Per molti sciare sulla fresca, la “powder”, è gioia allo stato puro. Galleggiare sulla neve non battuta con gli sci larghi o con la tavola è un piacere che toglie il fiato, alla scoperta di panorami incontaminati, lontano dalle piste e dalla frenesia. Occorre una buona padronanza tecnica e sapere dove andare. Questa è forse la cosa che intimorisce di più: spingersi fuori pista significa conoscere esattamente i percorsi, evitando situazioni di pericolo, le slavine, lo spauracchio di chi pratica il freeride.

Sul comprensorio dello Stubai, uno dei più grandi dell’Austria con 26 impianti di risalita e 34 piste, il freeride è “garantito”, ma anche sicuro. Anzitutto la powder è praticabile in sicurezza su percorsi segnalati. Significa che perdersi è estremamente difficile e le piste sono costantemente monitorate. Nel comprensorio dello Stubai hanno tracciato 15 freeride runs, di cui 4 inaugurate l’anno scorso e sul sito è possibile scaricare le traccie gps sul cellulare. Uno dei percorsi più lunghi è il 14, lungo 10 chilometri e che arriva fino al parcheggio. Una via lattea, non infinita, ma quasi. Potete dimenticarvi gli impianti di risalita, ma ben sapendo che sono sempre lì, a portata di skipass. I pendii più scenografici sono intorno allo Jochdohle, il punto più alto della zona sciabile. Una volta in cima si può scegliere se lanciarsi in campo aperto verso le pendici della Stubaier Wildspitze o rientrare sul versante di Eisgrat dove vi attende un mare bianco “quasi” incontaminato, solcato solo dalle tracce degli altri freerider.

Dicevamo dell’importanza di avere le giuste informazioni per prevenire guai. Qui in Austria il tema della prevenzione è molto sentito. Al Freeride Checkpoint (ce n’è uno nella stazione intermedia Gamsgarten), base e punto di ritrovo di tutti i freerider, si possono controllare le ultime relazioni sui rischi valanga, consultare la mappa aggiornata dei tracciati con le condizioni meteo e neve, scambiarsi le giuste informazioni tra compagni di discesa e controllare le funzionalità del dispositivo ARTVA o all’occorrenza affittarne uno. Perchè la sicurezza viene prima di tutto.

E il fuori pista si deve praticare in sicurezza: zaino (magari airbag), pala, sonda e dispositivo ARTVA. In Austria lo ripetono spesso: se si è principianti è bene seguire un periodo di formazione e addestramento sul campo per avere una buona conoscenza dei rischi. I novizi possono rivolgersi ai corsi del Freeride Stubai Center mentre, chi ha già esperienza, può tenersi aggiornato esercitandosi nell’utilizzo delle attrezzature di emergenza (ARTVA, pala e sonda) alla stazione Gamsgarten, presso la Pieps station e a Eisgat a 2900m di quota: entrambi i check point servono per la simulazione della ricerca di persone sepolte da eventuali valanghe (ogni venerdì mattina, gratuitamente se si dispone della propria attrezzatura) dove mettere alla prova anche il proprio apparato elettronico da ricerca in valanga.

Gli altri comprensori

Il ghiacciaio non è l’unico paradiso per i freerider. Nella Valle dello Stubai ci sono altri tre comprensori minori: lo Schlick 2000 a Fulpmes, le ski area di Serles, Mieders e il monte Elfer a Neustift. Lo Schlick 2000 gode di un’ottima reputazione per via anche del paesaggio suggestivo con le imponenti montagne Kalkkögel sullo sfondo, dette anche Dolomiti dello Stubai. Più segreti e nascosti sono i fuoripista sul monte Elfer e Serles, raggiungibili con le funivie. Tutti gli impianti sono compresi nello Stubaier Super Skipass.

