Dal 30 maggio al 1° giugno abbiamo partecipato al blogtour #openbike, il primo blogtour del Marchesato. Tre giorni alla scoperta di Saluzzo e di tutto quello che ha da far conoscere e assaporare al turista.

Tre giorni tra musei, chiese, abbazie e castelli, il tutto usando bici elettriche e segway. Non basterà un articolo per raccontarvi tutto quello che abbiamo visto, emozioni e sensazioni che abbiamo provato in questo viaggio in compagnia di ottimi amici.

Ma andiamo con ordine. Sapete da dove deriva il nome Saluzzo? Per alcuni storici il nome Saluzzo deriva da “salute” per il clima molto mite di questa città.

Fondata intorno al 1000, Saluzzo fu tra il 1100 e il 1500 capitale di un marchesato indipendente, un piccolo e autonomo Stato di confine che intrattenne rapporti con la Francia e contese ai Savoia il predominio del Piemonte.

Il centro storico è caratterizzato da scalinate e viette acciottolate. Passeggiando per queste stradine noterete antichi ed eleganti palazzi nobiliari con loggiati, portici e affreschi. Addentratevi e perdetevi in queste stradine ( anche se è veramente difficile perdersi a Saluzzo) tenendo sempre lo sguardo in alto. Ogni angolo di questa città racchiude una sorpresa, un anticolo palazzo, un immenso balcone fiorito o bellissimi affreschi. 

Il nostro viaggio inizia dal Chiostro di San Giovanni, dove veniamo accolti venerdì sera e dove reinizia il nostro percorso alla scoperta di Saluzzo sabato mattina. Uno splendido esempio dell’architettura gotica italiana del nostro territorio, era l’edificio più importante dell’antica città sino alla costituzione della Diocesi. Qui troviamo affreschi e tombe del ‘400. Il chiostro del convento, voluto nel 1466 dal Marchese Ludovico I, presenta capitelli con stemmi delle familie nobiliari di Saluzzo che hanno contribuito a quella realizzazione.

All’interno del complesso troviamo anche la Cappella di S. Crispino, dedicata a S.Crispino e Crispiniano, interamente rivestita di affreschi con storie della Passione che i restauri del 1992 hanno portato alla luce. Segue la cappella dei Serviti con la tela dei santi e beati dell’ordine servitano. Infine arriviamo alla Cappella Funeraria dei Marchesi. Qui troviamo una nicchia con la tomba di Ludovico II commissionato dalla moglie Margherita di Foix nel 1504. La navata destra ospita, invece, la Cappella di S.Pietro Martire con le sepolture dei marchesi Federico I, Federico II e forse Tommaso III.

Sul lato opposto si trova la Cappella Cavassa con il motto dei Cavassa: “La giustizia a qualunque costo”, ed elementi decorativi simbolici.

Dopo la visita al Chiostro andiamo alla scoperta di Saluzzo passando dalla Salita al Castello (antica via del paese e centro pulsante di tutto il borgo, la ricoscete dai palazzi d’epoca rinascimentali) che porta all‘Antico Palazzo Comunale (sede del comune fin al 1831) e Torre Civica (alta ben 48 metri, con 130 scalini si sale in cima per godere di un panorama mozzafiato) fino ad arrivare al Museo di Casa Cavassa, presente qui dal 1891.

Visitate questo museo per scoprire vita e origini di questa famiglia. Anticamente era la dimora dei marchesi di Saluzzo e in seguto della famiglia Cavassa, da cui il nome. Al suo interno trovate arredi originali, collezioni, decorazioni e affreschi. Possiamo osservare la sala della giustizia dove Cavassa riceveva i clienti, la sala delle allenza matrimoniali dei Cavassa, il maestoso salone dove si intrattenevano gli ospiti, la stanza da letto e cosi via. La dimora si sviluppa su due piani e racconta la storia della famiglia Cavassa con tanto di stanza con albero genealogico. Ogni stanza merita di essere osservata e approfondita. Ci riserviamo di ritornarci, intanto noi dobbiamo andare a mangiare… nel pomeriggio ci aspetta La Scatenata!

