succede con una politica di commercio opportunamente gestita e regolamentata.

Il commercio incontrollato di specie selvatiche (comprese loro parti e derivati, come i souvenir) può rappresentare una minaccia per la sopravvivenza di alcune specie di piante ed animali, al contrario di quanto succede con una politica di commercio opportunamente gestita e regolamentata.


La CITES, Convenzione sul Commercio Internazionale di Specie Selvatiche di Flora e Fauna (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) annovera più di 160 Stati  ed è stata istituita per assicurare la sostenibilità del commercio internazionale di specie selvatiche.
Attualmente la CITES impone la protezione totale(bandendone il commercio internazionale) di oltre 800 specie di animali e piante (es. tigri, tartarughe marine, rinoceronti, tutti elencati in Appendice I), mentre necontrolla altre 25.000 tramite il rilascio di appositi certificati (es. coralli, cactus, molti pappagalli e rettili, elencati in Appendice II). Nell’Unione Europea la CITES è implementata attraverso il Regolamento Comunitario che viene automaticamente applicato in ognuno dei 15 Stati Parte. La CITES viene applicata solo al commercio internazionale, quindi, può capitare di veder vendere legalmente un animale o una pianta entro i confini di uno stato, mentre ne è bandito il commercio all’estero.

Quando occorre un certificato?
I cittadini della UE in vacanza all’estero potranno portare a casa souvenir ricavati da specie elencate nelle Appendici CITES e negli Allegati del Regolamento Comunitario solo se gli oggetti:

?

? Sono stati ricavati da specie NON incluse nell’Allegato A del Regolamento Comunitario;
? Sono rappresentati da esemplari morti o loro parti e derivati;
? Verranno utilizzati per uso privato e per scopi non commerciali;
? Vengono trasportati come bagaglio personale;

Ma occorre sempre una licenza di esportazione del paese di origine! ad esclusione di alcuni esemplari sottoposti a deroga dal Regolamento (CE) 1808/2001 ed in particolare dall’articolo 28, che dispone che i seguenti esemplari per le quantità massime sotto riportate sono esclusi dall’obbligo di presentazione di un permesso di esportazione:
a) caviale delle specie storione (Acipenseriformes spp) fino ad una quantità massima di 250 grammi per persona;
b) bastoni della pioggia di Cactacee spp fino ad un massimo di tre per persona.

Queste regole non si applicano agli esemplari vivi e alle specie incluse nell’Allegato A.

Quali conseguenze in assenza del certificato?
Nel caso in cui si acquisti un souvenir privo del necessario certificato, esistono buone probabilità che l’oggetto venga sequestrato dal personale preposto ai controlli all’ingresso del proprio paese.
Il turista trovato in possesso di oggetti “illegali” è passibile di multa, il cui ammontare dipende dal tipo di souvenir importato. In Italia, per esempio, può arrivare anche a 9.000 euro.
Esiste anche la possibilità di un procedimento penale e in alcuni paesi c’è persino il rischio di essere arrestati. In Irlanda per es., importare merce vietata implica la possibilità di arresto (fino a 5 anni di carcere).

Nella UE, la maggior parte dei sequestri è imputabile ai souvenir importati illegalmente (senza i prescritti certificati)

I souvenir più soggetti a sequestro
? prodotti di alligatore e coccodrillo
? conchiglie di strombi giganti
? corallo (sia vivo, che sotto forma di gioielli, come collane, orecchini e soprammobili)
? stivali, valige, cinture, scarpe, cinturini di orologio in serpente e lucertola
? prodotti della Medicina Tradizionale Cinese contenenti ossa di tigre, di leopardo, corna di rinoceronte, bile d’orso e muschio
? piante vive come orchidee e cactus
? scialli di shahtoosh, giacche in pelle di leopardo o di tigre
? articoli in tartaruga e carapaci di testuggine
? prodotti ricavati da zanne e pelle di elefante
? caviale
? esemplari vivi di pappagalli, rapaci, scorpioni, gibboni e rettili
? oggetti in legno intagliato ricavati da specie rare

Fonte: Commissione Europea e TRAFFIC Europe
Adattamento: Direzione Protezione della Natura Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio

Roberto Furlani

Triestino di nascita e milanese di adozione, sono titolare del portale "Il Piacere del Viaggio" , associato all'agenzia di viaggi & tour operator "Evolution Travel".  Per 15 anni  sono stato  il Responsabile dell'Ufficio Turismo del WWF Italia coordinando, tra l'altro, il Blog di WWF NaTuRe (Natura e Turismo Responsabile) e il network "Le Fattorie del Panda".

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