Ci arrivi lentamente, alle terme di Sassetta, percorrendo una strada sterrata che ti obbliga a goderti il panorama, a procedere piano ed osservare bufale e galline, per entrare in contatto con i ritmi e la calma del luogo.

Poi arrivi, e percorri quella scalinata nella convinzione che le terme nascano da un vecchio rudere diroccato dell’800, tuffandoti con la mente nel passato e nella tradizione delle terme, immaginandoti i sudarium romani con i nobili, le uve e le carni a godersi la sensazione del caldo….

Un lavoro paziente, e sapiente,di un occhio attento e preparato ha trasformato quello che è un recente insediamento in un ode ai sensi, che parte dalla bellissima sala interna con una vasca di acqua termale (scoperta per caso dalla proprietà dell’agriturismo e trasformata, da loro stessi, in quest’opera degna di nota e dei più navigati architetti paesaggistici) a 35° in cui prendere temperatura, ed iniziare a lasciarsi trasportare dai sensi. Dovunque i led la fanno da padroni, dalla illuminazione sosfusa della sala calda centrale alle cromoterapia presente nelle vasche più grandi e capienti.

Altra scelta strategica: la scelta del personale. Dalla persona che ci ha accolto a chiunque abbiamo incontrato sorrisi, cortesia, una grande conoscenza della struttura e dei suoi dettagli, una alto livello di professionalità, degno di un albergo 5 stelle. E lo sanno, tanto è vero che devono dirlo, al turista che non sono un albergo 5 stelle ma un agriturismo a gestione familiare, evidentemente perché molti come noi non riescono a coglierne le differenza guardandosi attorno, e magari pretendono un martini con ghiaccio in piscina. Anche in questo caso sono chiari: tisane di tutti i tipi e possibilmente niente sigarette, in questo posto si viene per rigenerarsi, sono tutte attività che si possono fare fuori da qui.

Ambientata in un impluvium che è la traccia dell’antico pozzo, probabilmente quello che ha portato alla scoperta di questa fonte, la vasca è costellata di idromassaggi, getti che escono naturalmente dall’albero centrale (una colonna in nuda pietra che termina in un bellissimo districarsi di rami d’ottone che avvinghia il soffitto e la bocca del pozzo, portandoti su di li con la fantasia.

Inizia da qui un percorso tra i più belli ed esperenziali di quelli che ho vissuto in una spa, grazie ad un metodo del tutto naturale e quasi poetico: grazie ad una serie di vasche progressive l’acqua, che nella prima vasca è mantenuta calda grazie al continuo approvvigionamento dalla fonte, perde pian piano temperatura grazie ad un sapiente lavoro architettonico e di calcoli fisici. Grandezze sempre più ridotte, profondità sempre meno alte portano lentamente la temperatura fino ai 25 dell’ultima vasca, portandovi a percorrere letamente  fino al frigidarium, l’ultima vasca.

Questa è quella più difficile, il freddo inizialmente penetra come mille lame nei capillari, scatenando una vaso restrizione che vi riattiverà il sistema circolatorio come poche cose.

Il massimo del piacere lo si prova, a mio avviso d’inverno, quando il freddo esterno rende ancora più piacevole la sensazione di contrasto con l’acqua calda in cui galleggiate.

Passati 30/40 secondi di brividi, a cui è possibile porre rimedio semplicemente nuotando, il vostro sistema circolatorio vi regalerà una bellissima emozione, rilassandosi e riportando man mano calore in tutto il corpo. Dopo una decina (consigliati almeno 20, ma si deve essere russi per riuscirci, credo) di minuti è possibile iniziare la lenta risalita, tornando pian piano verso l’alto e verso le vasche calde del sudarium, tra getti d’acqua, cascate naturali e sensazioni.

Da sottolineare che questa scelta sapiente e tecnologicamente ineccepibile porta il percorso ad essere totalmente privo di qualsiasi impianto. Un po’ come nella fitoterapia le vasche consequenziali portano naturalmente ad una continua discesa senza necessità di pompe, impianto o elettricità, il tutto a beneficio del turista e della totale assenza di inquinamento elettro magnetico. Il tutto affossato in una valle verde, costellata di alberi, e in cui anche la scelta delle sdraio esterne in acciaio è evidente frutto dell’occhio sapiente che ha concepito e disegnato questo piccolo angolo di paradiso.

Alla mia domanda accennata su chi fosse l’architetto famoso e noto che stava dietro il progetto architettonico la risposta è stata breve: la proprietaria dell’agriturismo. Il che ci conferma che l’amore per il territorio , per le risorse locali e la loro esaltazione possono portare a risultati che non hanno nulla da invidiare a grandi nomi e brand del settore.

Interamente una sauna, un bagno turco, una sala docce con temperatura variabile  e cromoterapia completano l’offerta del pacchetto di accesso, insieme ad una selezione di tisane prodotte rigorosamente con prodotti coltivati all’interno della struttura. A parte è possibile fruire di servizi aggiuntivi: risvegli in acqua termale, massaggi, yoga e trattamenti vari.

Dormire

Da visitare rigorosamente in inverno, con basi di appoggio, oltre che il Podere la Cerreta, sia la Casa Vacanze Le Scuderie che l’agriturismo San Ottaviano, entrambi testati da noi e da considerarsi a cinque stelle, non avete più scuse: quest’anno niente mercatini di Natale, il Natale, si passa alla terme, a rilassarsi e ricaricarsi.

Mangiare

Annesso alla struttura un agriturismo, il Podere la Cerreta,  ed uno splendido ristorante di cui tutti, nella vasca e rilassati, decantavano le lodi. Per testarlo e raccontarvi dei loro piatti saremmo dovuti uscire dalle acque termali e purificanti, ci spiace non essserci riusciti, immaginiamo possiate capirne i motivi 😉

Foto gallery

Mauro Lattuada

Amo viaggiare in luoghi dove non vanno in troppi, amo la montagna ed il mare, nuoto e volo volentieri e tiro con l'arco olimpico. Sono operatore DAE Laico e operatore di primo livello di Protezione civile

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