Questo é l’inizio di una storia di un viaggio, un viaggio di 7 giorni alla scoperta dei misteri e dei segreti della Giordania, paese che soffre un forte calo del turismo e che lo fa essere in questo momento una meta non troppo frequentata e non oberata di turisti. Questo è un dettaglio importante, perché i timori per la situazione attuale del terrorismo, assenza di voli charter, una volta sempre presenti, e assenza di linee low cost l’hanno resa una meta non particolarmente spinta dai tour operator. Quindi, nella mia interpretazione, un ottimo momento per scoprirla al meglio, basta cercare bene i voli con scalo per avere ottime condizioni lo stesso.
Dopo aver passato 7 giorni a scoprirla, e ad innamorarmene, prima di guidarvi a scoprire i suoi segreti voglio condividere alcune riflessioni necessarie.
La Giordania è sicura?
Inutile girarci attorno, questa è la prima domanda che tutti si fanno, e la prima preoccupazione che molti mi hanno espresso. Innanzitutto in Giordania non c’e´ petrolio, quindi non ci sono particolari interessi di conquista che la mettano a rischio più di altri paesi dove la grande presenza di questo, o di gas, può farle diventare zone ambite dal terrorismo. Ovviamente ci sono beni, come Petra, unici e maestosi, e visti i recenti accadimenti si può temere siano obiettivi possibili: vero anche questo, ma al contrario di posti come Paloma, dove purtroppo a difendere opere inestimabili c’era solo, e ci ha rimesso pure la vita, il guardiano del sito, in Giordania c’e’ l´esercito, ben armato, e la polizia. Si, perché il turista può essere sensibile a vederne la presenza, ma a chi ha girato in altri territori al contrario esprime sicurezza e certezza, contrariamente alla nostra stessa Parigi o Londra, di un pronto e rapido intervento immediato, in caso di problemi. Questo, unito a controlli dei bagagli all’entrata dei grandi hotel, a telecamere con controllo del volto praticamente ovunque, a un fittissimo sistema di telecamere per il controllo delle targhe sulle principali arterie (sistema che ha permesso di fermare 50.000 autoveicoli lo scorso anno, i cui proprietari dovevano rispondere alla legge di reati civili o penali) denota un grande lavoro strategico di prevenzione, e garantisce al turista di essere sempre al sicuro, anche nel mezzo del deserto del Wadi Rum, dove comunque i controlli ci sono e sono capillari. Siamo stati fermati in 5 occasioni differenti, la presenza della corretta documentazione ha sempre fatto si che fossero controlli rapidi e poco più che uno scambio di saluti. L’ esperienza ci ha insegnato che prevenire è meglio che curare, e qui viene fatto molto bene a mio avviso, un lavoro di attenta prevenzione.
Come la visito, da turista fai da te?
Il territorio complesso, le strade con segnalazione spesso in arabo e non in inglese, le grandi distanze da percorrere su strade tumultuose di un traffico non proprio attento alle regole mi fanno sconsigliare di andarci affittando una macchina e girarla da soli. Se lo si fa serve un mezzo potente e grosso, dovendosi confrontare con un deserto che spesso supera i 50 gradi. Avere un autista e una guida esperta sono due fattori necessari per viverla e scoprirla davvero. Molti dettagli e angoli nascosti di un sito la guida li conosce palmo a palmo, e potrà farti scoprire prospettive e dettagli che il turista spesso ignora. Con una media di 100 euro al giorno è possibile soddisfare questa esigenza, pranzi e cene comprese, i tramonti e le albe migliori, le stellate più intense e mozzafiato, noi ve le racconteremo, ma una guida capace e del posto oltre a qualcuno che tolga la fatica di guidare rendono l’esperienza perfetta, e non vi perderete un dettaglio del panorama che vi circonda. A noi ad esempio ha permesso di provare un bagno turco non per turisti, tra le altre cose, è il primo racconto che scriverò di questo viaggio nel benessere del fisico e della mente.
Dai sempre la mancia al tassista, con un sorriso
Ovviamente è una battuta, ma la mancia qui è ritenuta importante. Basta qualche moneta a chi vi scarica la valigia e ve la fará trovare in camera , o al cameriere che all’una di notte esce in terrazza per scattarvi una foto col vostro cellulare con la splendida vista di Amman alle vostre spalle. Qui è un gesto a cui sono abituati, come sono abituati a trattare sul prezzo quando comprate qualcosa, chiedete sempre un pò di sconto e divertitevi, sempre con un sorriso, ad ottenere il prezzo migliore che sono disposti a farvi.
E’ un popolo scherzoso, umile e allegro: ricambiate sempre con un sorriso interagite, e ringraziate sempre, sarete trattati con profondo rispetto e gentilezza, tengono molto ai turisti
Se decido di andarci a chi mi rivolgo?
Jordan Tourism è a disposizione per organizzare ogni dettaglio del vostro viaggio. Se volete sul posto la nostra guida, esperta e preparata su ogni dettaglio del territorio, è stata Fuad, lo potete contattare via mail o su facebook qui. Senza di lui e la sua profonda conoscenza di tutto il territorio che abbiamo visitato ci saremmo persi molti dei segreti che vi racconteremo nei prossimi giorni.
Cosa si mangia?
