BCN – giorno 1

Se come me arrivi a Barcellona nel pomeriggio, dopo esserti sistemato la cosa migliore per familiarizzare con la città è fare una passeggiata sulla Rambla e arrivare fino al Port Vell  (Porto Vecchio) dove goderti il tramonto e cenare con qualche gustosa tapa.

La Rambla è un famoso viale pedonale pieno di locali e di vita, dove si riversano i turisti di svariata umanità e forse anche qualche barcellonese – in incognito. Sia di giorno che di sera è sempre affollato ed è comunque piacevole visitarlo perché puoi trovare anche molte bancarelle di fiori e  merce varia, artisti di strada, chioschi ecc….

La Rambla finisce in Plaza Colom, dove svetta l’obelisco dedicato a Cristoforo Colombo, inaugurato nel 1888 per l’Esposizione Universale, che in cima a 60 metri di altezza ospita un punto panoramico. Poco distante a Drassanes (in corrispondenza della fermata della metro) c’è il Museo Marittimo ospitato negli antichi Cantieri Navali Medievali dedicato soprattutto alla storia navale del Mediterraneo. Ti consiglio di abbinare la visita a quella del Barrio Gotico, può essere la soluzione giusta per sfuggire al caldo delle prime ore pomeridiane. Ti confesso che questa è stata la mia strategia, scarpinare per la città nelle ore più calde è faticoso e anche un po’ assurdo, meglio dedicare queste 2/3 ore a visitare un museo o a fare shopping in qualche centro commerciale.

Proseguendo invece dritti, oltre plaza Colom si arriva al Port Vell, dove sono riuniti gli attracchi per le imbarcazioni da diporto, i moli nautici, i servizi portuali e commerciali e alcuni particolari edifici come la Torre del Jaume, il World Trade Center e l’Hotel W, detto hotel Vela. Ambulanti e merce di ogni foggia si assembrano lungo le strade del Molo e sulla Rambla de Mar, dove si trova il centro commerciale Maremagnum e l’Acquario.
Lunghi viali di palme e spazi verdi costeggiano il porto che brulica di persone e turisti, a piedi, in bicicletta, in calesse, gente che rientra dalla spiaggia, che esce per uno spuntino, che corre o porta a passeggio il cane. E’ il momento giusto per scattare qualche foto del tramonto prima di cenare.
Oltre il porto interno si estende la Barceloneta, un tipico quartiere di pescatori, costruito a blocchi regolari nel XVIII sec. dove si respira ancora un’atmosfera popolare ma è abbastanza lontano a piedi, quindi per la serata mi sono fermata qui riproponendomi di farci un giro nei prossimi giorni.

BCN – giorno 2

Oggi si fa sul serio,  gran parte della giornata è dedicato al Barrio Gotico, il centro medievale della città dove è possibile ancora trovare testimonianze delle mura romane. Nel tardo pomeriggio e sera a passeggio tra il Born, la Ribera e la Barceloneta.

Riparto dalla Rambla e dopo uno sguardo ad alcuni edifici di pregio come il Teatro Liceu e il Palazzo della Virreina che si affacciano sulla Rambla, mi addentro per la via Petrixol per vedere la chiesa di S. Maria del Pi con lo spettacolare rosone e poi passando da plaza Sant Jaume, dove si trovano il Municipio e la Generalitat de Catalunya, decido di vedere le principali residenze ecclesiastiche intorno alla Cattedrale: la Casa de l’Ardiaca, il Palazzo episcopale e il Pont del Bisbe e naturalmente visitare la Cattedrale e il suggestivo chiostro.  Per la visita alla Cattedrale e ad altre chiese conviene indossare un abito non troppo corto, gli shorts e i top non sono ammessi.

Se ti appassionano i resti romani, a parte le Torri e alcuni tratti della muraglia nella vicina Plaza del Rei, ti consiglio il Museo d’Historia dove si possono vedere in buono stato di conservazione la superficie delle strade e le fondamenta di alcuni edifici di quell’epoca. Dopo plaza del Rei, dominata dall’imponenza della Torre Mirador de Mar, ritorno verso la Rambla passando da plaza Sant Felipe Neri .

