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Souvenir pericolosi in Australia e nelle Americhe
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se viaggi o vai in vacanza in Australia o nel continente Americano, ecco alcuni consigli di souvenir che dovresti evitare di comperare!...
Se vuoi bene alla NATURA e se viaggi o vai in vacanza in Australia o nel continente Americano, ecco alcuni consigli di souvenir che dovresti evitare di comperare!
AUSTRALIA
La gran parte della fauna australiana è protetta e molti manufatti non possono essere esportati senza il relativo certificato rilasciato dal Dipartimento Australiano dell’Ambiente e del Patrimonio: tra questi vanno inclusi tutti gli animali vivi autoctoni (es. uccelli, rettili e insetti) e i loro derivati come le conchiglie (es. tridacna gigante) e i coralli. Le leggi australiane sono molto rigide in proposito e prevedono multe salate per i trasgressori, fino ad arrivare alla reclusione. Souvenir e oggetti in pelle di canguropossono essere esportati esclusivamente ad uso personale (quindi mai per rivenderli, farne oggetto di commercio, scambio o simile).
STATI UNITI
Souvenir fatti con penne di uccelli (come i copricapi indiani) sono molto popolari in America, ma non bisogna dimenticare che tutte le specie di uccelli migratori sono protette negli USA e il possesso di anche solo una penna è illegale. I prodotti ricavati dagli orsi neri americani, dagli orsi bruni (es. grizzli e altre sottospecie) e dagli orsi polari richiedono un permesso speciale per il commercio internazionale. Anche trichechi, foche e altri mammiferi marini sono protetti e il commercio di loro parti o derivati è permesso solo agli artigiani indiani dispensanti dal bando.
CARAIBI
Avrete bisogno di una licenza di esportazione per tutti i souvenir a base dicorallo nero. In alcuni paesi, si possono trovare gioielli fatti con il carapace di tartaruga di mare o di corallo nero. Il Commercio internazionale di queste specie è regolamentata e, in alcuni casi, non permessa- si può rischiare il sequestro di questi souvenir al momento dell’arrivo nella UE. Possono essere legali i denti di squalo, le sculture in legno, ma per alcune specie potrebbe essere necessario un permesso (ad esempio per tutti i cactus e le orchidee e per i denti del grande squalo bianco). Alcune orchidee sono elencate nell’allegato A del Regolamento UE per il commercio della fauna e della flora selvatici e pertanto non possono essere commercializzate tranne in circostanze eccezionali.
MESSICO
Se pensate di comprare un pappagallo, rinunciate all’idea! Tutti i pappagalli sono protetti dalla Convenzione di Washington e la loro esportazione è vietata. Molte delle specie di cactus e orchidee in vendita per le strade e i negozi messicani sono in realtà specie rare e il Messico, per quelle piante che sono state prese in natura, ne proibisce l’esportazione: evitate quindi di comprarle se non siete sicuri che siano state coltivate in serra (esistono degli appositi documenti a tale proposito). Se per esempio volete acquistare un paio distivali da cowboy, assicuratevi che non siano fatti con pelli di animali minacciati di estinzione. Altri prodotti che sono disponibili ovunque ma di cui è vietata l’esportazione sono tutti quelli ricavati dalle tartarughe di mare.
REGIONE ANDINA (Ecuador, Perù, Bolivia, Cile, Argentina)
In questi paesi è facile cedere alla tentazione di acquistare uno dei famosi strumenti musicali: bastoni della pioggia fatti di cactus provenienti dal Perù, dal Cile e dalla Bolivia. Sebbene tutte le specie di cactus siano protette dalla CITES e dal Regolamento Comunitario, è possibile importare legalmente in Europa solo 3 bastoni della pioggia a testa senza particolari documenti. Al contrario, per importare capi in vigogna occorre chiedere una licenza di esportazione e di importazione ed accertarsi che sul vestito vi sia impressa la scritta “VIGOGNA – [PAESE DI ORIGINE]”. Nella regione Andina crescono numerose specie di alberi rari, quindi attenzione agli oggetti intagliati di legno. Il tagua o avorio vegetale può rappresentare un souvenir sostitutivo altrettanto carino e rappresentativo, ma non richiede permessi specifici, perché nella maggior parte dei casi proviene da risorse sostenibili.
REGIONE AMAZZONICA (Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, Guyana, Guyana, Perù, Suriname, Venezuela)
In tutti i paesi del bacino amazzonico la vendita di animali selvatici (tranne i pesci), comprese le loro pelli, piume o altre parti (artigli, teschi, ecc) è illegale, anche se alcuni di questi esemplari si possono trovare nei mercati locali e negozi di souvenir. In Perù, invece, le farfallepossono essere vendute. Alcune specie sono tutelate dalla CITES (tra cui giaguari, ocelot, are, tucani, ecc), quindi la scelta migliore è di non comprare, nella regione amazzonica, qualsiasi manufatto artigianale che comprenda parti di animali terrestri selvatici, in quanto potrebbero appartenere a specie protette e potrebbero quindi essere sequestrati dalla dogana; si può anche essere multati per questo!
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Roberto Furlani
Triestino di nascita e milanese di adozione, sono titolare del portale "Il Piacere del Viaggio" , associato all'agenzia di viaggi & tour operator "Evolution Travel". Per 15 anni sono stato il Responsabile dell'Ufficio Turismo del WWF Italia coordinando, tra l'altro, il Blog di WWF NaTuRe (Natura e Turismo Responsabile) e il network "Le Fattorie del Panda".