Promo 

In primavera (dal 12 aprile al 14 giugno 2015) lo Stubai conviene: il pacchetto con alloggio e skipass con 4 pernottamenti in seconda categoria, lo Skipass per quattro giorni per il Ghiacciaio dello Stubai, lo Skibus gratuito nella valle dello Stubai da € 209 a persona

Info: www.stubai.at

Elfer e Serles, sci relax

Dopo una giornata all’insegna della prestazione sportiva sul ghiacciaio, per prendersi meno sul serio e godersi una sciata più tranquilla, magari con il contorno di una slittata, perché non fare un salto nei comprensori di Elfer, a Neustift, e Serles, a Mieders? All’Elfer si può anche provare un volo panoramico con il parapendio (o semplicemente divertirsi a guardare i novelli Icaro). Le piste partono da quota 2.240 metri e se si scende fino a valle sono tre chilometri ininterrotti su un totale di 20 del comprensorio. Inoltre una lunga pista per slittino scende su un versante selvaggio della montagna. Al Serles, soprannominato da Goethe “l’altare maggiore del Tirolo”, le piste di slittino sono lunghe quasi quanto quelle per lo sci: 7,5 chilometri contro i 5,7 per i due legni.

Dormire

Vacanza top in chalet
Ammettiamolo, è sempre stato il sogno di tutti: uno chalet tra le distese di neve. Un sogno che da questa stagione diventa realtà nella valle dello Stubai, grazie ai Gletscher Chalets. Si tratta di una serie di costruzioni in pietra e legno, in perfetto stile alpino che si trovano a Falbeson, oltre il paese di Neustift, in direzione del ghiacciaio, dove ci sono piste di sci aperte quasi tutto l’anno. Si tratta di strutture lussuose, con sauna privatacamino a legna a vista, due camere da letto matrimoniali rivestite con legno di cirmolo (che rallenta i battiti cardiaci e aiuta a rilassarsi meglio), terrazza privata, cucina, connessione wireless… La superficie è di circa 75 metri quadrati. Insomma, è come se il vostro migliore amico vi lasciasse la sua preziosa casa per un fine settimana o per una vacanza sulla neve. I costi per notte partono da 300-370 euro (2 persone- 6 persone).

Mangiare

Schaufelspitz

Allo Schaufelspitz, sulla vetta dell’Eisgrat, direttamente sulle piste, da provare la pasta prodotta nel pastificio più alto d’Europa, proprio sulle piste. Servita nel ristorante, accontenta anche i più esigenti palati italiani. Questo ristorante, infatti, si trova alla stazione di Eisgrat (2.900 m), sul ghiacciaio, raggiungibile con gli impianti, dispone di 55 posti a sedere ed è normalmente aperto dalle 9 alle 16.15.

Consigli in Zona

I piaceri delle acque
Se la sauna dello chalet non dovesse bastare, per un’esperienza rigenerante c’è il nuovo “regno delle acque” Stubay, aperto a inizio ottobre. Si tratta di una struttura di 5.000 metri quadrati con saune, piscine e varie vasche interne ed esterne. In particolare ci sono tre piscine coperte: una di 24 metri per gli sportivi, una per i bambini con scivolo e animali gonfiabili e una vasca idromassaggio. Da provare i due scivoli da 100 e 130 metri. All’esterno invece ci sono una vasca con acqua salata oltre a scivoli “adrenalinici” e a una area relax di quasi 10.000 metri quadrati. Questo settore però sarà allestito per l’estate. L’area delle saune è di 1.750 metri quadrati e propone sauna alle erbe, sauna finlandese, bagno turco, vasca Kneipp, vasca di acqua gelida e sauna panoramica esterna con una cabina con vapore salino. Per le gioie del palato ci sono due ristoranti e un bar.  

Marco Trabucchi

Giornalista, copy e arrangiatore (nel senso napoletano del termine). Sul viaggiare ha un'idea: serve a scoprire se stessi e il mondo sotto i piedi. Perché, come scrisse il grande viaggiatore Bruce Chatwin: "La vera casa dell'uomo non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi". Preferisce bagagli leggeri, che cambiano a seconda delle necessità e delle altitudini, ma non lascia mai a casa la curiosità. Ha una predisposizione naturale per gli sport outdoor e per la montagna.

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