Dopo la prima tappa di Bari vecchia di sera, nella seconda giornata del nostro viaggio tra Puglia e Basilicata vi portiamo a conoscere Ostuni e Alberobello passando per uno show cooking in masseria.
Ostuni
Ostuni è chiamata anche Città Bianca, per via del suo caratteristico centro storico che un tempo era interamente dipinto con calce bianca. Arrivare di sabato mattina con il silenzio e la quiete, in una giornata di novembre è un momento magico, qui sembra che il tempo si sia fermato.
Non troviamo veramente nessuno, ecco perchè consigliamo di visitare questi territori anche fuori stagione. Potete vedere in modo diverso ogni luogo e di assaporare ogni emozione che vi lascia e ogni immagine che i vostri occhi captano.
Il centro storico, è formato di case che spesso si sovrappongono e si intrecciano, rendendolo suggestivo e affascinante. Stradine, vicoli, scalinate con palazzi, portali e splendide vedute. Anche qui come a Bari l’obiettivo era ripararle dal sole forte e dal vento.
Tutto il bianco di Ostuni deriva dalla calce, qui utilizzata fin dal Medioevo un pò perché era un materiale facile da reperire; un pò perché era il modo per conferire luce ai ristretti vicoli. Questa calce si rivelò un “toccasana” quando ci fu la peste in Puglia. Ostuni fu infatti risparmiata, la calce con cui venivano dipinte le case si rivelò un vero e proprio disinfettante naturale.
Oltre ad esserci soffermati ad ogni angolo della città alzando gli occhi ad osservare ogni particolare, vi segnaliamo in particolare Piazza della Libertà, e la colonna di sant’Oronzo, protettore di Ostuni quanto di Lecce, che dall’alto della sua decoratissima colonna sorveglia la città.
Non è tutto bianco,la città si rivela anche molto colorata infatti. Porte, tavolini, balconi, il calore appare e aggiunge un tocco di particolarità al bianco di questa città. Ad Ostuni ci siamo fermati anche a fare colazione, caffè e pasticciotti. Li conoscete? Lo avete mai assaggiati? I pasticciotti sono i dolci tipici, formati da un guscio di pasta frolla e un ripieno di crema pasticcera. Sono buoni? Di più! Li avrei mangiati tutti!
Dopo Ostuni, un’altra città stupenda e caratteristica della Puglia: Alberobello.
Celebre per le sue caratteristiche abitazioni chiamate trulli che, dal 1996, sono Patrimonio Unesco. La storia di questi edifici molto particolari è legata a un editto del Regno di Napoli che nel XV secolo sottoponeva ad un tributo ogni nuovo insediamento urbano. I conti di Conversano, proprietari del territorio su cui sorge oggi Alberobello, imposero allora ai contadini inviati in queste terre di edificare a secco, senza utilizzare malta, le loro abitazioni, in modo che esse potessero configurarsi come costruzioni precarie, di facile demolizione. Dovendo quindi utilizzare soltanto pietre, i contadini trovarono nella forma attuale dei trulli, la configurazione più semplice e solida. Avete mai notato che i tetti a cupola dei trulli sono abbelliti con pinnacoli decorativi? La forma è ispirata a elementi simbolici, mistici e religiosi.
Il trullo più grande del paese è chiamato Trullo Sovrano. E’ un edificio a due piani è adibito a museo ed è possibile visitarne l’interno.
Via Monte Nero, e via Monte Pasubio, sulle quali sorgono i trulli più antichi e primitivi fra cui il Trullo Siamese, e via Monte S. Michele per la conservazione delle caratteristiche costruttive originarie, rappresentano i luoghi che maggiormente meritano l’attenzione del visitatore. Qui è possibile trovare anche tanti negozietti e ristorantini in cui fermarsi.
Non perdetevi inoltre il Rione Aia. In particolare Aia Piccola, distante dalle vie citate prima, senza negozi e meno commerciale è la zona che più mi è piaciuta. Con l’arrivo del tramonto, i colori cambiano, i trulli si illuminano e tutti prende un’altra forma, una forma magica. Visitate questa città fuori stagione vi regalerà immagini ed emozioni fuori dall’ordinario.
Anche qui siamo andati a casa delle persone del luogo. Pasquale ci ha gentilmente accolto nel suo trullo. Ora non ci vive più ma il trullo è rimasto arredato come allora ed è possibile fermarsi a visitarlo. Purtroppo il tempo non basta mai e noi riprendiamo il nostro pullman e ripartiamo per una nuova meta… molto gustosa.
Show cooking in Masseria
Ci siamo cosi trasferiti a Conversano nella Masseria San Pietro dove Marta e Marina ci hanno insegnato a cucinare i piatti tipici pugliesi. Loro fanno parte dell’associazione Dire Fare Gustare. Cosa fanno esattamente? Hanno trasferito le loro competenze e l’amore per la cucina in rilassanti incontri, dove appunti si cucina, si chiacchera e si mangia quanto cucinato assieme. E cosi abbiamo fatto noi, abbiamo imparato a cucinare alcuni prodotti tipici, abbiamo insomma messo le mani in pasta, chiaccherato e tutti assieme abbiamo poi degustato quanto cucinato da noi. Cosa abbiamo imparato a fare? Cartellate, panzerotti, qualche prova di orecchiette e tanto altro.
E’ stata una bellissima esperienza, il calore di un focolare domestico in una vera masseria dove il tempo è volato tra impasti, assaggi e tante chiacchere in ottima compagnia. Marta e Marina ci hanno raccontato le loro esperienze di cooking class con i turisti, i loro viaggia all’estero e tutto quello che cercano di fare con questa associazione. Volete provare anche voi questo tour con guida e tappe nei migliori posti di Bari? Il tour è stato completamente organizzato da Italica Incoming.
Vi aiuteranno nel creare il pacchetto adatto a voi e a farvi conoscere le tradizioni e la storia di questa terra facendovi entrare in contatto con le persone del posto.
Dormire
Barion Hotel. L’hotel è a mezz’ora dall’aereoporto e 20 minuti dalla stazione di Bari. Camere con arredamento molto formale e dotate di tutto il necessario e molto grandi. Colazione abbondante e con angolo dedicato al gluten free. Personale cordiale e gentile. La colazione la si fa dalla terrazza vista mare! E anche la mia camera era vista mare! Splendido svegliarsi ogni giorno con il mare ad aspettarti :-). Ho visto passare molta gente che correva in spiaggia e gente che ci arrivava in bicicletta. Ho chiesto chiarimenti e mi hanno detto che dall’hotel si può raggiungere dei lidi molto vicini sia in bicicletta sia in macchina in poco tempo.
Mangiare
Ad alberobello abbiamo fatto una degustazione da Gino Enoteca Tholos.
Gino è stato un oste perfetto accogliendoci, raccontadoci la sua passione per la sua terra e quello che fa. Ci ha conquistati con la sua accoglienza e con il cibo particolare, raffinato ma allo stesso tempo semplice. Nei suoi piatti si sentono tutti i sapori della Puglia. Uno su tutti vi segnaliamo il panino pasqualino: tonno capperi salame e formaggio. Era il panino della seconda colazione in campagna. Essendo anche enoteca abbiamo fatto degustazione di vini tipici, e abbiamo scoperto che ha anche le birre artigianali. Alla prossima degustazione per quelle 🙂