Carne e pesce a volonta c’è un ampia scelta di cibi e di frutta e verdura, in grado di soddisfare ogni palato. Il pollo è il piatto principe, accompagnato con riso o bianco o speziato, pane di ogni tipo, uova in abbondanza. Il mio consiglio è di esagerare a colazione, con uova sbattute o omelette con formaggio, e tanti zuccheri. Le temperature sono altissime, avere sufficiente energia per affrontare il deserto aiuta a non avere mal di testa o eccessiva stanchezza. Idratatevi continuamente, portate una borraccia in alluminio (che trattiene più a lungo il freddo rispetto la plastica) e rabboccatela ogni volta che ne avete l’occasione.
Cosa si beve?
Qui il tasto dolente: a chi piace accompagnare una cena ricca di pesce ad una buona bottiglia di vino bianco consiglio attenzione, un pò come in Corsica, dove il vino migliore e locale si chiama Patrimonio, nome che ha una forte assonanza col prezzo, qui gli alcolici sono rari da trovare, e costano cari. Non è loro tradizione, tenendo sempre presente che il sole e il caldo mal si accompagnano con l’alcool, va tenuto in considerazione che un bicchiere di vino si attesta tra i 9 e i 15 €.
Come mi vesto?
Leggero, tenendo conto che non ci si deve scoprire eccessivamente per lasciare esposte al sole meno pelle possibile, sono consigliabili pantaloncini fino al ginocchio, scarpe da trekking e tante t-shirt! Suderete tanto, cosa che fa anche bene a corpo, quindi zainetto leggero con l’indipsensabile e sempre occhiali da sole e un copricapo. Qui usano la kefia, imparare a mettersela da soli è facile, offre una reale protezione dal caldo isolando il cervello molto più che un comune cappellino. Non ne potevo più fare a meno, una volta imparato a indossarla da solo, mi ha accompagnato tutto il viaggio.
Le mie riflessioni:
E’ un popolo dai forti contrasti, potete osservarli, difficile cercare di capirli, di certo dovete accettarli. Per sua natura la Giordania era un punto di incontro tra popoli che attraversavano il deserto, Petra lo si può definire il più grande autogrill attrezzato del desrto, crocevia di carovane, carichi di seta e sale, pietre preziose, e beduini. Qui beduino è un titolo che merita rispetto, non come da noi, e chi proviene da quella casta ne è fiero ed orgoglioso. Questi popoli si trovano a fare i conti con livelli di immigrazione ben al di sopra dei numeri che tanto scandalizzano la nostra Europa, e in silenzio e senza clamore internazionale hanno dato ospitalità e opportunità a flussi migratori dieci volte superiori ai nostri. E’ un popolo, quindi, che merita il mio profondo rispetto, come lo merita la Regina e il suo forte impegno sociale, una donna che ai sognatori come me ricorda Diana…..
Ma è anche un popolo in cui le donne, alcune, girano ancora velate, con fuori solo gli occhi, e le trovi cosi vestite a fare il bagno in una vasca termale a 60 gradi. E’ uno dei forti e intensi contrasti di questa terra, non possiamo avere l’ arroganza di giudicarlo, anche se spero siano tradizioni che man mano verranno abbandonate e adeguate agli standard di occidentalizzazine a cui invece è già soggetto il 60% del paese. Perché contrariamente a ciò le donne sono dovunque, dal volante di una macchina alla cloche di un aeroplano (il nostro comandante era una donna, gentile e sorridente che è passata a dare uno sguardo e un saluto a tutti i passeggeri, cosa che ai nostri comandanti uomini non ho mai visto fare).
Sono nella polizia e nell’esercito, sono negli hotel e nel la società comune, coi loro abiti e le loro divise, e senza copricapo.
La Giordania è un contrasto, che quando torni a casa ti porti dentro. La calma e la sensazione di benessere che alcuni dei luoghi che ho scoperto sanno dare sono veramente difficili da descrivere per quanto sono stati intensi. Come scrivo sempre amo viaggiare fuori dalle rotte del viaggiatore comune, controcorrente, e se c’è un buon momento per farlo in Giordania è ora; ora, che non trovi i siti invasi da turisti poco educati e rispettosi, ora che quando ti tuffi in una piscina vista mar morto, con una suite che da noi costerebbe 400 euro a notte a 180, guardando la villa di Brad Pitt e Angelina e il tramonto capisci che se ti vuoi bene devi venire in Giordania.
E, cosa che mi capita raramente, l’unica sensazione che continua a tornare viva ed intensa è solo la voglia di tornarci, per vedere quegli scorci che mi sono sfuggiti, quei tramonti che non ho fatto in tempo a godermi, perché nonostante 1500 chilometri ne avremo scoperto il 5%, come solo il 5% di ciò che nasconde sottoterra il sito di Jerash è stato dissotterrato perché mancano i fondi per farlo.
Preparatevi a sentirvi tristi quando tornerete, l’ avevo letto in qualche blog che avevo spulciato prima di partire, pensavo fosse l’entusiasmo della scrittrice, invece è una realtà con cui fai i conti quando riparti. Sembra di viaggiare in un susseguirsi di quadri, sculture, e disegni, con un paesaggio surreale che passa dal grigio rosso del deserto a cascate di colori, dalle dune coi cammelli e i beduini al traffico e colorato e delirante delle grandi città , scorci e vallate che ti lasciano a bocca aperta e dove potresti stare per ore fermo, senza fare nulla, solo sorseggiare il loro te’ e guardare l´orizzonte cambiare, il cielo riempirsi di così tante stelle da non riuscire più quasi a riconoscere le costellazioni.
E poi, quando ci ripensi ti manca, è lo strano effetto che può farti il deserto, e la Giordania.