Per pranzo – rigorosamente in orario spagnolo – decido di andare alla Boqueria, il più famoso dei vari mercati coperti di Barcellona. Non fermarti nei primi banchi, se ti addentri un poco trovi posti meno “acchiappaturisti” e più autentici dove mangiare a prezzi ragionevoli.

Faccio una breve deviazione uscendo verso il Raval per curiosare all’interno dell’Istituto di Studi Catalani e mi fermo per una sosta ombreggiata fra i patios degli antichi edifici che circondano i giardini Rubió i Lluch l’Antic Hospital de la Santa Creu come la Biblioteca Sant Pau-Santa Creu e la Reial Acadèmia de Farmàcia de Catalunya. Si tratta di un insieme di edifici civili di stile gotico fra i più importanti della città, costruiti fra il XV e XVII sec.

Proseguo di nuovo verso il Barrio Gotico per Placa Reial la grande piazza porticata dove ci sono i lampioni disegnati da Gaudì e mi addentro nuovamente per il labirinto di strade e piazzette della Città Vecchia fino al  Born.

Ogni tanto mi imbatto in qualche scultura urbana, come il Monumento a los Castellers di placa de Sant Miquel – e io ho un vero debole per queste opere di arte contemporanea, così mi sposto fino a Plaça d’Isidre Nonell, vicino alla Cattedrale per uno scatto davanti a #elmurodelbeso.

Mi dirigo quindi verso la plaza e mercato di Santa Caterina e per quello che negli anni ’70 del 1800 fu il mercato generale di Barcellona, attivo fino al 2000, il mercato del Born.
Nel 2002 durante i lavori che avrebbero dovuto trasformarlo in Biblioteca, gli scavi portarono alla luce un giacimento di case dell’epoca medievale e moderna: 60 abitazioni risalenti al periodo della dominazione borbonica, quando una parte della zona fu rasa al suolo per costruire la Cittadella fortificata, ora trasformata in parco. Il Centro culturale e di Memoria del Born, tra i migliori esempi di architettura del ferro, oggi ospita mostre d’arte temporanee e varie attività culturali ed è un luogo unico, aperto a chiunque, anche a chi desidera semplicemente attraversarlo.

Poco più avanti ci sono la chiesa gotica di Santa Maria del Mar e il Museo Picasso ma preferisco rilassarmi un po’ nel Parco della Cittadella dove nei pressi della Cascata Monumental si trovano estemporanei riunioni di ballerini di latinoamericano e di appassionati di tango e milongas.
Il parco ospita anche lo zoo e il Parlamento di Catalunya e un laghetto navigabile;  l’entrata principale è introdotta dal monumentale Arco di Trionfo, che dal Salon de Sant Joan, (viale) conduce al parco. L’arco fu costruito in occasione dell’Esposizione Universale del 1888, e nella sua concezione introduceva il visitatore alla città moderna. E’ quasi ora del tramonto, così con le ultime forze che mi restano salgo al Parc de las Cascades per una vista dall’alto di alcuni fra  i più rappresentativi e singolari edifici moderni della città: la Torre del Mare Nostrum, tutto rivestito di vetro, il Campus Universitari Mar, la torre Mapfre e l’hotel Arts (un parallelepipedo ingabbiato in un traliccio bianco – inconfondibile) una sorta di portale urbano della Villa Olimpica e del porto. Termino la mia lunga giornata sul Passeig Maritim vicino alla pergola della balena dorata di 35 metri (Pergola Peix) e mi dirigo verso la Barceloneta zona ideale per cenare con una sacrosanta paella e una crema catalana.

BCN – giorno 3

Dopo la maratona di ieri oggi affronto il mio itinerario modernista nel quartiere dell’Eixample: dal Passeig de Gracia fino alla Sagrada Familia.

Va precisato che visitare Casa Batllò e/o Casa Millà (La Pedrera) e la Sagrada Familia richiedono una prenotazione online – perché la coda per entrare è sempre molto lunga – e anche molto tempo per cui questo itinerario ti impegnerà tutta la giornata e ne vale assolutamente la pena. Io l’ho affrontato a piedi per poter vedere passeggiando molti degli edifici realizzati nel periodo modernista ma quando sono arrivata alla Sagrada Familia ero già esausta!
Questi gli edifici visti durante l’itinerario: Casa Calvet  – Casa Pia Batllò – Casa Mulleras –  Casa Amattler – Casa Battlò – Casa Millà – Fundacion Tapiés – Casa Comalat fino alla Sagrada Familia.