Il nostro viaggio nel fascino della storia di Saluzzo termina qui per oggi, alle 14 siamo pronti a seguire, con bici elettriche e Segaway, La Scatenata. Non la conoscete? La Scatenata è una manifestazione cicloturistica amatoriale non competitiva per biciclette d’epoca che si sviluppa fra le stupende valli del Monviso. Un’esperienza lungo le strade che un tempo videro le gesta di grandi campioni eroici. Infatti testimonial della corsa è proprio un grande campione, Chiappucci, che partecipa all’evento della domenica. La Scatenata si sviluppa con eventi e manifestazioni lungo tutti i tre giorni: dal 30 maggio al 1° giugno.

Lo spirito della Scatenata è far rivivere l’esperienza del ciclismo vintage in un panorama e in un contesto naturale quale è il territorio della Valle Po, partendo dalla pianura per arrivare fino alle Sorgenti del Po. Ogni tappa viene arricchita da eventi collaterali: biciclette e automobili d’epoca, mostre, mercatini di cimeli e bici d’epoca e così via.

La tappa che seguiamo sabato ci porta fino a Castellar con i nostri mezzi sostenibili. Ed esattamente al bellissimo castello di CastellarUn meraviglioso maniero costruito nel XIV secolo, ad opera dei Marchesi di Saluzzo. ll Castello è visitabile durante la Festa degli Spaventapasseri, le prime due domeniche di maggio, inoltre è visitabile alcune domeniche pomeriggio da giugno a settembre con visita guidata. Aperto tutto l’anno, su prenotazione, per i gruppi. Dal castello è possibile vedere un bellissimo panorama sulla pianura circostante.

Qui ci rifocilliamo insieme a partecipanti de La Scatenata e nel tardo pomeriggio ripartiamo per il rientro a Saluzzo. Questa prima giornata si conclude in bellezza con cena e notte bianca di Saluzzo. Spettacoli musicali, cantanti, djset, punti gastronomici riempiono di vita e allegria tutte le vie di questa cittadina.

Dormire

San Giovanni Resort si trova proprio dentro al chiostro di San Giovanni. Questo resort non ha intaccato la bellezza del chiostro, anzi gli ospiti possono godere ogni giorno dalle loro finestre del panorama sul chiostro e della pace e tranquillità che questo luogo infonde.

B&B Domus Aurea si trova proprio in centro a Saluzzo. Un palazzo d’epoca situato in uno dei caratteristici viali acciotolati del paese. Tre camere molto ben arredate con anche balconcino privato. Colazione italiana con torte fatta dalla proprietaria e d’inverno un bel camino dove scaldarsi.

Mangiare

Accedendo dal San Giovanni Resort si scende alla Trattoria al CoventoL’ambientazione è molto particolare, ci troviamo nelle cantine del ristorante con delle volte a botte dove si vive appieno e si assapora in ogni piatto l’atmosfera della tipicità italiana e piemontese. Ogni piatto è studiato nella sua preparazione e nella sua presentazione all’ospite. Cibi tipici e di alta qualità.

Taverna dei Porti Scur è un ristorantino molto carino in ambientazione familiare: sembra di essere in un piccolo bistrot francesce. Piatti tipici piemontesi, accoglienza e personale molto gentile.   

Se cercate del cibo squisito accompagnato da buona birra artigianale, il Caffè Baladin fa per voi. Dal 1996 Baladin è infatti sinonimo di birra artigianale italiana. Il locale, in parte al coperto e parte all’aperto, dà proprio sulla piazza principale di Saluzzo.

Video presentazione

Foto gallery

Marinella Scarico

Sono una Google Local Guide esperta di promozione turistica e web marketing. Viaggio raccontando il lato green del turismo.

Condividi questo articolo:   Facebook Whatsapp Telegram Twitter Email

Lascia un commento