La seconda giornata del blog tour #NovaraIn si è svolta nei dintorni della città, tra risaie, un’abbazia e un supervulcano! La prima giornata per chi se la fosse persa la trovate qui.
Novara e le zone limitrofe inizia a piacerci sempre di più perchè si passa dalle risaie alla scoperta di aziende del territorio alla città a tanti posti da visitare ad addirittura un vulcano!
La mattinata la passiamo a visitare e conoscere la storia dell’azienda agricola La Mondina Riso Buono: a Casalbeltrame, in mezzo alla campagna novarese, in un antico casale di famiglia in parte ristrutturato e in parte ancora da sistemare. Vittorio e Cristina Cavalchini hanno preso in mano le redini dell’azienda di famiglia, la storica Azienda Agricola Guidobono Cavalchini. Con un attezione al prodotto, alla terra e alla tradizione hanno ristrutturato completamente l’azienda e si stanno impegnando a rilanciare i loro prodotti puntando in particolar modo sulle varietà Carnaroli e Artemide. Qui si nota subito l’attenzione alla qualità di quello che viene prodotto e alla tradizione che non deve essere interrotta. La varietà Artemide è un riso integrale, aromatico, di colore nero. Il riso Artemide ha un aroma intenso e gradevole e una bella forma allungata del chicco. Data la sua stretta parentela col riso Venere ha un contenuto molto alto di ferro e di silicio – quest’ ultimo molto importante per le sue proprietà antiossidanti. Il Riso Buono Carnaroli Gran Riserva è un riso che viene fatto invecchiare un anno da grezzo, questo procedimento “dell’Agin” era già conosciuto e praticato in antichità da molte popolazioni. Infatti dopo l’essiccazione il riso non ha ancora acquisito tutte le caratteristiche di massima qualità. Il riso invecchiato e conservato bene aumenta notevolmente il proprio volume originale e questo crea una minore dispersione di amido e minerali nella cottura. I chicchi del nosto Carnaroli Gran Riserva non si attaccano durante la cottura e la mantengono meglio evitando di scuocere.
Ed è proprio qui che abbiamo raggiunto gli enormi silos contenenti il riso raccolto e lasciato “invecchiare” almeno un anno. Non perdetevi anche la sosta alla bottega dove il confezionamento speciale rende questo riso un regalo perfetto in ogni occasione. Trovere massime e aforismi sul riso ma anche bellissime confezioni per i vostri regali o per non tornare a casa senza un assaggio di questo riso. Noi lo abbiamo provato e vi assicuriamo la bontà di questo riso e la qualità del prodotto!
Dopo questa visita andiamo all’ Abbazia Benedettina dei Santi Nazario e Celso nel comune di San Nazzaro. Camminando per le viette del paese rimarrete stupiti quando girato l’angolo vi troverete davanti questa abbazia. Come un gioiello nascosto essa rappresenta uno dei complessi monastici più significativi esistenti in Piemonte. E’ costituito da una cinta muraria con torrette angolari circolari, un alto campanile romanico, una chiesa in stile gotico lombardo ed un elegante chiostro con un ciclo quattrocentesco di affreschi dedicati alle storie di San Benedetto. Ci compisce subito per il colore rosse mattone ma anche per la sensazione di pace e sicurezza che ci dà.
La visita all’interno è guidata da speciali pannelli multimediali ma noi abbiamo un cicerone d’eccellenza. Il giovane parroco sa rendere emozionante e personale ogni passo e ogni angolo di questo posto con racconti e aneddoti; dalle camere per i pellegrini ai giardini del chiostro,all’interno dell’abbazia.
Dopo pranzo, iniziamo la parte naturalistica del viaggio, il Supervulcano del Sesia.
Abbiamo camminato dal paese di Prato Sesia verso il super vulcano ed è stato stato interessante e simpatico farsi raccontare dalla guida con delle spughe (si avete capito bene) i movimenti tellurici che hanno indotto l’attuale conformazione del suolo. Siamo nel cuore delle Alpi occidentali dove si trova appunto il fossile di un Supervulcano che mostra le sue parti più profonde. Circa 300 milioni di anni fa, quando sulla Terra esisteva un solo continente chiamato Pangea, un vulcano è esploso eruttando un’immensa quantità di materiale e sprigionando un’energia pari a 250 bombe atomiche. Tra 60 e 30 milioni di anni fa gli stessi processi che hanno formato le Alpi, hanno sollevato e ruotato la parte di crosta terrestre in cui si trovava il vulcano esploso, mettendone in evidenza il sistema di alimentazione, fino a circa 30 km di profondità.
Si tratta di un caso unico al mondo e noi lo abbiamo visitato! Con un breve trekking abbiamo raggiungo e visto queste speciale rocce con il fiume Sesia al nostro fianco!
Concludiamo il pomeriggio e questo blog tour con un aperitivo e una degustazione al ricetto di Ghemme.Sapete di cosa si tratta? E’ una costruzione fortificata, con tanto di torri che serviva a proteggere il raccolto e le merci destinate all’intero paese e minacciate dagli invasori. In caso di attacco, anche i cittadini trovavano rifugio in questo piccolo borgo-fortezza.
Fu edificato tra il XI ed il XV secolo su iniziativa degli stessi abitanti, per far fronte alle incursioni ed ai saccheggi dei Francesi e degli Spagnoli e come rifugio per la popolazione e le derrate alimentari. Qui abbiamo visitato una della cantine della ditta Ravelotti perchè è accessibile. Dalla cantina si può accedere ala corte interna che mostra un suggestivo scorcio dell’organizzazione interna delle antiche case raggruppate in piccoli agglomerati attorno ai cortiletti. La nostra visita dopo i racconti del signo Ravellotti termina nella sua cantina tra degustazione di ottimi vini e ultime chicchere finali prima di rientrare.
Mangiare
Trattoria Castello di Prato Sesia è stata una piacevole sorpresa. Qualche piatto? Lardo stagionato al nebbiolo delle colline Novaresi e castagne al miele.. divino! Ravioloni di gallina e tagliata di scottona! Ambiente elegante e carino e piatti superabbondanti!