Purtroppo io non ho avuto più tempo, ma in un percorso ideale andrebbero aggiunti il MACBA il Museo di arte contemporanea e il Recinto modernista del Hospital de la Santa Creu e Sant Pau: un’opera maestosa dell’arch. Lluis Domenech i Montaner il cui ospedale è strutturato intorno a una serie di padiglioni isolati con ampi spazi a giardino che comunicano fra loro per mezzo di gallerie sotterranee, per anni in stato d’abbandono ed ora ristrutturato, diventato patrimonio dell’Unesco.

BCN – giorno 4

Per completare idealmente il percorso modernista dedico tutta la mattina e il primo pomeriggio al Parc Guell e a fine visita mi godo la vista di Barcellona dal suo mirador (belvedere).

Raggiungere il parco implica una bella camminata, alla quale si aggiunge quella per la visita e quella al parco alto quindi conviene portarsi dei panini per il pranzo. Anche in questo caso è difficile entrare senza prenotazione e per non rischiare di aspettare delle ore devi organizzarti comprando prima il biglietto. Altrimenti potrai accedere liberamente solo alla parte alta del parco. Piuttosto provata dalla stanchezza e dal caldo, non vedo l’ora di riposarmi un po’ in spiaggia, così dopo un velocissimo spostamento in metro fino alla Plaça de les Glòries Catalanes per vedere da vicino la Torre di Agbar con i suoi 144 metri d’altezza costruita dall’arch. francese Jean Nouvel continuo in metro fino alla Villa Olimpica e raggiungo la spiaggia della Barceloneta per un tuffo ristoratore in mare.

Dopo una cena a base di tapas in uno dei tanti vivaci locali del Born concludo la serata con una passeggiata sul lungomare guidata dalle luci che incorniciano il profilo a vela dell’hotel omonimo e ritorno a casa che è ormai quasi mezzanotte.

BCN – giorno 5

Per l’ultimo giorno in città ho due opzioni:
visitare il Museo della Fondazione Joan Mirò quindi salire al Castello di Montjuic e scendere a piedi visitando uno dei tanti giardini oppure dedicare la mattina allo shopping nelle Arenas di Plaza de Espanya e il pomeriggio alla visita della Fiera e del Museu Nacional d’Art de Catalunya approfittando dell’entrata gratuita.

Decido per quest’ultima opzione ma prima faccio due passi fino al Parc de Joan Mirò per vedere il famoso monumento “Dona i ocell”, un’opera della nuova urbanistica barcellonese degli anni ’80 del 1900 e poi mi incammino per l’Avinguda Maria Cristina incorniciata dalle due torri gemelle ispirate al campanile di S. Marco a Venezia, simbolo della strada e affiancata dai padiglioni della Fiera di Barcellona.

Il Museo Nazionale di Arte della Catalogna ha sede nel Palazzo Nazionale di Montjuic, un edificio monumentale costruito come sede principale dell’esposizione Internazionale di Barcellona nel 1929.

La fama del museo si deve alla sue collezioni di pittura romanica, una raccolta unica e fra le più importanti al mondo, ma sono altrettanto notevoli le collezioni di pittura e scultura gotica, rinascimentale, barocca e moderna ma soprattutto una grande collezione di arte catalana del XIX secolo del periodo modernista e dell’avanguardia davvero bella.

Dopo un aperitivo al tramonto sulla terrazza di fronte al Museo con tanto di vista panoramica allietato dalle esibizioni di acrobatici ballerini di strada, concludo in bellezza con lo spettacolo serale della  Fuente Magica, la fontana monumentale davanti al museo e che ogni sera dopo le 21,00 si anima di coreografie di colori e musica per un pubblico estasiato di turisti e barcellonesi.

Se questo tour ti ha affascinato, come ha conquistato me,  troverai tutte le informazioni pratiche per organizzare il tuo soggiorno nella prima parte di questa guida. E come si dice in spagnolo “qué disfrute!”

Patrizia Soffiati

Content editor, social media manager, seo copywriting at Tre W s.c., www.trewsitiweb.it | storytellingita.tumblr.com

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