La transumanza ha origini antiche, legate alla storia della pastorizia e alla migrazione stagionale degli animali, in base al susseguirsi delle stagioni.

Spinti dalla naturale ricerca di cibo, i gruppi di erbivori si spostano dalla valle, ideale per la stagione invernale, verso gli alti pascoli di montagna nel periodo estivo.

La parola transumanza deriva dal latino, con l’unione del prefisso trans, che vuol dire attraverso, al di là, e humus, che indica il terreno. Nasce così il verbo transumare: attraversare, transitare sul suolo.

La transumanza può essere definita “orizzontale” o “verticale” a seconda del cambiamento di quota e ambiente che avviene durante lo spostamento. Quella orizzontale avviene in quelle zone dove è garantito il pascolo nelle diverse stagioni, spostandosi per brevi e medi tratti da zone più montuose, a quelle più pianeggiante, ma rimanendo sempre all’interno di uno specifico territorio.

Quella verticale, tipica delle zone alpine, avviene quando a primavera il bestiame viene spostato  nelle zone di alpeggio sino ai primi mesi autunnali, per venire poi foraggiato nelle stalle durante il periodo invernale, o quando avviene un importante spostamento da un’area geografica ad un’altra.

Tale naturale migrazione stagionale è stata poi gestita dall’uomo per tutti gli animali da pascolo, dai greggi di pecore alle mandrie di vacche, sino ai cavalli. La riscoperta degli antichi tratturi (ossia le strade percorse durante le più grandi transumanze) come percorsi percorribili a cavallo, ha portato al ritorno della transumanza nel mondo del turismo equestre.

Valore storico e riflessi positivi

In Italia la transumanza nasce principalmente sulla costa adriatica, su quei sentieri che dalle montagne dell’Abruzzo e del Molise portavano verso i ricchi pascoli del Tavoliere delle Puglie e la Murgia. Lo spostamento di numerosi capi di bestiame è stato per molto tempo una delle attività più importanti e redditizie di quella zona, permettendo il mantenimento di una fetta consistente della popolazione. Nel diciassettesimo secolo gli animali coinvolti in questo flusso furono cinque milioni e mezzo.

La pratica iniziò a declinare dopo l’Unità d’Italia, quando molti dei terreni attraversati dalle mandrie furono dedicati alle coltivazioni, impedendo il passaggio e il pascolo del bestiame.

La pratica della transumanza ha da sempre numerosi riflessi positivi, sia sul contesto ambientale che su quello culturale ed enogastronomico. Il pascolo libero e il movimento del bestiame si pongono in antitesi all’allevamento intensivo e industriale. L’animale è in gran parte alimentato dall’erba del pascolo e vive in ampi spazi, i suoi tempi di crescita sono dettati dalle stagioni e tutto ciò influisce positivamente sul valore nutrizionale dei prodotti derivanti dall’animale così allevato. Al tempo stesso il passaggio di mandrie e greggi mantiene percorribili sentieri e strade, troppo spesso difficilmente gestite dagli enti predisposti, elimina le erbe infestanti, concima i territori e favorisce lo spostamento di insetti. Tutto ciò contribuisce al mantenimento della biodiversità.

Esperienze di transumanza nel turismo equestre

Il turismo equestre è legato alla cultura rurale e in tale ambito la transumanza si pone come esperienza principe nel rivivere l’antica cultura agro-pastorale. Sono molte le realtà che offrono la possibilità di percorrere antichi tratturi o di gestire la migrazione di branchi e/o greggi di animali in brevi e/ o lunghe distanze. Dalla gestione di greggi di pecore in transumanze orizzontali, allo spostamento di mandrie di vacche con i butteri; dall’antico tratturo tra Puglia e Molise dove 300 bovini sono gestiti per 180 km dalla famiglia Colantuono, sino alla famosa transumanza di Manlio Fani con il suo branco di cavalli maremmani romani composto da più di 100 capi tra fattrici e puledri.

In sella al proprio cavallo, guidati da persone di lunga esperienza, si può partecipare alla gestione della mandria in tutte le sue fasi, dallo sbrancamento alla selezione del capo “leader”, dal contenimento al raggruppamento lungo il percorso. 

Le esperienze possono avere durate differenti e si passa dalla transumanza di un giorno, fino a quelle di una settimana e più.

Partner istituzionali

La campagna nazionale Parchi A cavallo ha ottenuto anche il patrocinio di:

FEDERPARCHI – Europarc – Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali

A.I.T.R. – Associazione Italiana Turismo Responsabile

 

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Turismo a Cavallo e Piu Turismo insieme per promuovere il turismo equestre.

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